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Vediamo che tempo fa o farà

Diamo un’occhiata al tempo meteorologico

Meteo facile per tutti: vediamo che tempo fa o farà prossimamente con un insieme di link per aggiornarvi in tempo reale sulle condizioni meteorologiche locali e marine 

  Address: OCEAN4FUTURE

OCEAN4FUTURE 2023: iniziando l’ottavo anno

tempo di lettura: 6 minuti

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livello elementare

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ARGOMENTO: OCEAN4FUTURE
PERIODO: 2022
AREA: RESOCONTO
parole chiave:  OCEAN4FUTURE
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Eccoci al consueto appuntamento di inizio anno in cui vi diamo un resoconto sulle attività del nostro portale.

Resoconto anno 2022
La nostra libreria ha ormai superato i duemilatrecento articoli pubblicati, tutti stampabili ed impiegabili ad uso didattico. Dal punto di vista gestionale abbiamo mantenuto lo spazio su disco presso il nostro provider di 40 Gb, necessario per l’altissimo volume di scambi ed evitare spiacevoli blocchi del sistema. Questo comporta un costo di gestione notevole che, fino ad oggi, continua ad essere onorato in gran parte dalla Redazione in quanto le donazioni sono purtroppo non sufficienti.

Sebbene si sia cercato di ottimizzare le uscite, alcune spese sono necessarie e non cancellabili, in particolare quelle relative alla sicurezza del sito (purtroppo lamentiamo circa 60 attacchi di spam giornalieri accompagnati da eventi più seri che talvolta hanno bloccato per qualche ora il sito). Un fastidio comune ai siti che hanno una grande diffusione e molti follower.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è O4F-2022.jpg

Ancora una volta il numero di accessi al portale (da un milione e 625.253 nei primi otto mesi del 2015 agli oltre 35 milioni del 2022) ha confermato la validità del nostro progetto educativo, inteso a condividere le nostre conoscenze dell’Universo Oceano.

Considerando che OCEAN4FUTURE non ha ancora la possibilità di pubblicizzarsi, non essendo di fatto una testata giornalistica (anche se ci stiamo lavorando grazie alla consulenza di giornalisti professionisti), la sua diffusione è ancora legata alla segnalazione delle uscite giornaliere sui social media, con l’intento di innescare un’importante passaparola tra i sempre più numerosi lettori.

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Photo credit @Andrea Mucedola

Dal punto di vista statistico, si segnala l’importante continua crescita dei lettori negli Stati Uniti che si è assestata circa a 8% di quella italiana, seguita da quelli della Francia, Russia, India, Germania e Gran Bretagna, anche loro in costante aumento. In estrema sintesi, la diffusione al di là dei confini italiani si è assestata intorno al 16 per cento degli accessi totali. Questo interesse ha comportato un aumento dei collaboratori stranieri che sempre di più condividono liberamente le loro conoscenze sia con articoli che con materiale che ci viene inviato o segnalato. 

Perché oltre 60 persone si adoperano alla diffusione della cultura del mare?
La risposta è molto semplice; noi crediamo nell’importanza di rivalutare la marittimità e quindi la ocean literacy, intesa come comprensione del ruolo del mare sulla nostra vita, un fattore troppo spesso sottovalutato da una mentalità legata maggiormente al territorio. Una visione ristretta da molti punti di vista. Partendo dagli aspetti economici, la maggior parte dei commerci avvengono ancora per mare. Senza lo sfruttamento degli spazi marittimi le civiltà costiere non si sarebbero mai sviluppate e sarebbe venuto a mancare il motore principale del progresso umano. Il mare è stato per secoli veicolo di prosperità ma anche di scambio e arricchimento culturale.

Al di là di questi aspetti sociali, il mare è fondamentale per gli equilibri fisici del pianeta. Senza la sua funzione di termoregolazione le condizioni climatiche sarebbero tali da rendere inospitale per la nostra specie la sopravvivenza sul pianeta. Argomenti che abbiamo trattato spesso nei nostri articoli per sottolineare l’importanza di approcci condivisi e sostenibili per superare un trend negativo che ci potrebbe portare all’estinzione.

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Photo credit @ Francesco Pacienza

Lezioni acquisite
Nel 2022, abbiamo continuato a pubblicare articoli in quasi tutte le discipline connesse al mare. Curiosamente, basandoci sui benchmark, i lettori sembrano più interessati alla scienze ed alla storia piuttosto che alle emergenze ambientali che, in realtà, ci colpiscono direttamente. Ciononostante parlare di storia ci da la possibilità di affrontare temi che vanno oltre l’evento specifico e che hanno indotto, in alcuni ambienti, ad interessanti riflessioni.

