livello elementare
.
ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XX SECOLO
AREA: ARTICO
parole chiave: U 537, U-Boot, WFL 26, Stazione meteorologica
L’analisi delle condizioni meteorologiche e la possibilità di fare delle previsioni è sempre stato un asso nella manica dei combattenti. Durante la seconda guerra mondiale fu inevitabile che gli Alleati avessero un certo vantaggio sull’Asse, grazie alla possibilità di avere stazioni meteorologiche in ambedue le parti dell’Atlantico, fattore che consentiva di pianificare in modo più efficiente il movimento dei convogli. Al contrario, la marina tedesca non godeva di tale vantaggio poiché i suoi meteorologi non potevano operare più a ovest della costa francese del Golfo di Biscaglia.
In realtà, durante i primi anni della guerra, gli U-Boot della Kriegsmarine avevano la possibilità di trasmettere informazioni meteorologiche alle basi navali a terra ma, quando la capacità operativa antisommergibili dell’Alleanza migliorò, favorita anche dalla perdita di efficienza della componente sommergibili tedesca, avere la possibilità di fare delle previsioni meteorologiche marine divenne strategico. Questa lacuna capacitiva fu valutata seriamente dalla Kriegsmarine che studiò la possibilità di creare delle stazioni autonome meteorologiche collocate nel continente nordamericano. Questo portò a sviluppare, durante la seconda metà del 1943, il progetto di una stazione meteorologica nelle remote isole artiche che fu chiamata WFL 26.
Wetter-Funkgerät (WFL) numero 26 (il sesto di una serie di 21 di tali stazioni) prodotto dalla Siemens Corporation. Consisteva in vari strumenti di misura, un trasmettitore tipo Lorenz 150 FK da 150 watt e dieci contenitori con batterie ad alto voltaggio al nichel-cadmio e a celle a secco
Фотографии радиотехники времен войны – радары, передатчики и прочее… – Страница 14 (radioscanner.ru)
Prodotta dalla Siemens Corporation, la stazione WFL 26 era completamente automatizzata, trasportatile ed in grado di essere imbarcata in moduli anche attraverso gli stretti portelli di un U-Boat. Dopo che i test del prototipo ebbero successo, fu deciso che il dispositivo sarebbe stato installato in un’area remota del Canada settentrionale. Questa missione fu assegnata all’U-537.
Questa è la sua storia, quella di un valente comandante e dei suoi uomini che, attraversando l’Atlantico, entrarono nel mare Artico, in zone inospitali e sconosciute per installare una stazione meteorologica.
Dopo aver fatto un breve scalo in Norvegia, a Bergen, l’U-Boat partì il 9 ottobre e proseguì verso la costa del Labrador. A causa delle estreme condizioni stagionali, fu valutato che l’installazione sarebbe dovuta essere completata a fine di ottobre, ovvero fino a quando i fiordi nei pressi di Cape Chidley rimanevano liberi dai ghiacci. Dopo l’installazione, tutta l’area si sarebbe ghiacciata, rendendo improbabile che le autorità canadesi localizzassero o tentassero di smantellare la stazione.
Perché la baia di Hutton?
L’area scelta per la stazione meteorologica tedesca era stata rilevata solo nel 1931 quando la National Geographic Society lanciò un programma per studiare il Labrador costiero per testare un nuovo metodo di produzione di mappe topografiche da fotografie aeree oblique. Utilizzando un idrovolante Fairchild equipaggiato con le più moderne fotocamere disponibili all’epoca e una nave di ricerca di supporto, la squadra di rilevamento iniziò a mappare le terre sconosciute ogni stagione estiva ovvero con il tempo favorevole. Procedendo verso nord, ogni nuova stagione, arrivarono all’isola di Killiniq, dove il mare del Labrador incontra la baia di Ungava, una costa orientale della penisola frastagliata da centinaia di fiordi, insenature e banchi insidiosi, in cui svettava Cape Chidley. Nel 1934, un capitano di una nave aveva ancorato in un porto naturale che aveva definito eccellente, per cui il team di National Geographic aveva anche l’obiettivo di individuare e mappare quel porto perché poteva fungere da ancoraggio sicuro per il traffico marittimo regolare che viaggiava tra il fiume St. Lawrence ed i mercati commerciali dell’Europa. Così, nel 1935, il gruppo di ricerca esplorò e cartografò l’area vicino a Rowland Point, la penisola di Hutton e la foce del fiordo di Ikkudliayuk. Fu rilevato un ancoraggio con una profondità di circa14 metri tra la costa orientale della penisola di Hutton e il ridosso dell’isola di Oo-olilik o Martin Bay. Quel “porto eccellente e probabilmente finora inesplorato” fu quindi scelto come destinazione dell’U-537.
Il sommergibile U 537
L’U 537 era un sommergibile tipo IXC/40 al comando del Kapitänleutnant zur See Peter Schrewe con un equipaggio di 48 uomini. Un battello di nuova costruzione costruito dalla Deutsche Werft AG ad Amburgo tra l’aprile 1942 e il gennaio 1943.
