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livello elementare.
ARGOMENTO: CAMPAGNA AMERIGO VESPUCCI
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: OCEANO PACIFICO SETTENTRIONALE
parole chiave: Giappone, Tokio
Martedì 20 agosto 2024
Nave Vespucci sta entrando nelle acque giapponesi, in anticipo sulla tabella di marcia grazie ai forti venti che l’hanno accompagnata lungo la rotta oceanica attraversando il Triangolo del Drago, una delle aree marittimi più insidiose dell’oceano pacifico settentrionale.
Mancano solo pochi giorni e l’equipaggio non aspetta l’ora di scoprire nuovi orizzonti. Una sosta storica in quanto, nei suoi 93 anni di vita, è la prima volta che Nave Vespucci approda nel porto di Tokyo dove resterà fino al 30 agosto. Ne parleremo maggiormente nei prossimi giorni … per ora l’equipaggio, in particolare gli allievi, si dedicano alla manutenzione dello scafo, picchettando e “pittando” le parti in metallo” e lucidando gli ottoni in attesa dell’ingresso in porto, applicando il vecchio detto: olio di gomito e manteca. E di ottoni il Vespucci ne ha molti, dai fanali di via fino alla splendida timoneria con i timoni a mano.
timoneria Vespucci – photo credit marina militare italiana
Un lavoro ben noto ai marinai che da secoli si dedicano alla pulizia dei materiali in ottone di bordo, un materiale che riveste un ruolo fondamentale sulle imbarcazioni e navi per le sue doti di bellezza, resistenza e malleabilità. A causa della sua ossidazione, l’ossido si deposita e purtroppo non basta pulire l’ottone con uno spazzolino imbevuto di bicarbonato ed acqua calda o limone e bicarbonato. Senza adoperare prodotti troppo aggressivi, come l’acido muriatico, che macchia la superficie creando abrasioni, provocando danni anche a livello ambientale, il metodo più impiegato è usare con parsimonia la “manteca”, una crema abrasiva applicata con stracci di cotone e tanto “olio di gomito”. Che dire: manteca e pittura carriera sicura.
Mercoledì 21 agosto 2024
Nave Vespucci è ormai prossima al Giappone. Le attività di preparazione fervono e l’emozione è tanta. I servizi di guardia continuano secondo il ritmo consueto e le squadre si alternano in tutti i servizi compreso quello di vedetta. Vi domanderete se questo servizio, espletato normalmente da un marinaio incaricato del servizio d’osservazione dello specchio acqueo marino per segnalare tempestivamente eventuali ostacoli o eventi che possano costituire un pericolo per il normale prosieguo della navigazione, in un epoca di sistemi automatizzati per il servizio di navigazione abbia ancora senso. La risposta è si … in mare la tecnologia deve essere vista come un supporto e non una sostituzione all’Uomo. I marittimi sanno che in articolari condizioni non c’è nulla di meglio dell’occhio umano per scorgere pericoli tra le onde, come altre unità navali, materiali alla deriva (ad esempio container perduti in semi-galleggiamento, cavi abbandonati, reti da pesca, etc.). Una funzione che viene svolta da sempre dalle vedette ma anche dall’ufficiale di guardia in plancia che è responsabile della condotta della navigazione. Questo viene insegnato da sempre agli allievi dell’Accademia Navale, futuri ufficiali e comandanti di unità navali. Non a caso si dice che il miglior posto per tenere il binocolo è al collo.
servizio di vedetta su Vespucci – photo credit marina militare italiana
Non a caso, secondo il Regolamento internazionale per prevenire gli abbordi in mare, nella parte B: Regole di governo e di manovra. Sezione I. Condotta delle navi in qualsiasi condizione di visibilità, alla regola 5 si stabilisce che: «Ogni nave deve mantenere sempre un appropriato servizio di vedetta visivo ed auditivo, utilizzando tutti i mezzi a disposizione adatti alle circostanze ed alle condizioni del momento in modo da consentire una completa valutazione della situazione e del rischio di abbordaggio.»
Giovedì 22 agosto 2024
Ormai ci siamo. Poche ore e la nave sarà ormeggiata in banchina.
