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livello elementare
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ARGOMENTO: SUBACQUEA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: erogatori
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Riprendiamo il discorso dal precedente articolo per descrivere in dettaglio come si genera il tipico diagramma di test di un secondo stadio di erogazione, che abbiamo riportato in figura.
Si tratta di un test ipotetico, effettuato secondo lo standard previsto dalla normativa europea, EN 250:2000, che prevede di impostare il simulatore per il test dellโerogatore con i seguenti parametri:
Pressione di alimentazione | 50 bar |
pressione ambiente | 6 bar |
frequenza respiratoria | 25 atti al minuto |
volume corrente | 2,5 litri |
La pressione ambiente di 6 bar corrisponde ad una profonditร di 50 metri, ovvero 165 fsw (feets of salt water). La ventilazione polmonare, (RMV) รจ invece il prodotto della frequenza respiratoria per il volume corrente, (il volume totale ventilato in un atto respiratorio) e quindi RVM = 25 x 2,5 = 62,5. Per questa ragione i test effettuati secondo normativa europea sono indicati brevemente come: 62,5 RMV @ 165 fsw.
Evidentemente sono condizioni di misura molto severe, soprattutto per ciรฒ che riguarda il volume respiratorio. I parametri caratteristici di un erogatore che un test tramite simulatore รจ solito misurare e registrare durante entrambe le fasi di inspirazione ed espirazione sono il lavoro inspiratorio ed espiratorio e la pressione dellโaria misurata a livello del boccaglio.
Ricordiamo che allโinterno dellโerogatore si ha pressione positiva durante lโespirazione (aria immessa nel boccaglio), e pressione negativa durante lโinspirazione, (aria aspirata dal boccaglio). Sul diagramma la pressione interna dellโerogatore รจ riportata sullโasse verticale, mentre sullโasse orizzontale abbiamo il volume di gas inspirato (spostamento da destra a sinistra), o espirato (spostamento da sinistra a destra).
Il punto iniziale del ciclo, che corrisponde all’inizio della inspirazione, รจ rappresentato dal punto A, ovvero pressione nulla e volume di circa a 2,5 litri. Appena inizia lโinspirazione, rappresentata dal tratto inferiore del grafico, inizia a crearsi la depressione allโinterno dellโerogatore, (pressione negativa) alla quale perรฒ non corrisponde un flusso dโaria poichรฉ la valvola interna รจ ancora chiusa. Arrivati ad un certo valore di pressione negativa, la valvola dellโerogatore si apre e il gas inizia a fluire. Ciรฒ avviene nel punto B, detto punto di cracking, nel quale la pressione รจ detta pressione di inspirazione.
Tipico diagramma pressione-volume di un secondo stadio sotto test
Superato il punto B il gas inizia a fluire, il diagramma viene precorso da destra a sinistra e si riavvicina con varie fluttuazioni all’asse orizzontale, poichรฉ lo sforzo di inspirazione si riduce rispetto a quanto รจ stato necessario per aprire la valvola. Lโarea scura compresa tra il grafico e lโasse orizzontale rappresenta lo sforzo inspiratorio, (lavoro inspiratorio), che non deve superare gli 0,3 J/L, mentre la pressione di inspirazione deve mantenersi inferiore a -25 mB, (linea rossa).
In corrispondenza del punto C, nel quale viene innescato lโeffetto โVenturiโ, si ha un improvviso sollevamento della pressione di inspirazione, che puรฒ salire addirittura a valori positivi, tali cioรจ da permettere al flusso dโaria inspirato di sostenersi autonomamente. Questa porzione di grafico รจ rappresentata da una area in rosso, il cui valore massimo รจ raggiunto nel punto D. La pressione in questo punto รจ detta pressione di inspirazione positiva, e non puรฒ superare i 5 mB, in accordo alla la normativa.
