.
ARGOMENTO: LETTERATURA
PERIODO: XIX SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: Nautilus, Jules Verne
In questo articolo vorrei mettere in luce alcuni dei misteri legati al Nautilus, iniziando dal nome stesso del sottomarino verniano.
Gli antichi Greci erano soliti indicare i marinai con il generico nautilus, ma solamente nel 1800, quando Robert Fulton lo scelse come nome per il primo sommergibile mai realizzato, il termine si impresse nella storia dellโinnovazione umana e da allora furono numerose le successive citazioni in ambito di tecnologia sottomarina: si pensi ai fratelli Coessin, che nel 1809 francesizzarono il sostantivo in Nautile per battezzarci il loro nuovo modello di batiscafo, oppure allโamericano Hallelt che sfoggiรฒ la versione originale in lingua greca, presentandola allโEsposizione parigina del 1867, la stessa alla quale assistรฉ Verne durante la stesura di Ventimila Leghe Sotto i Mari.
Come accennato in precedenza, anche la struttura meccanica del Nautilus era ispirata ad un originale esposto nel 1867: il sottomarino Le Plongeur, creato dal capitano Bourgois e l’ingegnere Bruni, il cui modello รจ visibile ancora oggi presso il Musรฉe national de la Marine (Museo nazionale della Marina) a Parigi (Fig. 2.40).
Fig.2.40: Modello del sottomarino Le Plongeur, Museo Nazionale della Marina, Parigi – Foto Remy Kaupp Le plongeur submarine model.jpg – Wikimedia Commons
Dal sommergibile reale il Nautilus ereditรฒ scafo, paratie e particolari vari, Verne mantenne inalterate le proporzioni e le forme, perรฒ cambiando le misure: i quarantaquattro metri di lunghezza furono trasformati in settantasette, mentre i sei metri di larghezza divennero otto.
La novitร romanzesca consisteva nellโesclusiva risorsa energetica sfruttata dal batiscafo, citando direttamente il capitano Nemo: ยซCโรจ un agente potente, obbediente, facile, che si piega ad ogni uso e che regna padrone a bordo della mia nave. Ogni cosa si fa per opera sua. Esso mi rischiara, mi riscalda, รจ lโanima dei miei apparecchi meccanici: lโelettricitร ยป (J. VERNE, 2018, p.104).
Allโepoca la corrente elettrica era considerata una forza misteriosa e per questo in grado di conferire un carattere quasi soprannaturale al Nautilus. Nonostante ciรฒ, anche in questo caso si puรฒ osservare come Verne cercasse di mescolare la propria creativitร al sapere scientifico e, proseguendo con la spiegazione allโinterno del romanzo: ยซvi dirรฒ innanzitutto che esistono in fondo ai mari delle miniere di zinco, di ferro, dโargento e dโoro che si potrebbero certamente sfruttare. Io non ho chiesto nulla a questi materiali terrestri e non volli domandare se non allo stesso mare i mezzi per produrre la mia elettricitร […] io devo tutto all’oceano, che esso produce l’elettricitร , e che l’elettricitร dร al Nautilus il calore, la luce, il movimento, per farla breve la vitaยป (J. VERNE, 2018, p.105).
Unโaltra caratteristica del Nautilus era lo sfarzo dei suoi ambienti, che sembravano imitare i saloni Ottocenteschi della ricca aristocrazia europea in unโatmosfera generale di lusso, nella quale si riservava un ruolo privilegiato ad arte e cultura: infatti, nel rispetto di un disordinato gusto eclettico erano presenti le piรน importanti opere letterarie e scientifiche, condensate nella quantitร simbolica di dodicimila volumi, insieme ad una trentina di tavole pregiate, ammirevoli statue antiche, marmi e bronzi, una collezione inestimabile di conchiglie e di perle rare (Fig. 2.41).
Dunque, la biblioteca del capitano rappresentava il compendio perfetto del patrimonio umano di letteratura, arte e scienza, unito ai tesori naturali e a questo punto appare curioso che Nemo rifiutasse il titolo di uomo civile, dichiarando il suo totale estraniamento dalla societร .
