Care amiche ed amici,
Buona Pasqua e grazie di continuare a seguirci quotidianamente sul nostro sito www.ocean4future.org. Quando nel 2015 partimmo con questo sito non avremmo mai potuto immaginare di avere tanto seguito. I dati parlano da soli e vogliamo credere che le gocce di conoscenza che ogni giorno vi proponiamo servano a farvi conoscere meglio il mare e le sua cultura. Come sapete, OCEAN4FUTURE affronta il mare a 360 gradi, trattando di scienze marine, storia, politica marittima, subacquea e tanto altro grazie ai contributi scritti da esperti di settore e collaboratori. Grazie alla possibilità di tradurre gli articoli in 54 lingue, abbiamo apprezzato che il sito è letto in molti paesi stranieri con una percentuale del 23%. Mediamente abbiamo circa 600000 accessi al mese, a riprova dell’interesse verso il vero protagonista che è il mare.
Questi dati, che ho voluto riportare nella loro interezza, ci onorano e ci incoraggiano in questa nostra missione di diffondere la cultura del mare. Tutti coloro che vogliono collaborare con noi, possono inviarci una email a infoocean4future@gmail.com.
Una storia di migliaia di anni
La cultura del mare dovrebbe essere patrimonio di tutti; purtroppo troppo spesso ci ricordiamo di questo elemento base per la nostra sopravvivenza solo quando qualcosa di eclatante vi avviene. Grazie al consumismo, che vuol giustificare tutto con il guadagno, il mare è sempre mostrato in tutta la sua bellezza con false immagini cartolina. Certamente vorremmo tutti che fosse così, ma purtroppo le notizie che ci giungono da tutti i mari del mondo sono drammatiche.
Tutti pensiamo, di fronte a queste immagini desolanti, che si dovrebbe fare di più ma spesso tutto è lasciato solo alla buona volontà dei volontari. L’elemento madre del pianeta sta morendo, ferito ogni giorno dalla nostra superficialità ed ignavia. Ci ricordiamo dei suoi problemi solo quando, andando in spiaggia, la troviamo sporca, lamentandoci poi della maleducazione degli altri e del sistema che non funziona … dimenticando che Noi siamo il sistema e che se le cose vanno male spesso è solo colpa nostra.
La situazione di degrado è ancora maggiore nelle profondità del mare, come i subacquei possono osservare su molti fondali del mondo. La vita sta scomparendo a causa dell’impatto antropico che aggrava la situazione derivante dai naturali cambiamenti climatici. Abbiamo trattato questo argomento sul sito molte volte ma, vorrei essere chiaro, il problema non è a chi dare la colpa di cosa sta succedendo ma come cercare di mitigare gli effetti che ne derivano. Le belle parole, spesso usate in campagne elettorali, non servono più. Purtroppo l’egoismo dei potenti della Terra continua a nascondere i veri problemi ed a rimandare azioni necessarie e non più posponibili. Il futuro appartiene a noi e non ci sono giustificazioni politiche ed economiche che ce lo possono negare. Abbiamo necessità di preservare il mare, gestirlo in maniera consapevole, ed essere protagonisti del nostro futuro. Non aspettate che qualcuno faccia qualcosa per voi, siate protagonisti.
Oggi è Pasqua, per i Cristiani il giorno più importante dell’anno; un giorno di rinascita verso un mondo migliore fatto di pace e amore. A tutti gli amici, che non professano la stessa religione o che non ne hanno alcuna, vorrei chiedere di riflettere sulla necessità di un reale cambiamento del nostro modo di vivere, abbandonando egoismi e cose inutili, per salvaguardare insieme il nostro futuro.
Non importa quale sia la nostra religione o credo … dobbiamo unirci tutti insieme per assicurare un domani alle generazioni future. Vorrei augurare a tutti che sia un giorno di rinascita spirituale verso il Pianeta, per una civiltà più consapevole ed in armonia con l’ambiente in cui viviamo.
Siamo nati milioni di anni fa da un mare primordiale, abbiamo colonizzato questo pianeta e lo abbiamo usato, e spesso abusato, per il nostro egoismo. Ora è giunto il momento di prendere coscienza dei nostri errori. Non ci sono alternative, continuando così non arriveremo al 4 millennio e la nostra specie scomparirà dal pianeta. Da inguaribile ottimista, voglio credere che ci sia ancora speranza ma questo dipenderà solo da noi. Dobbiamo pretendere il nostro futuro che, mi ripeto, nessuno ce lo può negare per qualsiasi ragione politica o economica. Ricordiamoci che il benessere comune deriva dalla riduzione delle instabilità sociali. Se non opereremo insieme per ridurle non faremo che favorirle … non meravigliamoci di vedere migrazioni senza fine quando saremo noi a provocarle con i nostri egoismi. Non servono muri ma interventi per favorire la crescita di quei popoli nei loro territori che, altrimenti, saranno costretti ad attraversare sempre più numerosi il mare, portando con se tragedie e dolori. Come vediamo ogni giorno, ancora una volta il mare è protagonista della nostra storia umana.
