.
livello elementare
.
ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XX SECOLO
AREA: OCEANO PACIFICO
parole chiave: portaerei
.
Una nuova scoperta negli abissi porta alla memoria uno dei maggiori disastri navali della seconda guerra mondiale. Parliamo oggi del ritrovamento della portaerei giapponese Kaga da parte del team della nave da ricerche R/V Petrel ad oltre 5000 metri di profondità.
Il Kaga fu una portaerei costruita per la Marina imperiale giapponese e prese il nome dall’omonima ex provincia nell’attuale Prefettura di Ishikawa. Originariamente destinata ad essere una delle due navi da guerra della classe Tosa, a seguito del Trattato navale di Washington fu trasformato in una portaerei.
Il Kaga fu ammodernato tra il 1933 e il 1935 quando furono potenziati i motori per aumentare la sua velocità massima e furono adattati i ponti di volo per imbarcare aerei più moderni e pesanti. Sfortunatamente alcune scelte costruttive furono fatali. Tra gli errori maggiori i serbatoi di carburante per gli aerei che vennero incorporati direttamente nella infrastruttura comportando che ogni stress ricevuto a causa di esplosioni dovute alle bombe o ai colpi di proiettili nemici, venivano trasmessi direttamente ai serbatoi, con conseguenti crepe o perdite nelle strutture.
Inoltre, la struttura restò completamente chiusa dai nuovi ponti dell’hangar per cui divenne complesso il contrasto degli incendi e dei fumi che vi si accumulavano all’interno. A questo errore strutturale si univa il requisito della dottrina della portaerei giapponese secondo cui gli aeromobili dovevano essere sottoposti a manutenzione, rifornimento e armamento all’interno dell’hangar piuttosto che in esterno sul ponte di volo. Un grave errore procedurale che avrebbe causato maggiori problemi in seguito.
Con il senno del poi, furono scelte sbagliate che sarebbero in seguito state cruciali nella perdita della nave.
Il suo impiego bellico
La grande nave ebbe un ruolo di spicco nello sviluppo della dottrina giapponese per raggiungere i suoi obiettivi strategici durante i primi sei mesi della guerra del Pacifico. Gli aerei imbarcati sul Kaga furono impiegati come appoggio delle truppe giapponesi in Cina nel 1932 e partecipò alla seconda guerra sino-giapponese alla fine degli anni ’30. Inoltre, con altre portaerei, prese parte al raid di Pearl Harbor nel dicembre 1941 ed all’invasione di Rabaul nel sud-ovest del Pacifico nel gennaio 1942. Il mese seguente partecipò a un attacco aereo combinato su Darwin, in Australia, contribuendo a garantire la conquista delle Indie orientali olandesi da parte delle forze giapponesi. In seguito il Kaga raggiunse la prima flotta aerea per la battaglia di Midway nel giugno 1942. A bordo aveva 90 velivoli di cui 21 Mitsubishi A6M Zero, 27 Aichi D3A e 27 Nakajima B5N.

Mitsubishi A6M Zero
Dopo aver bombardato le forze americane sull’atollo di Midway, il Kaga e le altre tre portaerei giapponesi Akagi, Soryu, Hiryu furono attaccati da aerei americani da Midway e dalle portaerei Enterprise, Hornet e Yorktown.
I bombardieri dell’Enterprise danneggiarono pesantemente il Kaga; colpita a morte la portaerei fu affondata il 4 giugno dai cacciatorpedinieri giapponesi per impedirle di cadere in mani nemiche. Nello scontro, i Giapponesi persero tutte e quattro le portaerei, l’incrociatore Mikuma e diverse centinaia di aerei. Gli Stati Uniti persero la potente portaerei USS Yorktown, il cacciatorpediniere USS Hammann e 144 aerei. In particolare, la portaerei Yorktown venne bombardata da aerei giapponesi ed infine silurata ed affondata dal sommergibile giapponese I 168. Nella stessa azione venne silurato e affondato il cacciatorpediniere americano Hammann, che si era affiancato alla portaerei per prestarle soccorso. Il Kaga affondò dopo essere stato ripetutamente colpito da 30 bombardieri e colpito da due siluri dal sottomarino americano USS Nautilus.