Fig. 2.41 : Incisione di H. T. Hildibrand, Vingt Mille Lieues Sous les Mers: Illustrations par de Neuville et Riou, 1871 – fonte Alphonse de Neuville e รdouard Riou | VENTIMILALEGHE (wordpress.com)
Il complesso degli studi del capitano e del professor Aronnax, unito alle osservazioni scientifiche piรน volte menzionate, conferiva al romanzo un contenuto pedagogico di alto livello, trasformato dallo scrittore in spettacolo per il piacere dei lettori. Tuttavia, se in un primo momento le profonditร oceaniche per i passeggeri a bordo del Nautilus apparivano come un meraviglioso acquario senza limiti, con il passare del tempo allo stupore si sostituirono gradualmente sensazioni piรน sinistre e fu il fiociniere Ned Land, il piรน reticente tra i compagni di Arronax, ad introdurre lโidea che il viaggio negli Abissi potesse essere una trasgressione della legge divina, dichiarando: ยซIo penso che stiamo vedendo cose che Dio ha voluto nascondere agli esseri umaniยป (J. VERNE, 2018, p.424).
Dunque, proprio come sottolineano le osservazioni di Noiray, il romanzo cosรฌ iniziava ad abbracciare i toni del macabro, lasciando emergere il concetto di spazi che non andrebbero violati ed esperienze che lโuomo non dovrebbe compiere, ma che la scienza rende comunque possibili e mentre il viaggio negli Abissi si arricchiva di incontri con creature mostruose, relitti e rovine sommerse, mostrando i drammi nascosti nelle profonditร , il Nautilus stesso da strumento conoscitivo di meraviglie e bellezza assumeva un ruolo ambiguo, sostituendo immagini piรน oscure e inquietanti a quelle edeniche dei primi tempi, fino a rivelarsi unโarma nelle mani del capitano, responsabile di violenza e morte, come nel caso del massacro dei capodogli oppure dellโepisodio narrato verso le ultime pagine del romanzo e in cui, dopo aver speronato la nave da guerra ignota, Nemo invitรฒ i suoi ospiti a banchettare, obbligandoli ad assistere all’inghiottimento del vascello. La scena in questione sconvolse il professore, facendo crollare l’ammirazione provata nei confronti del capitano, che in quellโoccasione definรฌ un ยซterribile giustiziere, vero arcangelo dellโodioยป (J. VERNE, 2018, p.496).
Fig. 2.42: Incisione di H. T. Hildibrand, Vingt Mille Lieues Sous les Mers: Illustrations par de Neuville et Riou, 1871 – fonte Alphonse de Neuville e รdouard Riou | VENTIMILALEGHE (wordpress.com)
Quindi, al pari della letteratura antica, in Vingt Mille Lieues Sous les Mers, le profonditร di oceani e mari trasparivano come elementi di un mondo surreale, straordinarie risorse potenzialmente illimitate, ma al contempo pericolose e mortifere per chiunque osasse navigarne le acque (Fig.2.42), salvo nel caso di individui eccezionali, non piรน semidei, bensรฌ uomini intellettuali dotati di straordinari macchinari tecnologici (J. NOIRAY, 2008, pp.273-282).
Domiziana D’Aniello
in anteprima piani di costruzione del Le Plongeur – 1867 anonymous document File:Le Plongeur plan.jpg – Wikimedia Commons
Riferimento
estratto dalla tesi “Oceani, Mari e Abissi tra storia, letteratura e scienza: dallโimmaginario antico alle attuali teorie scientifiche” di Domiziana DโAniello
Illustrazioni di Neuville e Riou, incisioni di H. T. Hildibrand, dal libro Vingt Mille Lieues Sous les Mers, 1871, fonte Alphonse de Neuville e รdouard Riou | VENTIMILALEGHE (wordpress.com)
Una sorpresa per te su Amazon Music unlimited Scopri i vantaggi di Amazon Prime
Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne lโautore o rimuoverle, puรฒ scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dellโarticolo

laureata in Storia e Conservazione del Patrimonio Archeologico allโUniversitร degli Studi di Roma Tre, ha elaborato una tesi di Geografia Fisica riguardante l’evoluzione nel tempo delle conoscenze in ambito talassografico intitolata Oceani, Mari e Abissi tra storia, letteratura e scienza: dallโimmaginario antico alle attuali teorie scientifiche.ย Mossa dallโinteresse nel proseguire gli studi secondo unโottica multidisciplinare sta attualmente frequentando il corso di Ingegneria delle Tecnologie per il Mare