Kapitan-Leutnant zur See (KptLtzS.) Peter Schrewe sulla torretta dell’U-537 – Fonte Bundesarchiv
Kapitänleutnant Peter Schrewe.jpg – Wikimedia Commons
Faceva parte di una classe di 87 U-Boat IXC/40 commissionati alla Kriegsmarine che rappresentavano un miglioramento rispetto al tipo IXC, in particolare con una maggiore capacità di trasporto del carburante (che aveva aumentato l’autonomia complessiva di crociera a circa 13.850 miglia nautiche) e il potenziamento dell’armamento antiaereo. Oltre al Flugabwehrkanone Tipo 30 a montaggio singolo da 20mm (cannone antiaereo o “FLAK”) sulla sovrastruttura della torre, la classe IXC/40 era stata armati con una piattaforma a poppa della torretta che ospitava un Flakvierling 38, un cannone antiaereo quadruplo da 20mm che raddoppiava la capacità di difendersi dalle minacce aerea ed aveva una velocità di fuoco ciclica di oltre 800 colpi al minuto.
L’U-537, dopo aver lasciato le acque norvegesi, fece rotta verso ovest, attraverso il Mare del Nord, al di sopra delle isole inglesi. Quindi si diresse tra le Isole Faroe e l’Islanda, nei tratti settentrionali dell’Oceano Atlantico, una rotta molto meno battuta e più sicura rispetto alle rotte di navigazione meridionali, frequentate dai convogli e quindi più pattugliate.
Alle 20:48 del 7 ottobre, l’U-537 trasmise un messaggio al Quartier generale degli U-boot tedeschi (il Befehlshaber der Unterseeboote o “BdU”), annunciando di aver attraversato il 20°W. Un messaggio che venne decifrato dai crittoanalisti di Bletchley Park. Il pomeriggio seguente ricevette l’ordine di “proseguire il passaggio secondo il compito speciale” ovvero il battello doveva continuare la rotta verso il Canada. Sebbene i Britannici avessero intercettato e decifrato il messaggio, non sapevano però quale fosse il “compito speciale”. Intanto il sommergibile si infilò in un’area di bassa pressione con vento forte, pioggia e temperature estremamente fredde. Una situazione poco confortevole per il battello che avanzava in superficie per mantenere cariche le batterie che ne rallentò l’avanzamento.
U-Boot 995 tipo VII C armato con sistemi antiaerei Flak – Autore foto Noop1958 da German Wikipedia File:VII C U-Boot Flak.jpg – Wikimedia Commons
Il 12 ottobre alle 18:36, il comandante Schrewe ricevette l’ordine di “simulare un gruppo di battaglia” in un’area specifica, emergendo in punti diversi e inviando bollettini meteorologici giornalieri. Questo per ingannare i Britannici, dando l’illusione che una task force tedesca fosse nell’area. Un compito certo non facile per il sommergibile a causa delle avverse condizioni meteo, con grandi onde che sbattevano sullo scafo facendolo imbardare violentemente. Una di quelle onde colpì tale violenza la torretta che il Flakvierling 38, un’arma da 3.300 libbre, fu strappata dai suoi supporti e gettata in mare. Sembra che quando il comandante riferì l’accaduto, l’Alto Comando tedesco si preoccupò se … l’arma fosse stata rizzata propriamente.
Questo articolo ti interessa? Su OCEAN4FUTURE, il portale del Mare e della Marittimità, troverai numerosi articoli di storia navale e marittima per conoscere eventi del passato che difficilmente potrai trovare sui libri di scuola. Se hai suggerimenti o domande puoi lasciarci un commento in calce all’articolo oppure scriverci alla nostra mail: infoocean4future@gmail.com |
Tutto il flusso dei messaggi fu intercettato dai Britannici che ora erano al corrente che l’U-537 era nel Nord Atlantico per un “compito speciale” e che aveva appena perso il suo cannone antiaereo principale.
La sera presto del 22 ottobre 1943, l’U-537 si ancorò finalmente a Martin Bay e Schrewe inviò immediatamente una squadra a terra per posizionare una postazione di vedetta ed esplorare un sito dove installare la stazione meteorologica. Fu identificata la sommità di una collina alta 170 piedi a circa 400 metri nell’entroterra dalla spiaggia. Inoltre, sebbene l’area fosse relativamente sicura, il comandante fece posizionare delle vedette ed una mitragliatrice M 15 sulle alture che dominano la baia. Per il sito della stazione fu selezionato un punto sulla costa che fu denominato Kurt, dal nome del suo progettista Kurt Sommermeyer, che era presente a bordo del sommergibile.
