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livello elementare.
ARGOMENTO: RECENSIONE
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: MEDICINA SUBACQUEA
parole chiave: medicina iperbarica
Riferimento alla presentazione di Vincenzo Zanon per SIMSI
E’ con grande piacere che pubblico un estratto dell’articolo di Vincenzo Zanon, apparso su SIMSI, sull’uscita della sesta edizione di questo importante testo di Medicina Iperbarica (Textbook of Hyperbaric Medicine), spesso riferito col solo nome dell’Autore ossia: “KKJ”.
Apriamo una breve parentesi su come e quando nacque la medicina iperbarica in Italia
La medicina iperbarica e subacquea nacque in Italia nel lontano 1938, precisamente a Genova quando il professor Molfino della Clinica del Lavoro creò un gruppo di medicina subacquea. Successivamente, nel 1952 inizia il primo trattamento terapeutico ricompressivo dei palombari e cassonisti, mentre nel 1956 è attiva la prima camera multi-posto grazie ai dott. Zannini e Odaglia. Bisognerà aspettare il 1963 affinché venga istituito il I° corso di Medicina subacquea per i medici.
Il professor Giorgio Odaglia, insignito nel 2013 del Tridente d’oro dell’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee, è un medico genovese (nato a Rapallo) che può essere considerato un pioniere della medicina subacquea in Italia. Dal 1952, col collega Zannini, curando negli impianti iperbarici palombari e i primi subacquei ricreativi equipaggiati con ARO, sviluppò a Genova, per molti anni, ricerche sulla fisiopatologia subacquea. Con pionieri delle attività subacquee come Ferraro, Marcante ed altri, nel 1956 fondò a Genova il CIRS, primo Centro studi e ricerche. Di rilievo il suo stdio del 1953, effettuato insieme a Marcante, su una nuova manovra di compensazione dell’orecchio medio, la cosiddetta “manovra Marcante-Odaglia”, che fu poi largamente impiegata dai subacquei di tutto il mondo. Nel 1976 fu fondata la Società Italiana di medicina subacquea ed iperbarica (nel 1978 presieduta proprio da Odaglia) che sviluppò i vantaggi dell’ossigenoterapia in iperbarismo per il trattamento delle varie malattie da decompressione.
Un lungo cammino verso l’eccellenza
Il cammino delle applicazioni iperbariche non fu scevro di incidenti; ricordiamo tutti il terribile evento della camera Galeazzi del 31 ottobre 1997 dove persero tragicamente la vita undici persone a causa di mancanza di controlli e inefficienza di alcuni sistemi di sicurezza. L’incidente fece nascere molte polemiche in merito agli standard qualitativi che causarono una mancanza di fiducia da parte dei pazienti per questa disciplina medica. In seguito, facendo tesoro delle esperienze maturate, il livello di sicurezza fu ottimizzato facendola diventare una branca della medicina di altissima specializzazione e di alto profilo scientifico, come riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale.
Un’eccellenza italiana
Molti dei nostri medici sono considerati luminari a livello, e questa sesta edizione del Textbook of Hyperbaric Medicine ce lo dimostra. Uno sguardo su questa nuova edizione lo potrete dare cliccando a questo link.
Se ne consiglia l’acquisto, perché no, come un bel regalo di Natale a tutti i cultori della materia ma anche ai subacquei che vogliono approfondire con un testo di primo ordine questo argomento. Ne esiste anche una versione e-book (che potrete ordinare qui).
Perché orgoglio italiano?
Zanon ci specifica con un certo orgoglio che i capitoli 40 (pg. 541-544) e 43 (pg. 567-575) sono stati rispettivamente curati da medici italiani:
- il primo: dedicato al pre-trattamento e al pre-condizionamento con l’OTI (Ossigeno Terapia Iperbarica), dal Professor Gerardo Bosco e dal Professor Enrico M. Camporesi
- il secondo: dedicato a aspetti applicativi della OTI in medicina militare, dai Dr.i Fabio Faralli, Alberto Fiorito, e dal Prof/A Gerardo Bosco (attuale Vice-Presidente della UHMS).
Com’è noto SIMSI è divenuta, da statuto, un’associazione aperta anche a personale tecnico e infermieristico di formazione iperbarica. Il testo rappresenta un patrimonio fondamentale e un indubbio valore aggiunto affinché le sedute di Ossigenoterapia Iperbarica siano effettuate con canoni di sempre maggiore sicurezza e efficacia. Nell’intento di vedere nel prossimo futuro, una maggiore e sempre più attiva partecipazione all’attività scientifica della propria associazione anche da parte di tutto il personale tecnico-infermieristico iperbarico (con una maggiore presenza di poster e presentazioni ai Congressi ed eventi nazionali od internazionali), segnala a chi l’avesse persa, un’interessante presentazione su “La valutazione critica di un articolo scientifico”.
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