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Petizione OCEAN4FUTURE

Titolo : Impariamo a ridurre le plastiche in mare

Salve a tutti. Noi crediamo che l'educazione ambientale in tutte le scuole di ogni ordine e grado sia un processo irrinunciabile e che l'esempio valga più di mille parole. Siamo arrivati a oltre 4000 firme ma continuiamo a raccoglierle con la speranza che la classe politica al di là delle promesse comprenda realmente l'emergenza che viviamo, ed agisca,speriamo, con maggiore coscienza
seguite il LINK per firmare la petizione

  Address: OCEAN4FUTURE

L’attacco al convoglio O.B. 318 e la cattura della cifrante ENIGMA del U-110

Reading Time: 8 minutes

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livello elementare

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ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XX SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: Enigma, Bomba, Turing, U boot, cifratura

                               

Già il 26 agosto 1939, cioè già da prima dell’inizio delle ostilità, l’Ammiragliato britannico aveva preso il controllo dell’intera marina mercantile. Subito dopo il tragico affondamento della nave Athenia, il 3 settembre 1939, gli Alleati istituirono nel Nord Atlantico un sistema di scorta dei convogli per rendere più sicuri i rifornimenti alle isole britanniche. I convogli erano identificati da un codice bi-lettere seguito da una serie di numeri.

bilettere da  a
HX e SC Nuova Scozia Gran Bretagna
OA e OB Nord America Nord America
SL Sierra Leone Gran Bretagna
HG Gibilterra Gran Bretagna
OG Gran Bretagna Gran Bretagna

L’attacco al convoglio O.B. 318
Erano quasi le 21:00 di mercoledì 7 maggio 1941, ed il convoglio O.B. 318, composto da 38 navi disposte su nove linee di fila, si trovava in posizione 61°  29′ N, 24°  30′ W (nei pressi dell’Islanda). La nave in comando tattico ordinò di accostare per 318, mantenendo una velocità di otto nodi.
La navigazione era regolare grazie ad un mare calmo ed un cielo limpido con una buona visibilità. La luce era ancora alta nel cielo, per cui era possibile vedere con facilità tutte le navi del convoglio.  

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è MARINA-UK-HMS-BULLDOG-IWM-1024x740.jpg

H.M.S. Bulldog, cacciatorpediniere , Fonte IWM Collections – IWM Photo No.: FL 1817 – Autore Royal Navy official photographer File:HMS Bulldog.jpg – Wikimedia Commons

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Alle 20:58, l’H.M.S. BULLDOG ottenne un contatto asdic a 1000 iarde ed accostò decisamente, passando attraverso il convoglio tra l’8a e la 9a linea di fila, nel tentativo di riprendere il contatto. Poco dopo, alle 21:15, la S.S. EASTERN STAR fu silurata, seguita nella stessa sorte 10 secondi dopo dalla S.S. IXION. Queste erano le navi di coda della 4a e 5a colonna e sembravano essere state attaccate sulla dritta.

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H.M.S. Amazon, cacciatorpediniere – Fonte IWM photo FL 515 – collection  no. 8308-29 – autore Royal Navy official photographer – HMS Amazon.jpg – Wikimedia Commons 

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Vedendo le esplosioni, H.M.S. AMAZON, che si era portata in una posizione centrale davanti al convoglio, accostò a sinistra e aumentò a 20 nodi, passando tra la 3a e la 4a colonna del convoglio. Questo gli permise, nonostante l’alta velocità, di prendere un contatto ASDIC a circa 1700 iarde.

Nello stesso tempo, alle 21:22, l’H.M.S. ROCHESTER riferì di aver avvistato un periscopio in direzione del contatto preso dall’H.M.S. AMAZON. Alle 21:38 l’H.M.S. BULLDOG riprese contatto e con l’H.M.S. AMAZON e l’H.M.S. ROCHESTER iniziò la caccia.

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Il comandante dell’U 94, un sommergibile Type VII C, Kapitänleutnant Herbert Kuppisch al periscopio, 1941 – Bundesarchiv, Bild 101II-MW-3495-04 / – autore: Lothar-Günther Buchheim File:Bundesarchiv Bild 101II-MW-3495-04, Uboot U 96, Herbert Kuppisch.jpg – Wikimedia Commons

Quella azione, perpetuata dal sottomarino tedesco U 94 con quattro siluri, comportò l’affondamento del cargo britannico S.S. IXION da 10.300 tonnellate e del cargo norvegese S.S. EASTERN STAR da 5.658 tonnellate.