la battaglia di Midway
L’inizio della fine
La battaglia di Midway fu uno scontro decisivo tra le forze giapponesi e statunitensi nel Pacifico e la perdita di quattro grandi portaerei diede una battuta d’arresto alle mire del Giappone e contribuì in modo significativo alla sua sconfitta finale. Nel febbraio 1943 il Giappone, sebbene avesse subito perdite pesanti nei ranghi dell’aviazione navale e della marina, e si fosse dovuto ritirare dalle Salomone meridionali rinunciando al progetto di invadere l’Australia, era ancora dislocato in molte isole del Pacifico. Gli Alleati perseguirono una strategia di riconquista iniziando con la neutralizzazione della base di Rabaul attaccando gli aeroporti che rendevano pericolosi i movimenti navali alleati e davano appoggio tattico alle truppe giapponesi in Nuova Guinea. All’inizio del 1944, mentre la guerra con i sommergibili contro il traffico mercantile nipponico proseguiva con successo, gli Stati Uniti optarono per condurre una doppia avanzata dalla Nuova Guinea e attraverso il Pacifico centrale per raggiungere il Giappone. La guerra continuò mentre si delineava nelle menti degli Alleati il problema di come gestire il dopo guerra, ma questa è un’altra storia.
La missione della R/V Petrel, una nave da ricerca altamente tecnologica di 76 metri (250 piedi) è di localizzare relitti storicamente significativi ed esplorare ecosistemi sottomarini, collaborando con diverse organizzazioni in tutto il mondo. Per la ricerca dei relitti della Marina degli Stati Uniti, la Petrel collabora con il Comando di storia e patrimonio navale. E’ proprio in questo ambito che sta operando nell’area del pacifico in cui avvenne una delle più grandi battaglie della seconda guerra mondiale. Recentemente, il 18 ottobre 2019, la nave da ricerche R/V Petrel ha scoperto il Kaga appoggiata ad oltre 5000 metri di profondità in posizione verticale sul fondo del mare. L’equipaggio della R/V Petrel ha trovato il relitto all’interno del Papahānaumokuākea Marine National Monument, un’area di oltre 580.000 miglia quadrate nell’Oceano Pacifico, grazie all’utilizzo di due robot di bordo, un veicolo subacqueo autonomo e un veicolo azionato a distanza, tutti incaricati di ricercare, identificare ed effettuare riprese video dei relitti sul fondo. Un lavoro complesso che il team della Petrel intende continuare per far luce sul quel grande cimitero del mare, dove tante vite persero la vita in quella terribile battaglia. Il Kaga si unisce ad un elenco di altre trenta navi da guerra scoperte in questi ultimi anni dalla nave dai ricercatori della Petrel.
Il Kaga si unisce ad un elenco di altre trenta navi da guerra scoperte in questi ultimi anni dalla Petrel. Le ricerche, finanziate anche dall’ultimo co-fondatore della Microsoft, Paul Allen, hanno lo scopo di collaborare con la Marina degli Stati Uniti e le autorità internazionali per esplorare questi sacrari del mare per chiarire gli ancora tanti misteri delle battaglie della Seconda Guerra Mondiale. All’inizio di quest’anno, i ricercatori della Petrel avevano scoperto la USS Hornet, una portaerei che contribuì a vincere la battaglia di Midway ma affondò nella battaglia di Santa Cruz vicino alle Isole Salomone circa cinque mesi dopo, portando con se più di 100 membri dell’equipaggio. Il 19 maggio 1998, il relitto del USS Yorktown fu trovato e fotografato dall’oceanografo Robert Ballard, famoso scopritore dei relitti dell’RMS Titanic e della corazzata tedesca Bismarck. Il relitto del USS Yorktown giace a circa 5000 metri di profondità ancora in buone condizioni (sebbene abbia trascorso oltre 76 anni sul fondo del mare) e le sue strutture sono ancora visibili. Chissà se il R/V Petrel ci regalerà ancora qualche nuova sorpresa?
Alcune delle foto presenti in questo blog sono prese dal web, pur rispettando la netiquette, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o chiedere di rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo
.

La redazione di OCEAN4FUTURE è composta da collaboratori che lavorano in smart working scelti tra esperti di settore che hanno il compito di redigere e pubblicare gli articoli di non loro produzione personale. I contenuti restano di responsabilità degli autori che sono sempre citati. Eventuali quesiti possono essere inviati alla Redazione che provvederà ad inoltrarli agli Autori.
Lascia un commento