All’alba del 23 ottobre iniziò il processo di installazione della stazione che durò un giorno intero. La stazione consisteva in diversi parti: un albero alto 10 metri che montava un anemometro mantenuto da un treppiede e dieci cilindri contenenti altri strumenti meteorologici, nonché un trasmettitore da 150 watt e batterie ad alta tensione a celle a secco. Una volta assemblato, Kurt registrava i dati di temperatura, umidità, pressione atmosferica, velocità e direzione del vento e trasmetteva tali informazioni alle stazioni riceventi nel nord Europa ogni tre ore sulla frequenza di 3940 kHz. Fu un lavoro duro tenendo conto del peso dei componenti (i cilindri pesavano oltre 100 chilogrammi l’uno) che dovevano essere spostati da bordo fino a terra e dalla spiaggia alla posizione di installazione. Al termine del lungo e faticoso lavoro, il professor Sommermeyer ed il suo assistente passarono il resto della giornata a testarlo. Una cosa curiosa era che ciascuno dei pezzi della stazione (denominata WFL-26) era contrassegnato con la scritta “Canadian Weather Service”, un ente governativo di fatto inesistente. Ultimato il suo compito, l’U-537 levò l’ancora ponendo fine all’unica invasione tedesca del continente nordamericano. L’U-537 quindi navigò in mare abbastanza al largo da immergersi completamente e comunicò al BdU di aver terminato la missione.
Stazione meteorologica tedesca Kurt allestita sulla penisola di Hutton, Labrador, Dominion of Newfoundland il 22 ottobre 1943 – Fonte Bundesarchiv
Weather Station Kurt, Labrador.jpg – Wikimedia Commons
Dopo due giorni, la stazione smise però di funzionare. L’U 537 emerse più volte nella speranza di poter ricevere i dati, senza risultato. Cosa era successo non lo sapremo mai. La stagione successiva un secondo “Kurt” fu imbarcato a bordo dell’U-867, all’inizio di settembre 1944, con l’ordine di installarlo nella stessa zona del primo Kurt. Il fato volle che l’U 867 non raggiunse mai la sua destinazione: un bombardiere B-24 Liberator dello squadrone RAF 224 lo affondò a nord-ovest di Bergen, in Norvegia, il 18 settembre 1944.
Cosa successe alla stazione?
La stazione meteorologica Kurt rimase dimenticata su quella altura esposta agli elementi. Nel 1952 l’area fu studiata per installare dei siti radar di allerta ma nei rapporti non vi fu alcuna notazione della scoperta. Nel 1977, una squadra di geologi si imbatté per caso nei contenitori ma, credendo che fossero degli artefatti di una stazione meteorologica canadese abbandonata (ricordate la scritta su di essi), non diedero importanza alla scoperta. La storia fu resuscitata alcuni anni dopo, in Germania, da un ingegnere in pensione, Franz Selinger, che iniziò una ricerca sulla storia della Siemens e si imbatté per caso in alcuni documenti di Kurt Sommermeyer, che contenevano delle foto dell’U 537 a Martin Bay. Dopo aver condiviso le sue informazioni con i canadesi, Selinger partecipò ad una missione del Canadian Coast Guard Heavy Arctic Icebreaker Louis S. St-Laurent che, dopo aver raggiunto la penisola di Hutton, ritrovò la stazione meteorologica WFL 26 proprio nelle coordinate dove l’U 537 l’aveva installata 38 anni prima.
Il 21 luglio 1981, una squadra costiera della Guardia costiera canadese effettuò il primo esame dei resti della stazione meteorologica tedesca Kurt nella penisola di Hutton, Terranova e Labrador, in Canada – Fonte Archivi nazionali canadesi
Weather Station Kurt, 1981.jpg – Wikimedia Commons
Tutti i suoi componenti erano ancora presenti e fu recuperata e trasferita a bordo del rompighiaccio tramite l’elicottero di bordo. Dopo il suo restauro, la stazione meteorologica tedesca è ora in mostra al Musée Canadien de la Guerre di Ottawa.
Andrea Mucedola
in anteprima Type IXC/40 submarine U-537 at anchor in Martin Bay, Labrador, Dominion of Newfoundland on 22 October 19 43. Crewmen are visible on deck offloading components of Weather Station Kurt into rubber rafts – Fonte Bundesarchiv
U-537 in Martin Bay Labrador.jpg – Wikimedia Commons
Riferimenti
Helgason, Guðmundur. “War Patrols by German U-boat U-537”. U-boat patrols – uboat.net. Retrieved 1 March 2010
Thorne, R.G. (2004). A Cherished Past: Newfoundland’s Front Row Seat to History. St. John’s, NL/Thorton Publishing Ltd. (pp. 82-88)
Marty Morgan U-537, Cape Chidley & The Secret Weather Station WFL-26 (warhistoryonline.com)
David Stubblebine, Weather Station Kurt, 22 October1943 – 23 October 1943 da https://ww2db.com/
Ti è piaciuto questo articolo? Se sì, puoi fare una piccola donazione (anche un euro) per sostenere il nostro portale. Basta poco, per aiutarci a sostenere le spese di OCEAN4FUTURE, il portale del Mare e della Marittimità. La donazione può essere singola o puoi decidere di renderla automatica ogni mese. Per donare in sicurezza, Clicca sul link DONAZIONE oppure Scrivici per aiuto alla mail: infoocean4future@gmail.com
.
Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo
,
- autore
- ultimi articoli
ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.