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San Nicola e i marinai

tempo di lettura: 7 minuti

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livello elementare
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ARGOMENTO: MITI E LEGGENDE
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: PERIODO NATALIZIO
parole chiave: San Nicola, Babbo Natale, Karavakia
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Uno dei personaggi più famosi del Natale è Babbo Natale, che vive sulla montagna Korvatunturi, in una casa tra la neve, aiutato dagli elfi nella preparazione di doni per i bambini buoni. La notte del 25 dicembre parte su una slitta trainata dalle sue renne magiche e fa le sue consegne portando a tutti dolci e regali. Questo personaggio, in realtà molto moderno, nacque nel secolo scorso sfruttando una figura realmente vissuta oltre 2.000 anni fa, Nicolaos di Myra, ovvero San Nicola. La leggenda che lo accomuna al Babbo Natale moderno nacque invece nell’Ottocento, soprattutto negli Stati Uniti, grazie allo scrittore Washington Irving che inventò un Santa Claus, una corruzione di Sanctus Nicolaus, che volava sui tetti delle case con la sua slitta per distribuire doni ai bambini buoni, riuscendo a passare, nonostante la sua ampia circonferenza, dal camino per lasciarli sotto l’albero di Natale.

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Andiamo per ordine
Nicolaos nacque tra la fine del III secolo e l’inizio del IV secolo a Patara di Licia, una città orientale dell’odierna Turchia e si trasferì in seguito a Myra dove venne ordinato sacerdote. Il futuro San Nicola mostrò subito uno spirito particolarmente caritatevole e generoso verso i più deboli e, alla morte del vescovo della città, venne acclamato dal popolo come suo successore. Erano anni difficili, in cui le persecuzioni contro i Cristiani emanate dall’Imperatore Diocleziano mietevano vittime in tutto l’Impero. Anche Nicolaos venne imprigionato ma fu poi liberato dall’imperatore Costantino nel 313, riprendendo l’attività apostolica, caratterizzata da una forte ortodossia della religione cristiana. Nel Medioevo si diffuse in Europa l’abitudine a commemorare il giorno presunto della morte di San Nicola, il 6 dicembre, con lo scambio di doni, soprattutto dolci e frutta, per i più giovani. Quest’usanza non si è persa, in particolare nei Paesi del Nord Europa dove ancora San Nicola porta i regali ai bambini. Questa tradizione si affermò maggiormente durante la Riforma Protestante quando venne proibito il culto dei santi cattolici. Su San Nicola nacquero molte leggende legate anche ad eventi miracolosi come quando fece placare una furiosa tempesta, permettendo l’arrivo di abbondanti scorte di cibo nel porto della città di Myra. L’evento avvenne in un momento particolare in cui, a causa di una carestia, la popolazione era allo stremo. Si racconta che una nave in navigazione, con numerosi pellegrini, fu colta da una forte tempesta. I marinai invocarono l’aiuto del santo che apparve nel momento di maggiore pericolo, non solo confortandoli ed incoraggiandoli ma anche unendosi fisicamente ai loro sforzi, permettendo così l’arrivo della nave in salvo in porto. Secondo la tradizione Nikolaos morì a Myra presumibilmente dell’anno 343, nel monastero di Sion, e da subito gli furono attribuiti numerosi miracoli, effettuati sia in vita che in morte. Fu così che la sua reputazione di santità si diffuse ampiamente in Oriente, raggiungendo Roma e l’Italia meridionale. 

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Su San Nicola nacquero molte leggende legate anche ad eventi miracolosi come quando fece placare una furiosa tempesta, permettendo l’arrivo di abbondanti scorte di cibo nel porto della città di Myra. L’evento avvenne in un momento particolare in cui, a causa di una carestia, la popolazione era allo stremo. Si racconta che una nave in navigazione, con numerosi pellegrini, fu colta da una forte tempesta. I marinai invocarono l’aiuto del santo che apparve nel momento di maggiore pericolo, non solo confortandoli ed incoraggiandoli ma anche unendosi fisicamente ai loro sforzi, permettendo così l’arrivo della nave in salvo in porto. Secondo la tradizione Nikolaos morì a Myra presumibilmente dell’anno 343, nel monastero di Sion, e da subito gli furono attribuiti numerosi miracoli, effettuati sia in vita che in morte.