Venerdì 23 agosto 2024
Ad attendere nave Amerigo Vespucci al Tokyo International Cruise Terminal (Aomi 2-chome, Koto-ku, Tokyo 135-0064) ci sarà nuovamente il Villaggio Italia, ovvero l’esposizione itinerante che, grazie alla nostra nave sta portando il meglio dell’Italia in otto capitali mondiali. Un messaggio geopolitico importante in quella parte del mondo che porta all’attenzione dell’area orientale non solo le bellezze e i prodotti del nostro Paese ma anche cultura e arte, storia e innovazione, scienza, ricerca e tecnologia italiana, un valore che ci distingue nel mondo. Non ultima una importante conferenza “La dimensione subacquea: come accrescere la consapevolezza e il suo uso sostenibile” organizzata dalla Marina Militare e dalla Fondazione Sasakawa. Ne riparleremo.
Per i numerosi visitatori, oltre alla possibilità di visitare la nave più bella del mondo, il Villaggio Italia offrirà, in vista dell’Expo di Osaka del prossimo anno, il meglio del nostro Paese. Dai musicisti dell’Accademia Teatro della Scala al cinema italiano in collaborazione con la Mostra Internazionale del Cinema della Biennale di Venezia, ma anche la Banda Musicale della Marina Militare diretta dal maestro Barbagallo e, la presentazione, graditissima non solo per i visitatori del Sol Levante, di vini italiani di eccellenza in collaborazione con Verona Fiere–Vinitaly. In sintesi, musica, mostre, eventi e conferenze che animeranno il programma del Villaggio che godrà ancora una volta, dopo Los Angeles, della cornice unica dell’Amerigo Vespucci.
Sabato 24 agosto 2024
Nave Vespucci è ormeggiato al Tokyo International Cruise Terminal, un terminal sito nel porto di Funabashi, di solito impiegato per le navi da crociera, che offre molta visibilità ed un facile accesso alle principali attrazioni turistiche di Tokyo. Funabashi è una città di origini antiche che durante la seconda guerra mondiale ospitò numerose installazioni militari ma fu pesantemente bombardata durante i raid aerei sul Giappone Nel periodo postbellico, con lo sviluppo di industrie, complessi di edilizia popolare e strutture portuali, la città rifiorì annettendo la vicina città di Ninomiya nel 1953. Il rapido sviluppo demografico portò la popolazione a superare i 300.000 abitanti nel 1969 e i 500.000 abitanti nel 1982, al punto di ottenere, il 1° aprile 2005, una maggiore autonomia locale dal governo centrale. La vicinanza (circa 20 km) con Tokio ha favorito lo sviluppo di mezzi rapidi di comunicazione con la capitale.
Come sono organizzate le visite? Durante le fasce orarie durante le quali Nave Amerigo Vespucci è aperta al pubblico, la squadra di guardi viene impiegata in diversi servizi in porto tra cui quello di accompagnamento dei tanti visitatori. Un servizio gratificante in cui gli allievi raccontano le caratteristiche della loro nave e spesso stringono amicizia con i locali. Inutile dire che la vecchia signora del mare attrae fiumi di visitatori interessati alla sua lunga storia ma anche alle sue caratteristiche veliche, ai tanti cimeli di bordo che ne raccontano la sua lunga storia. Alcune visite riguardano anche gli interni, comprendendo la splendida sala consiglio ed i suoi tesori.
Domenica 25 agosto 2024
Nave Amerigo Vespucci ormeggiata in porto. Continuano le visite della popolazione alla nostra nave. I rapporti tra l’Italia ed il Giappone vantano oltre 150 anni di amichevoli relazioni, celebrati nel 2016, e nel gennaio 2023 il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Primo Ministro Fumio Kishida, hanno rafforzato l’amicizia tra Italia e Giappone elevando il rapporto a “Partenariato Strategico”. Considerando che in futuro molti giochi politici si giocheranno nel Pacifico un traguardo importante per il nostro Paese che ha voluto stringere anche sulla base di quanto concordato in ambito G7 e G20 su tutti i temi prioritari dell’agenda internazionale per una comune difesa dei valori e dei principi democratici fondamentali.
