Soluzione al fenomeno del back scattering
Abbiamo visto nella prima parte come le particelle del particolato possano creare un effetto nebbia chiamato back scattering che “sporca” le nostre immagini. Vediamo di capire come possiamo mitigare il fenomeno.
Se la luce del flash è parallela alla direzione di puntamento dell’obiettivo fotografico illuminerà in pieno le particelle di sospensione rendendole pienamente visibili.
Se, invece, la luce sara’ indirizzata in modo angolato, le particelle risulteranno meno visibili. Inoltre, tutte le particelle illuminate solo dalla luce di ritorno dal soggetto risulteranno quasi impercettibili sull’immagine.
L’esposizione: tempo e diaframma
A differenza della fotografia tradizionale, la scelta dei tempi nella fotografia subacquea è abbastanza limitata; si partirà da un tempo di 1/100 (si può ovviamente impostare un tempo più lungo, ma non vi è utilità in quanto anche in una giornata nuvolosa 1/100 è più che sufficiente a catturare la luce diurna) fino al tempo minimo di sincronizzazione col flash. Bisognerà considerare che il ricorso ad un tempo più breve come 1/250 non ha utilità in quanto utilizzando ottiche prevalentemente grandangolari il rischio di mosso e di micro mosso è abbastanza limitato. Quest’ultimo è possibile con tempi più lunghi del 1/100 in quanto normalmente non possiamo fare uso di treppiede o di altri appoggi statici. Il diaframma invece potrà variare molto e di continuo per bilanciare la luce ambiente con quella del flash. Questo non e’ generalmente un problema in quanto la variazione di profondità di campo dovuta al chiudersi ed aprirsi del diaframma sarà normalmente poco percettibile sempre per l’uso prevalente di ottiche grandangolari.
Il bilanciamento della luce ambiente e luce artificiale
E’ importante, in ogni caso, tenere presente l’esposizione riferita alla luce ambiente. La luce del flash dovrà quindi essere equilibrata con quest’ultima così da ottenere bei colori nei soggetti principali ed uno sfondo azzurro (adeguato visto che l’ambiente è il mare!) bilanciato con la luce calda in primo piano.
Nell’immagine vediamo i soggetti in primo piano illuminati dal flash e lo sfondo azzurro (talvolta blu intenso), illuminato dalla luce naturale e leggermente sottoesposto per enfatizzare i primi piani. Per ottenere questo risultato è bene verificare l’esposizione ambiente, ridurre l’apertura del diaframma di 1 o 2 stop ed esporre correttamente i soggetti in primo piano col flash.
A questo punto potremmo avere a che fare con tre fonti di luce contemporaneamente: il primo flash, il secondo flash e la luce ambiente. Ciò può sembrare molto complesso ma in realtà, acquisendo un po’ di pratica, non sarà poi così difficile controllare efficacemente questi parametri. L’importante è partire da una corretta esposizione ambiente, magari sottoesponendola un poco e poi regolare i flash secondo il tipo di foto che stiamo effettuando e la distanza del soggetto principale. Se usiamo l’automatismo TTL questo dovrebbe avvenire automaticamente. Se poi controllando il monitor, il risultato non ci soddisferà o se semplicemente non disponiamo di uno o più flash dotati di questo automatismo dovremo agire sulla potenza regolabile del lampeggiatore.
Ma di questo parleremo la prossima puntata.
fine della seconda parte
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appassionato di Fotografia Naturalistica negli anni ’80 ha scoperto la Subacquea e la Fotosub e non l’ha più lasciata. Una passione affiancata sempre a quella della Professione Medica, attività dove ha pubblicato e presentato relazioni scientifiche in ambito nazionale ed internazionale. Appassionato anche di Storia della Fotosub è iscritto alla Historical Diving Society Italia e possiede una vasta collezione di apparecchi fotografici subacquei.
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