Come sapete, quest’anno stiamo appoggiando la campagna NO PLASTIC AT SEA 2017 di OCEAN4FUTURE con l’aiuto sostanziale di oltre trenta straordinari partner intorno al mondo che si stanno impegnando per sollecitare una gestione oculata delle plastiche. I nostri team stanno eseguendo monitoraggi e pulizie di spiaggia cercando di sollecitare le coscienze, non c’è niente di meglio di un esempio pratico per far cambiare le cose. Se volete collaborare con noi potete inviare i dati dei vostri monitoraggi e pulizie utilizzando questa App realizzata dall’Associazione Creature del Mare, raggiungibile tramite questo link.
Sono gocce che serviranno a colmare il bicchiere vuoto causato dall’indifferenza di molti. Per fortuna non siamo i soli e molte altre organizzazioni (LEGA AMBIENTE, MAREVIVO, MISSION BLUE, CLEANSEALIFE, SEA SHEPHERD, GREENPEACE, e tanti altri) stanno facendo lo stesso. Voglio credere che questo lodevole contributo di TUTTI sia fondamentale per infondere una maggiore consapevolezza, specialmente nel nostro Paese dove ancora troppo poco si parla di questo problema. Proprio per questo silenzio, abbiamo lanciato una petizione rivolta al Ministero dell’Ambiente italiano chiedendo che si debba agire urgentemente su tre piani: maggiore educazione nelle scuole e nelle comunità introducendo corsi sin dalle scuole primarie di educazione ambientale, favorire il monitoraggio e pulizia degli ambienti con il supporto delle Autorità locali (azione diretta), e dare un’informazione continua e maggiore tramite i media e social media sull’ambiente. L’interessamento della Direzione Generale del Ministero è ritenuto fondamentale per portare l’attenzione del problema ai massimi livelli interministeriali.
Un emergenza arrivata anche nel Mare Mediterraneo
Il problema delle plastiche in mare è un’emergenza globale di cui incominciammo a parlarne nel nostro sito sin dal 2015. Purtroppo esiste un silenzio assordante su questo problema. La maggior parte dei Media nostrali lo ignora se non in caso di particolari eventi o emergenze. C’è bisogno di educazione ambientale da infondere sin dalle scuole primarie, di maggiori controlli, di facilitare i cittadini che volontariamente si offrono di collaborare per la pulizia dell’Ambiente. Negli oceani si sono formate isole di plastiche di dimensioni enormi all’interno delle quali la percentuale di plastica/plancton è 4 a 1. In altre parole in quelle vaste aree marine la vita sta morendo.
Non è solo un problema ecologico ma anche economico. Quando le risorse ittiche, già minate dalla pesca eccessiva, scompariranno il settore economico della pesca morirà creando in molte aree del mondo nuova instabilità sociali. Non è fantascienza, il fenomeno della pirateria è nato proprio in aree dove la pesca massiva ha causato la fine delle economie locali.
L’inquinamento ambientale marino è un fattore che possiamo ridurre e controllare. Non possiamo sperare di ripulire i mari dalle plastiche ma possiamo ridurne il flusso. Dobbiamo pretendere che le Autorità facciano il loro dovere e, come cittadini del pianeta Terra, dobbiamo avere il coraggio di rappresentare civilmente i nostri diritti che sono Diritti di tutta l’Umanità.
OCEAN4FUTURE sarà sempre al vostro fianco per un futuro migliore.
A nome di tutti i nostri collaboratori, grazie ancora per seguirci e aiutarci a diffondere la cultura del mare. Il futuro appartiene a noi.
- autore
- ultimi articoli
è composta da oltre 60 collaboratori che lavorano in smart working, selezionati tra esperti di settore di diverse discipline. Hanno il compito di selezionare argomenti di particolare interesse, redigendo articoli basati su studi recenti. I contenuti degli stessi restano di responsabilità degli autori che sono ovviamente sempre citati. Eventuali quesiti possono essere inviati alla Redazione (infoocean4future@gmail.com) che, quando possibile, provvederà ad inoltrarli agli Autori.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.