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Photo credit @Andrea Mucedola

Didattica a distanza
Perseguendo le politiche del periodo COVID, abbiamo continuato a pubblicare articoli di ricerca/saggistica a scopo didattico. Con grande piacere i nostri articoli sono stati usati da docenti di scuole di ogni ordine e grado nella didattica a distanza come materiale di ricerca e siamo stati citati come riferimento in alcune tesi, significando che il nostro impegno di supporto agli studenti per la produzione dei loro elaborati è un dato di fatto. L’alleggerimento delle restrizioni causate dalla pandemia ci ha permesso di riallacciare rapporti importanti con Associazioni e Università. Importante la collaborazione con la Rivista marittima, l’Ufficio Storico della Marina militare italiana ed il CESMAR, per quanto concerne argomenti di geopolitica e storia.

Nel 2023, vogliamo allargare ancora di più le possibilità, interessando maggiormente i mass media e le Istituzioni. Ricordo che per prenotare le nostre conferenze potete inviare una mail a infoocean4future.org specificando l’argomento di interesse ed il periodo desiderato.

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Photo credit @Andrea Mucedola

Perché c’è bisogno di parlare di ambiente marino 
I risultati del COP 27 sono stati deludenti. Non si è parlato compiutamente degli Oceani e le posizioni internazionali sono sempre state vaghe per gli stessi interessi nazionali da noi evidenziati nei nostri articoli passati. Interessante la posizione di WWF internazionale che ha riconosciuto l’importanza di collaborare con altri attori del mondo economico e politico per armonizzare gli sforzi comuni. La sicurezza marittima influisce sul regime dei mari e quindi sulla loro protezione.

Dopo un periodo sempre più caldo, le temperature dei mari hanno continuato a salire (avere in novembre 21 gradi a 30 metri di profondità in Sardegna fa pensare). Gli oceani hanno continuato ad immagazzinare calore e restituito fenomeni estremi che hanno incominciato ad interessare anche il Mare Mediterraneo. Tutto ciò lo ripagheremo sempre di più in futuro. 

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Photo credit @Andrea Mucedola

Sebbene OCEAN4FUTURE abbia continuato la pubblicazione di articoli per condividere la cultura del mare, le migliaia di lettori che ci leggono quotidianamente sembrano essere più interessati al passato che al futuro.

Una curiosità
Stranamente, l’educazione ambientale sembra non essere di particolare interesse se non quando accade qualche evento catastrofico. L’attenzione sembra invece essere più rivolta alle scienze storiche ed all’attualità geopolitica. Per questo motivo, accogliendo le richieste dei lettori, abbiamo da tempo dedicato un giorno della settimana, il mercoledì, alla Geopolitica, con una particolare attenzione a quei fattori che influiscono sulla sicurezza marittima e la domenica alla Storia navale romana

In particolare, secondo i benchmark, gli articoli di storia navale e marittima hanno suscitato una grande attenzione tra i più giovani. Sebbene, come disse Gramsci, la Storia sia maestra  di vita, spesso non ha alunni, aggiungerei diligenti, perché a questi vengono inculcate nozioni assolute che negano la “verità storica” per affermare quella “del momento”, riducendo la capacità di analisi e valutazione degli studenti.

Un fenomeno che purtroppo colpisce ogni disciplina. Il discorso sarebbe lungo e sarebbe compito della scuola pubblica di instillare nelle menti dei giovani la discussione al fine di analizzare i dubbi di cui parlavo all’inizio, per poi risolverli con una didattica orientata ad una crescita interiore e sociale.

Un esempio pratico è l’educazione ambientale. E’ inutile dire ai giovani di non sporcare una spiaggia senza spiegargli il perché e, soprattutto, fargli capire che la sommatoria di questi comportamenti errati possono minare la nostra sopravvivenza. Non raramente abbiamo assistito ad “istruttori”, primi responsabili della formazione dei neo subacquei, accendersi una sigaretta dopo l’immersione per poi buttarla, spesso fumata a metà, in mare. Una triste indicazione che cattive abitudini di incivile educazione possono essere pericolosamente instillate nei più giovani favorendo futuri comportamenti sbagliati. 

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Photo credit Andrea Mucedola

Questo è il motivo per cui è necessario parlare di ambiente, di scienze e di storia ma anche di attualità per aiutare a far crescere, al di là di ogni ideologia o interesse politico, le future generazioni. 

Grazie della vostra attenzione e a presto per un 2023 sempre più ricco di soddisfazioni, per il mare dal mare con il mare.

Andrea Mucedola
direttore Ocean4future
infoocean4future@gmail.com

immagine in anteprima photo credit @ Francesco Pacienza

 

Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, pur rispettando la netiquette, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo

 

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