La S.S. EASTERN STAR subì un forte incendio, ma il suo intero equipaggio fu raccolto da H.M.T. DANEMAN che procedette poi a ricongiungersi al convoglio alle 22:30. La S.S. MAILSEA MANOR e l’H.M.S. MARIGOLD salvarono invece i sopravvissuti della S.S. IXION. Fu ordinata un accostata di emergenza ed il 7° Gruppo di scorta si mantenne nei pressi del convoglio ad eccezione dell’H.M.S. BROADWAY che effettuò una ricerca sul fianco sinistro del convoglio prima di ricevere l’ordine di ricongiungersi al H.M.S. BULLDOG (21:40). La caccia continuò fino al 00:15 circa, quando il contatto subacqueo fu definitivamente perso. L’ 8 maggio 1941 il convoglio proseguì la sua rotta senza subire nuovi attacchi.

Intorno a mezzogiorno del 9 maggio 1941, il convoglio aveva rotta 220 e procedeva a 8 nodi. La visibilità era sempre, e si apprezzava un vento WSW forza 4, con un mare 2-3.  Il Commodoro aveva disposto le unità di scorta del 3° gruppo in linea di fronte (da sinistra a destra, H.M.S AMAZON, HMS HOLLYHOCK, HMS BULLDOG, HMS NIGELLA, HMS BROADWAY) a circa 300 iarde davanti al convoglio e 200 iarde l’una dall’altra. L’H.M.T. (Hired Military Transport) DANEMAN e l’H.M.S. AUBRETIA rispettivamente 1500 iarde a sinistra ed a dritta del convoglio. Verso le 12:01 la S.S. ESMOND e la S.S. BENGORE HEAD furono silurate nel giro di pochi secondi.
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Cosa stava succedendo?
L’8 maggio 1941 un altro U-Boot tedesco, U 110, aveva avvistato il convoglio OB-318 che trasportava truppe, munizioni e armi destinato al fronte egiziano.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è MARINA-TEDEWSCA-SOMMERGIBILI-633px-Kapitan_Fritz_-_Julius_Lemp_podczas_rozmowy_z_wiceadmiralem_Karlem_Donitz_2-2599.jpg

Kptlt. Fritz-Julius Lemp con Donitz – Lemp fu la figura centrale di uno degli incidenti più controversi della Battaglia dell’Atlantico quando, come comandante dell’U-30, individuò una grande nave oscurata che zigzagava ad alta velocità il 3 settembre 1939. Lemp ipotizzò fosse un incrociatore mercantile armato, poiché le navi passeggeri non avrebbero dovuto zigzagare, e l’affondò con due siluri. La nave si rivelò poi essere la nave passeggeri Athenia – Collezione Wydawnictwo Prasowe Kraków-Warszawa 2-2599 File:Kapitan Fritz – Julius Lemp podczas rozmowy z wiceadmirałem Karlem Donitz (2-2599).jpg – Wikimedia Commons

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Il comandante del sommergibile tedesco era Fritz Julius Lemp, un abile comandante che al comando dell’U 30 aveva affondato per errore il trasporto passeggeri Athena. Resosi conto del fatto, aveva omesso nel suo rapporto alcuni dettagli importanti, coperto dall’ammiragliato tedesco. Di fatto era un cane sciolto, da un lato apprezzato per la sua capacità dall’altro considerato uno spirito ribelle. L’U 110 era stato raggiunto in zona dal sommergibile U 201, comandato dal tenente di vascello Schnee, e fu concordato un attacco al convoglio.

 

L’U 110 si era quindi portato a distanza di lancio e aveva lanciato quattro siluri: tre colpirono i mercantili britannici ESMOND (4,976-ton) e BENGORE HEAD (2.609 ton.) ma uno non scoppiò.

Il Commodoro del convoglio ordinò quindi un’accostata di emergenza a sinistra per 040.  Le unità di scorta ottennero un contatto ASDIC a 1000 iarde che però fu subito perso durante l’accostata. L’H.M.S. BROADWAY, che aveva accostato a sinistra verso le navi silurate, contrattaccò comunque lanciando una carica di profondità (12:03). L’H.M.S. AUBRETIA avvistò quasi contemporaneamente un periscopio a circa 800 iarde e furono lanciate dieci cariche di profondità alle 12:06. A questo punto l’H.M.S. BULLDOG si unì all’H.M.S.  AUBRETIA e H.M.S. BROADWAY nella caccia. 