Un viaggio per mare
Fu così che la sua reputazione di santità si diffuse ampiamente in Oriente, raggiungendo Roma e l’Italia meridionale. Le sue spoglie furono conservate con grande devozione di popolo nella cattedrale di Myra fino al 1087 quando, per opera di sessantadue marinai devoti al santo, vennero traslate a Bari, dove tutt’oggi riposano. Come testimoniano numerosi testi, il trasporto delle spoglie del santo fu malvisto dalla chiesa greco-ortodossa, e considerato come una vera e propria azione di pirateria. Tutto iniziò durante un viaggio per attività mercantili, iniziato da Bari per raggiungere la ricca città di Antiochia, da sempre un punto focale commerciale e porta del Medioriente. I marinai di una nave mercantile proveniente da Bari appresero che alcuni veneziani, anch’essi ad Antiochia per motivi commerciali, avevano l’intenzione di trafugare le spoglie di San Nicola a Myra, che era all’epoca sottomessa ai Saraceni. I marinai baresi, lasciata Antiochia, decisero di fare rotta verso Andriaki, il porto di Myra, per trafugare in anticipo le preziose reliquie. Non fu cosa difficile, probabilmente non c’era interesse per i Saraceni che esse rimanessero in città, ed i Baresi riuscirono nel loro intento, salpando con i santi resti da Myra il 20 di aprile e giungendo a Bari la sera di domenica 9 maggio.

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Anche Venezia custodisce alcuni dei frammenti appartenenti a San Nicola, probabilmente sottratti dai Veneziani, che sono ora custoditi all’interno della Abbazia di San Nicolò del Lido, dove venne proclamato protettore dei marinai e della flotta navale della Serenissima. Ancora oggi è considerato il santo protettore dei pescatori, marinai, commercianti e mercanti ma anche delle ragazze in età da marito, degli studenti e delle vittime di errori giudiziari, compresi gli avvocati.

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Il Bucintoro con sullo sfondo la chiesa di San Nicolò al Lido, Venezia – Artista Guglielmo Da Re – collezione privata  Guglielmo Da Re – The Bucintoro with the church of San Nicolò al Lido, Venice.jpg – Wikimedia Commons

Una venerazione per il santo diffusa anche a Trieste dove nel Settecento la presenza di una comunità di marinai greci portò alla costruzione della Chiesa di San Nicolò e della Santissima Trinità sulle rive della città.

Questo è il motivo per cui i marinai hanno un legame particolare con San Nicola che, divenendo patrono delle genti di mare (ma non solo), è presente nelle tradizioni marinaresche in un legame profondo che si è consolidato nel corso dei secoli, rendendo il 6 dicembre un momento speciale in molte comunità marittime.

Vediamone alcune?

Vi sono molte manifestazioni popolari che uniscono il mare alle feste del Natale. Dal 6 di dicembre, quindi dalla festa di di San Nicola, in Grecia si festeggia anche il Karavakia (il nome in greco di piccole imbarcazioni), detto anche il Natale dei Marinai, una tradizione che affonda le radici nella cultura marinara ellenica. Le famiglie greche, più strettamente legate al mare, adornano le loro barche con luci natalizie, creando un’atmosfera calda e accogliente. In passato, gran parte dell’economia locale prevedeva la pesca e il commercio in tutta la regione per cui i marinai spesso se ne andavano per lunghi periodi.

Mentre erano via, le donne e i bambini si prendevano cura della casa fino al loro ritorno. Quando le donne greche vedevano le navi dei loro uomini ritornare sane e salve al porto, le accoglievano con una festa, decorando con nastri e luci delle piccole imbarcazioni di legno. I bambini, dal 6 di dicembre al 6 di gennaio, portando con sé le loro piccole barche, giravano per le strade cantando canti natalizi. La tradizione di illuminare le barche per Natale si è ormai diffusa in molte parti del mondo, sotto un certo aspetto perdendo la sua caratteristica religiosa e tradizionale.

Ancora oggi, nonostante la diffusione consumistica dell’albero di Natale, le barche vengono ancora decorate per la Karavakia rimanendo un simbolo vivo della cultura marina greca. La tradizione di illuminare le barche per Natale si è ormai diffusa in molte parti del mondo, sotto un certo aspetto perdendo la sua caratteristica religiosa e tradizionale. Qualcosa di simile all’originale è nato negli anni ottanta nell’antico porto canale di Cesenatico con il presepe della marineria, organizzato dal bellissimo Museo della Marineria (da non perdere) che si divide in due sezioni, una galleggiante, con una decina di barche d’epoca a vela utilizzate tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, e l’altra a terra.

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Durante le festività natalizie, la sezione in mare si trasforma in un presepe galleggiante straordinario, arricchito da statue a grandezza naturale, realizzate grazie alla creatività di alcuni artisti che hanno realizzato tutte le statue a mano, elementi di una rappresentazione, da osservare dalle sponde del Porto Canale come se si fosse in una platea di un teatro. In totale si hanno una cinquantina di statue ed ogni anno il Presepe sul mare vede l’arrivo di un nuovo personaggio.

In questa affascinante esplorazione delle tradizioni marittime legate al Natale, emergono quindi storie sempre nuove di antichi legami tra l’umanità e il mare e ci auguriamo che le tante tradizioni marittime possano continuare a cullare i nostri cuori con la loro semplicità, portando gioia e serenità.

 

in anteprima, barche illuminate durante la parata natalizia a San Diego – autore Porto di San Diego – 2012 San Diego Bay Parade of Lights – 8261644915.jpg – Wikimedia Commons

 

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