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livello elementare
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ARGOMENTO: RECENSIONE
PERIODO: XIX SECOLO
AREA: OCEANO
parole chiave: master e commander, libri di avventura
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Esistono libri che non hanno tempo. Quando siamo seduti in poltrona, le pagine di un libro ti trasportano indietro nel tempo, raccontandoci storie di avventura ed altri mari. Oggi apriamo, Master and commander, il primo di una fortunata serie di venti libri scritti dallo scrittore Patrick O’Brian che narrano una grande saga storica incentrata sulle avventure del capitano della Royal Navy Jack Aubrey e del suo fraterno amico Stephen Maturin, medico di bordo. Buon viaggio nel tempo della marina velica
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Prima di iniziare a raccontare la trama di questo bel libro, vorrei dire poche parole sull’autore, Patrick O’Brian. Sebbene la vita dello scrittore sia ancora in parte circondata dal mistero, conosciuto come O’Brian, pseudonimo di Richard Patrick Russ, sappiamo che fu un prolifico saggista e traduttore britannico, probabilmente di origini irlandesi.
Di facile penna, come dimostrò in seguito con la gran mole dei libri prodotti, pubblicò il suo primo romanzo all’età di soli quindici anni. Non si fece mancare nulla, e durante la seconda mondiale fu reclutato come agente segreto britannico, proprio come l’altrettanto famoso Ian Fleming che scrisse la saga di James Bond. Metodico ed accurato nelle sue descrizioni, i suoi libri sono splendidi spaccati della vita marinara a bordo delle navi della Royal Navy durante l’epoca napoleonica. Si sposò due volte ma morì solitario in una stanza di albergo di Dublino all’età di 85 anni.
Master and Commander – Primo comando
Master and commander inizia il 18 aprile 1800 a Port Mahon, Minorca, a quel tempo base mediterranea della flotta della Royal Navy britannica. Il romanzo copre il periodo fino alla metà del 1801, all’interno della Guerra della seconda coalizione, una fase della lunga e continua guerra degli Inglesi contro i Francesi, a seguito delle vittorie di Horatio Nelson nel Mar Mediterraneo. O’Brian prende spunto dalle azioni navali di un personaggio realmente esistito, il capitano Thomas Cochrane (1775-1860) decimo conte di Dundonald e valoroso comandante britannico. Come vedremo proprio la nave di Cochrane, il HMS Speedy, sarà presa come riferimento per disegnare la HMS Sophie, nave da guerra comandata dal capitano Aubrey.
All’inizio del romanzo, conosciamo nel porto spagnolo il giovane Jack Aubrey, un tenente di marina che, sempre indebitato, sopravvive in attesa di un imbarco, e un altrettanto squattrinato medico di bordo, Stephen Maturin, mezzo irlandese e mezzo catalano, amante della musica e filosofo. I due si incontrano per la prima volta ad un concerto di un quartetto; Aubrey, disturba Maturin per la sua inopportuna abitudine di accompagnare la musica battendo rumorosamente il tempo. I due litigano e quasi scoppia un duello. Al ritorno al suo alloggio, Aubrey scopre che è stato promosso Comandante e che gli è stato finalmente assegnato un comando.
La gioia gli fa superare l’astio verso Maturin ed i due diventano amici. In qualità di “Master and Commander“, e responsabile della piccola HMS Sophie, uno Sloop-of-war, Aubrey ha anche il compito arruolare il suo equipaggio e decide di assumere il nuovo amico come chirurgo di bordo. Non vi sembra curioso che nella saga di Star Trek il miglior amico del Comandante Kirk sia anche lui un medico? Da ufficiale di Marina posso dire che la figura del medico è tutt’oggi molto importante a bordo di una nave, e non solo per gli aspetti sanitari. Il medico di bordo è un fido consigliere del Comandante e sa tenere il polso dell’equipaggio suggerendo al Comando le azioni necessarie nella getsione del personale.
Conosciamo a questo punto altri personaggi che ritroveremo anche nei libri seguenti: Tom’s Mates (Senior Midshipman), Tom Pullings, William Mowett e il midshipman William Babbington, e James Dillon, il primo luogotenente del HMS Sophie. Aubrey apporta dei miglioramenti alla nave per aumentarne la capacità velica e si prepara per scortare un convoglio di dodici navi mercantili. Durante il loro viaggio verso est, il capitano coglie l’opportunità per conoscere bene i suoi marinai e per consolidare l’equipaggio in un’unità combattente. Sono pagine molto belle in cui lo scrittore descrive con novizia di particolari la nave e le sue manovre, prendendo come scusa le domande del giovane e inesperto, di questioni navali, Maturin.