Il sommergibile, ormai braccato, cercò di rompere il contatto con l’H.M.S. AUBRETIA che iniziò un violento lancio di bombe di profondità costringendo l’U 110 ad immergersi alla massima velocità. Nel frattempo l’U 201 silurò e affondò i mercantili britannici GREGALIA da 5.802 tonnellate e EMPIRE CLOUD da 5.969 tonnellate ma,  sottoposto ad un bombardamento con quasi cento bombe di profondità, fu gravemente danneggiato e riuscì a malapena a sfuggire ed entrare in porto a Lorient, nella Francia occupata, il 18 maggio.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Lorient_U-Boote_U-123_und_U-201_.jpg

Gli U Boot U123 e U 201 in partenza da Lorient, Francia occupata – Fonte Bundesarchiv Bild 101II-MW-4260-37 – autore foto Kramer  File:Bundesarchiv Bild 101II-MW-4260-37, Lorient, U-Boote U-123 und U-201 auslaufend.jpg – Wikimedia Commons

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L’azione combinata delle unità britanniche costrinse Lemp ad ordinare l’emersione rapida. L’H.M.S. BROADWAY si diresse immediatamente in rotta di collisione, sparando altre due cariche di profondità. Il battello tedesco emerso, cercò un’ultima difesa con il cannone e poi l’equipaggio abbandonò il battello e fu prelevato alle 14:30 dal H.M.S. AUBRETIA. Fu in quel momento che l’H.M.S. BULLDOG procedette con “l’operazione PRIMROSE” mentre l’ H.M.S. BROADWAY e H.M.S. AUBRETIA pattugliavano la zona.

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Il comandante del H.M.S BULLDOG, il capitano di fregata John (Joe) Baker Cresswell, ricordandosi della cattura dei codici tedeschi sull’incrociatore tedesco Magdeburg nel 1914, intuì che si stava prospettando un’occasione unica. Ordinò il cessate il fuoco immediato e preparò una squadra di abbordaggio di otto uomini comandata dal sottotenente di vascello David Balme per salire a bordo dell’U-110. Balme e il suo team prelevarono tutte le apparecchiature possibili a bordo del sommergibile, inclusa la macchina di cifratura Enigma corredata dalle impostazioni del codice per il traffico ad alta sicurezza e il libro dei codici per i rapporti dei segnali brevi. Balme riportò nel suo rapporto:
… Il telegrafista della mia squadra andò nella stazione radio situata subito avanti a destra della sala controllo. Essa era in perfette condizioni non essendo stato fatto apparentemente nessun tentativo per distruggere codici o apparati. Qui furono trovati il brogliaccio segnali, i libri contabili e corrispondenza generale, come se la stazione radio fosse stata usata da ufficio amministrativo. Anche la macchina cifrante fu trovata qui e sembrava essere stata in funzione quando venne abbandonata. La forma generale di questo strumento è quella di una macchina per scrivere, il telegrafista batte i tasti e particolari risultati sono inviati al quadro…

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è U-110_and_HMS_Bulldog.jpg

l’H.M.S. Bulldog nei pressi del U-110 – Fonte www.history.navy.mil – autore Royal Navy official photographer File:U-110 and HMS Bulldog.jpg – Wikimedia Commons

Il battello tedesco fu quindi preso a rimorchio ma affondò in poche ore. Cresswell si diresse quindi verso la base inglese di Scapa Flow, con le insegne di battaglia a riva, indicanti l’affondamento di un sommergibile nemico, ed ordinò all’equipaggio la massima segretezza, incluso il fatto che il sommergibile era stato rimorchiato per un certo periodo. Sicuramente si pose la domanda del perché la cifrante non era stata distrutta dal personale radio tedesco, come da prassi, ma la considerò un evento fortuito, quelli che capitano una volta sola nella vita.

In realtà, dalle testimonianze dei membri dell’equipaggio tedesco, emerse che Lemp dopo aver ordinato l’abbandono nave, intuendo le intenzioni avversarie, aveva ordinato di distruggere o sabotare tutto ciò che era possibile, ma qualcosa non andò per il verso giusto. Quando si accorse che il sommergibile non stava affondando, il comandante Lemp tentò di tornare indietro a nuoto, per assicurarsi della distruzione del materiale classificato. Un testimone oculare tedesco riferì che fu colpito da un proiettile mentre nuotava verso il sommergibile. Di fatto il suo corpo non fu mai ritrovato.

Fine III parte – continua

Andrea Mucedola

 

Riferimenti

[1] Simon Singh, Codici & segreti, Rizzoli editore, Milano, 1999, ISBN 88-17-86213-4

Alberti, Leon Battista, Dello scrivere in cifra, (De componendis cyfris) trad. it. di M. Zanni. Prefazione di David Kahn, Galimberti Tipografi Editori, Torino 1994

Hugh Sebag-Montefiore, Enigma: The Battle for the Code, 2000, ISBN 0-7538-1130-8

Władysław Kozaczuk, Enigma: How the German Machine Cipher Was Broken, and How It Was Read by the Allies in World War Two, University Publications of America, 1984, ISBN 0-89093-547-5.  

F. H. Hinsley, et alii, British Intelligence in the Second World War: Its Influence on Strategy and Operations, volume 2, London, 1981

Winterbotham, Frederick. The Ultra Secret. London: Weidenfeld and Nicolson, 1974. ISBN 0-297-76832-8

http://www.uboatarchive.net/U-110A/U-110 GreenockReport.htm

 

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