Il ciclo inspiratorio continua richiudendosi nel punto E, punto di inizio dellโespirazione. Ora il flusso di gas si inverte, il grafico รจ percorso da sinistra a destra, e la pressione diviene positiva, raggiungendo il suo valore massimo nel punto F. La max pressione di espirazione รจ di +25 mB. Durante questa fase, lโarea sottesa di color azzurro chiaro รจ pari al lavoro espiratorio. Il ciclo termina con il ritorno al punto A, dopo aver espirato i 2,5 litri precedentemente inspirati, con la pressione che torna nulla e la valvola interna che si chiude, pronti per un nuovo ciclo. Il piรน importante tra i parametri prestazionali รจ il lavoro respiratorio, (external work of breathing โ WOB), sintesi dello sforzo totale da compiere per effettuare un intero ciclo respiratorio nelle condizioni standard del test. Si tratta in pratica dellโarea totale contornata dal diagramma della pressione. Eโ un dato che non dovrebbe mai mancare tra le caratteristiche tecniche disponibili di un erogatore. I risultati dei test su moderni erogatori ricadono largamente allโinterno dei limiti specificati dalla direttiva europea. Per giudicare le prestazioni di un moderno secondo stadio di erogazione รจ utile confrontare i risultati dei test con una scala suddivisa in fasce di qualitร , come mostrato nella prossima tabella. Essa รจ basata su un giudizio di merito sintetico di alcuni parametri fondamentali, misurati nelle condizioni stabilite dalla norma EN 250:2000.
Parametri di valutazione degli erogatori (test 62.5 RMV @ 165 fsw)
Naturalmente un erogatore non รจ buono in assoluto, ma in relazione al compito che deve svolgere. Quindi un buon erogatore รจ quello che offre prestazioni ottime alla profonditร alla quale intendiamo usarlo. Per immersioni fino al limite operativo dellโaria, diciamo poco oltre i 50 mt di profonditร , sono adeguati erogatori che abbiano un lavoro respiratorio non superiore a 1,5 Joule per litro. La US Navy utilizza un limite piรน stringente rispetto alla normativa europea: un erogatore รจ โpromossoโ se il test il lavoro respiratorio risulta inferiore a 1,37 J/L, in un test condotto in condizioni ambientali maggiormente severe, ovvero: 62,5 RMV @ 198 fsw. Per scegliere bene un secondo stadio di erogazione bisogna quindi confrontare le caratteristiche tecniche di piรน erogatori per valutare oggettivamente la macchina che meglio risponde alle nostre esigenze. Molto utile anche lโesame del grafico risultante dalle prove di test con il simulatore, qualora disponibile.
Ricapitolando, ecco i principali parametri prestazionali sui quali basare il confronto tra erogatori:
Sforzo (o pressione) dโinspirazione, in mBar |
Sforzo (o pressione) dโespirazione, in mBar |
Lavoro respiratorio, (WOB), in J/l |
Quantitร di aria erogata, L/min |
Per quanto riguarda la quantitร dโaria erogata, un ottimo erogatore puรฒ superare i 1800-2000 litri al minuto. Altri elementi di valutazione, piรน soggettivi ma altrettanto importanti, sono i seguenti:
Il materiale utilizzato, preferibile una scatola metallica |
la facilitร di respirazione, ovvero la possibilitร di inspirare ed espirare aria indipendentemente dalla posizione e velocitร di nuoto o statica |
l’interferenza delle bolle, ovvero quanto il flusso di bolle uscenti durante lโespirazione interferisce con la visuale |
il funzionamento del pulsante di spurgo, ovvero quanto รจ efficace nello svuotamento dellโerogatore, quanto รจ facile da trovare e premere anche indossando i guanti, quanta รจ la pressione richiesta per attivarlo |
il comfort, che coinvolge la confortevolezza del boccaglio, lโingombro totale, lo stress complessivo da sopportare nell’uso |
le regolazioni ovvero presenza, efficacia e funzionalitร delle regolazioni, tipicamente la manopola di regolazione dello sforzo di cracking e il controllo dellโeffetto venturi |
il peso |
Per tutti questi ulteriori parametri la difficoltร di valutazione รจ dovuta alla soggettivitร dei giudizi, mentre per tutti i parametri prestazionali descritti in precedenza la valutazione beneficia di un elemento determinante giร ricordato: la forza dei numeri.
Luca Cicali
in anteprima giovani studenti – photo credit andrea mucedola
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ingegnere elettronico e manager d’azienda, รจ un grande appassionato di subacquea ma non รจ un professionista del settore. E’ autore di Oltre la curva, un testo di subacquea diventato in breve un best seller per tutti gli appassionati.
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Grazie molto interessante โฆ se volete collaborare possiamo pubblicare i vostri articoli