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INGV, Speciale 2019, un anno di terremoti da blog ingv terremoti – estratto

tempo di lettura: 4 minuti

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livello elementare
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ARGOMENTO: GEOLOGIA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: ITALIA
parole chiave: rischio sismico, terremoti, tsunami
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INGV ha pubblicato un eccellente ed esaustivo report sull’attività sismica del 2019 di cui pubblico un estratto. Chi volesse approfondire l’argomento può leggere il rapporto nella sua totalità seguendo questo link.

2019, un anno di terremoti
Nel corso del 2019 grazie alla Rete Sismica Nazionale (RSN) sono stati registrati 16584 terremoti sul territorio italiano e nelle zone limitrofe. Una media di oltre 45 eventi al giorno sono stati localizzati dai ricercatori e tecnici dell’INGV che operano per la nostra sicurezza H24 nelle Sale di Sorveglianza dell’INGV. Poco meno di 2 ogni ora, uno ogni 30 minuti circa.

Mappa della sismicità del 2019 registrata dalle stazioni della Rete Sismica Nazionale. fonte INGV

Diamo un’occhiata al 2019
Nella mappa si può notare che i più forti terremoti sono stati localizzati al di fuori del territorio italiano. La maggior parte degli eventi sismici di magnitudo pari o superiore a 5.0 (rappresentati nella mappa con le stelle rosse) sono avvenuti in Albania durante la sequenza sismica di fine novembre. In particolare, l’evento più forte, di magnitudo Mw 6.2, si è verificato il 26 novembre e poi altri quattro terremoti di magnitudo compresa tra di 5.1 e 5.4 sono avvenuti nelle ore e nei giorni successivi. Nella stessa area si erano verificati, nel mese di settembre, altri due eventi di magnitudo 5.4 e 5.2. Inoltre, il 26 novembre in territorio bosniaco è stato localizzato un terremoto di magnitudo Mb 5.3. Nel mese di luglio 2019 al largo della costa dell’Algeria è avvenuto un terremoto di magnitudo Mb 5.0. Sul territorio italiano l’evento di magnitudo più alta, Mw 4.5, è stato registrato il 9 dicembre nel Mugello.

Numero annuale di eventi localizzati dal 2012 al 2019: in blu il numero totale, in rosso quelli di magnitudo maggiore o uguale a 2.0. In particolare, con la colonna blu è rappresentato il numero totale di eventi (tutte le magnitudo) che raggiunse valori molto elevati durante il 2016 e 2017, a causa della sequenza in Italia centrale. Negli altri anni questo numero si mantenne intorno ai 20 mila terremoti all’anno, con il 2012, il 2015 e il 2019 che mostrano valori leggermente al di sotto. La colonna rossa invece indica il numero di terremoti di magnitudo maggiore o uguale a 2.0 che in media corrisponde al 10-15% dei terremoti totali registrati e che conferma la tendenza ad una diminuzione nel 2019 rispetto agli anni precedenti. fonte INGV

Come vedete nel grafico, il numero di terremoti localizzati nel 2019 è ancora in calo rispetto agli ultimi tre anni, in particolare se lo si confronta con il numero di terremoti del 2016 e 2017. Già dal 2018 il numero di eventi sismici, determinato dalla sequenza sismica in Italia centrale iniziato il 24 agosto 2016, ha mostrato un forte calo; per il 2019 questo contributo si è ancora ridotto anche se, in percentuale, rappresenta ancora un valore molto elevato rispetto al totale della sismicità in Italia ovvero circa il 40%. Alcuni di questi terremoti sono legati a sequenze sismiche più o meno lunghe, mentre altri possono essere considerati eventi “isolati”, come ad esempio il terremoto profondo (ad oltre 300 km) del 21 settembre in provincia di Salerno, quello del 15 gennaio in provincia di Ravenna e gli eventi nel Mar Tirreno del 9 settembre e nel Mar Ionio del 31 ottobre.

Mi soffermerò ora sulla sismicità nell’area etnea e calabrese.
Ricorderete che nel mese di dicembre 2018 l’attività sismica in quell’area fu molto intensa, specie nei settori orientale e meridionale. In queste aree si sono verificati i terremoti più forti, incluso l’evento registrato il 26 dicembre 2018 di magnitudo Mw 4.9 (ML 4.8) nel comune di Viagrande (CT). Anche nel 2019 la sismicità nell’area etnea è stata frequente: in particolare, nei primi giorni dell’anno il 9 gennaio, si è verificato un terremoto di magnitudo Ml 4.1 con epicentro nel comune di Linguaglossa (CT), in un settore differente rispetto a quelli degli epicentri dei terremoti di fine 2018.

Eventi sismici sono avvenuti anche nel mar Tirreno meridionale. Nel 2019 in un’area qualche chilometro al largo della costa calabra nord-occidentale (provincia di Cosenza) sono stati registrati numerosi terremoti, circa 115 di diverse magnitudo e profondità ipocentrali. C’è da dire che la fascia tirrenica, in cui ricadono questi terremoti, è considerata a pericolosità sismica moderata, ma è vicinissima a zone con la più alta pericolosità in Italia come testimoniano i numerosi terremoti avvenuti in passato sia in terra che in mare.

La mappa interattiva dei terremoti del 2019
La sismicità del 2019 registrata dalla Rete Simica Nazionale dell’INGV viene mostrata con una mappa interattiva (dashboard), pubblicata nella galleria StoryMaps&Terremoti. In questa applicazione sono rappresentati i terremoti di magnitudo maggiore o uguale a 2.0, classificati e tematizzati in base alla loro magnitudo. Ogni evento può essere interrogato per visualizzare i relativi parametri ipocentrali. Nell’applicazione sono disponibili le infografiche che mostrano, per un’area scelta dall’utente, il numero di terremoti totali localizzati nel 2019, la magnitudo massima e la loro distribuzione nei dodici mesi dell’anno. E’ inoltre possibile attivare il TIME SLIDER per far partire un’animazione spazio-temporale della sismicità dal 1 gennaio 2019 o da altri intervalli temporali. 

Apri la mappa interattiva dei terremoti del 2019

A cura di Maurizio Pignone, INGV – Osservatorio Nazionale Terremoti.

Crediti dati e nota
ISIDe working group (2016) version 1.0, DOI: 10.13127/ISIDe, Italian Seismological Instrumental and parametric database: http://iside.rm.ingv.it/iside
Ricordiamo che i dati di tutti gli eventi sismici che avvengono in Italia vengono calcolati e rivisti dai sismologi in servizio h24 presso le Sale Operative INGV di Roma, Napoli e Catania e pubblicati pochi minuti dopo ogni terremoto sul portale dei dati del Dipartimento TERREMOTI (http://terremoti.ingv.it/)

 

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