Dopo la scorta del convoglio, Lord Keith, ammiraglio del Mediterraneo, consente ad Aubrey di salpare in modo indipendente a caccia di navi mercantili francesi.
Non dimentichiamo che nell’epoca in cui è ambientato il romanzo ci troviamo durante la guerra della seconda coalizione (1798-1802), intrapresa contro la Francia rivoluzionaria dalle monarchie europee, guidate da Gran Bretagna, Austria e Russia, tra cui l’Impero Ottomano, il Portogallo, Napoli, varie monarchie tedesche e la Svezia. L’obiettivo era di contenere l’espansione della Repubblica francese e ripristinare la monarchia in Francia. Come sappiamo, non funzionò e la grande coalizione non riuscì a rovesciare il regime rivoluzionario. Un periodo di grandi scontri navali dove va menzionata la coalizione di non combattenti (tra cui Prussia, Russia, Danimarca e Svezia) che si unì per proteggere le navi neutrali dal blocco della Gran Bretagna, causando per ritorsione, l’attacco di Nelson sulla flotta danese nel porto della Battaglia di Copenaghen. |
La HMS Sophie incomincia la sua caccia in mare e, dopo varie avventure, incontra e sconfigge il Cacafuego, una fregata spagnola. L’azione è violenta e nell’azione sanguinosa molti uomini dell’equipaggio, tra cui il tenente Dillon, periscono.
La cattura nel romanzo del Cacafuego spagnolo da parte della HMS Sophie è basata su un evento realmente accaduto il 6 maggio 1801 quando il brigantino britannico HMS Speedy arrembò catturando la fregata spagnola El Gamo. Una vittoria che passò alla storia navale nella Marina Reale britannica, catturando l’immaginazione del pubblico. Una curiosità, come nel libro, il valoroso comandante del HMS Speedy, Cochrane, non ricevette dall’Ammiragliato la promozione e il premio in denaro che si sarebbe aspettato da una vittoria così spettacolare. |
Ma continuiamo con il nostro racconto
Scopriamo ora che il capitano Harte, il comandante del porto di Mahon, nutre un certo rancore nei confronti di Aubrey, che aveva avuto in passato una fugace relazione con sua moglie. Il tradimento ferisce anche i figli di Albione, e il capitano Harte fa in modo che quella prestigiosa vittoria non porti a Aubrey e al suo equipaggio alcun riconoscimento ufficiale e tanto meno un premio in denaro significativo.
In seguito, durante una missione di scorta, la HMS Sophie viene catturata da uno squadrone di quattro grandi navi da guerra francesi, comandato dall’ammiraglio Linois. Dopo un accanito inseguimento, seguito da una resistenza coraggiosa dell’equipaggio, i Francesi hanno la meglio e Aubrey ed il suo equipaggio sono portati, con l’onore delle armi, ad Algeciras, di fronte a Gibilterra. Dalla prigione assistono all’attacco inglese che costa la cattura del HMS Hannibal, un vascello da 74 cannoni. Liberati dai franco-spagnoli, assistono all’azione dell’ammiraglio Sir James Saumarez contro le navi di Linois in uno spregiudicato attacco notturno in mare aperto. Ma la storia non finisce qui. Di ritorno a Gibilterra, Aubrey deve subire la corte marziale per la perdita della sua nave e, solo alla fine, viene assolto con onore dalle accuse. Il bellissimo mar Mediterraneo fa da cornice a questo romanzo tra mare e terra; un mare insidioso come le sue tempeste che possono essere letali per quei gusci di noce sospinti dal vento. Eppure quegli uomini lo sfidano rotolando tra le onde, salendo in alto nel cielo per poi sprofondare tra le onde oscure. Non basta avere uno stomaco forte per essere un marinaio, devi essere un pò pazzo, ma questo i marinai lo sanno molto bene.
Master and Commander, un romanzo che sono sicuro vi terrà compagnia e vi spingerà a leggere anche gli altri della stessa saga, facendovi solcare mari di altri tempi tra battaglie e tempeste.
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
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