La delegazione giapponese inviata in Italia nel 1585. In alto da sinistra a destra: Giuliano Nakaura, Diogo de Mesquita, Itō Mancio; in basso da sinistra a destra: Martino Hara e Michele Chijiwa – Fonte Kyoto University Rare Materials Digital Archive – https://rmda.kulib.kyoto-u.ac.jp/en/item/rb00007683 First Japanese Embassy to Europe 1586.png – Wikimedia Commons
Benché le relazioni iniziarono formalmente con la firma del primo trattato di amicizia nel 1866, i primi contatti tra le due nazioni possono essere fatti risalire al XIII secolo, quando Marco Polo venne a conoscenza dell’esistenza del Giappone, che nel suo Milione chiamò Cipango, una terra che il grande esploratore veneziano, pur non avendo mai visitato, descrisse come una grande isola indipendente piena di ricchezze. In realtà il Paese rimase isolato almeno fino al 1542, quando nel Paese asiatico approdò la prima nave europea insieme ai primi gesuiti portoghesi e italiani. Oggigiorno, nonostante i due Paesi appaiano piuttosto differenti sia etnicamente che culturalmente, hanno in comune molti aspetti: per entrambi i paesi le piccole e medie imprese rappresentano un’importante fetta del PIL, benché il debito pubblico del Giappone risulti essere quasi il doppio di quello italiano con un tasso di disoccupazione molto più basso in Giappone rispetto all’Italia. Una curiosità, l’Italia ed il Giappone entro la metà di questo secolo risulteranno essere due delle nazioni più “vecchie” al mondo, con una percentuale di anziani sopra i 65 anni che raggiungerà il 36% e il 33% rispettivamente. In estrema sintesi, l’accoglienza che il popolo giapponese darà ai nostri marinai non sarà casuale ma legata ad una stima e interesse reciproco.
museo navale di Etajima Naval History Museum Japan 2010s.JPG – Wikimedia Commons
Lunedì 26 agosto 2024
Nave Vespucci ormeggiata in porto. Gli allievi più avventurosi potranno raggiungere Hiroshima e visitare il Museo di storia navale di Etajima, che si trova all’interno di una base della Japan Maritime Self-Defense Force, che funge da scuola per ufficiali cadetti. Una visita al Museo di storia navale include un tour degli edifici dell’ex Accademia navale imperiale giapponese, fondata a Etajima nel 1888.
copyright – Guido Alberto Rossi – RM 1973, Asia, Japan, EtaJima Naval Academy, allievi a mensa e nelle attività addestrative
Il museo stesso fu costruito nel 1936 utilizzando le donazioni degli ex cadetti dell’Accademia Navale “per preservare la storia e le tradizioni della marina imperiale giapponese“. Il museo fu chiuso nel 1945, alla fine della seconda guerra mondiale, e molti dei suoi documenti furono distrutti per evitare che cadessero nelle mani del nemico, ma il museo fu riaperto e restaurato negli anni ’50. Disposto cronologicamente, il museo ospita numerosi manufatti, documenti, uniformi, dipinti, armi e fotografie dei primi inizi della marina giapponese. Inoltre testimonianze della guerra cino-giapponese del 1894-1895, la guerra russo-giapponese del 1904-1905 (con enfasi sulla figura dell’ammiraglio Heihachiro Togo, allora comandante in capo della flotta giapponese), la prima guerra mondiale (quando il Giappone combatté con gli Alleati contro la Germania del Kaiser), l’attacco a Pearl Harbor e la guerra del Pacifico fino alla fine della seconda guerra mondiale. Vengono onorati tanti eroi navali come il comandante Takeo Hirose e il tenente Tsutomu Sakuma, che affondò con tutto il suo equipaggio a bordo di uno dei primi sommergibili giapponesi nel 1910.
Lieutenant Tsutomu Sakuma of the Imperial Japanese Navy
Sakuma, prima di morire, lasciò un breve scritto “Ogni membro dell’equipaggio ha fatto coraggiosamente il suo dovere fino alla morte senza precipitarsi sulla scaletta per scappare“. Non ultimo una sala ricorda le gesta dell’ammiraglio Isoroku Yamamoto, comandante in capo della flotta combinata a Pearl Harbor, la battaglia di Midway, il primo volo della Kamikaze Special Attack Force da una base aerea a Mabaracat nelle Filippine e l’esposizione dei battelli monoposto suicidi Kaiten (Siluri umani). Molte le cose da vedere in un museo che ci racconta senza nascondere i fatti, tante storie di onore della marina giapponese.
Andrea Mucedola
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
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