Ocean for Future

Ultima Clock Widget

  • :
  • :

che tempo che fa

Per sapere che tempo fa

Per sapere che tempo fa clicca sull'immagine
dati costantemente aggiornati

OCEAN4FUTURE

La conoscenza ti rende libero

su Amazon puoi trovare molti libri sulla storia del mare (ma non solo) e sulla sua cultura :) clicca sull'immagine ed entra in un nuovo mondo :)

i 100 libri da non perdere

NO PLASTIC AT SEA

NO PLASTIC AT SEA

Petizione OCEAN4FUTURE

Titolo : Impariamo a ridurre le plastiche in mare

Salve a tutti. Noi crediamo che l'educazione ambientale in tutte le scuole di ogni ordine e grado sia un processo irrinunciabile e che l'esempio valga più di mille parole. Siamo arrivati a oltre 4000 firme ma continuiamo a raccoglierle con la speranza che la classe politica al di là delle promesse comprenda realmente l'emergenza che viviamo, ed agisca,speriamo, con maggiore coscienza
seguite il LINK per firmare la petizione

  Address: OCEAN4FUTURE

I palombari della Regia Marina e le procedure d’immersione nella seconda metà dell’Ottocento – parte II

Reading Time: 4 minutes

.
livello elementare
.
ARGOMENTO: STORIA DELLA SUBACQUEA
PERIODO: XIX  SECOLO
AREA: PALOMBARI
parole chiave: Immersione profonda, limiti, metodo


In questo secondo articolo Fabio Vitale ci accompagna alla fine del XIX secolo quando nacque il metodo, ovvero le istruzioni per operare con professionalità e sicurezza. Vedremo come i palombari della Regia Marina ricevevano nozioni che, con gli occhi di oggi, possono sembrare bagaglio normale di ogni operatore subacqueo ma che a quei tempi furono viste come rivoluzionarie. Ciononostante gli incidenti, causati da mancanza di metodo e da un certo pressapochismo, erano frequenti ed a volte causavano la morte dei palombari. Sull’esperienza di quegli anni vennero sviluppati i code of practice moderni. Buona lettura.

18zb31tdcd8nwjpg

tenuta da palombaro costruita da Pierre Remy de Beauve, 1715
.
La nascita del metodo
Diremo che un “metodo” è sempre meglio del nulla ma, in questo caso, ci viene data conferma che l’incolumità del palombaro in quegli anni era assolutamente affidata alla buona sorte e al fatto che l’intervento richiesto fosse non eccessivamente laborioso e lungo.

FIGURA C

Figura C – Il fisiologo francese Paul Bert ritratto all’interno di una camera iperbarica di sua progettazione, strumento che utilizzava per la cura di svariate patologie ma ancora non applicata al problema della “malattia dei cassonisti” che affliggeva i palombari di tutto il mondo.

Certamente nello scorrere degli anni che portarono alla fine del XIX secolo molte cose  cambiarono e le procedure di immersione furono improntate a standard operativi sempre più precisi. In quel periodo cominciarono a essere previste, all’interno delle istruzioni per i torpedinieri minatori-palombari della Regia Marina, anche le “prime” nozioni di primo soccorso impartite dal medico di bordo della Regia Nave Scuola Torpedinieri. Nel contempo, fu adottata la cassetta per i primi soccorsi ai palombari la quale, in seguito, divenne obbligatoria durante tutte le attività di immersione, indipendentemente dalla presenza dell’ufficiale medico. Questo vuol dire che gli stessi palombari erano istruiti sull’utilizzo della cassetta e sulle manovre di primo soccorso. Questi cambiamenti portarono, anche se con una certa lentezza, al salto di qualità nel campo della sicurezza e dell’efficienza operativa nelle attività di lavoro subacqueo che saranno proprie dell’avvento del nuovo secolo. A riprova di ciò vi è il numero di incidenti tra gli allievi palombari della scuola torpedinieri che risultarono essere frequenti e, spesso, di una certa gravità. Molti i casi di paresi e di altri disturbi neurologici tipici delle sofferenze da embolia gassosa (meglio conosciuta a quei tempi come “malattia dei cassoni”). Nei registri si riportarono anche casi di decessi e, in alcune situazioni proprio legate al “colpo di ventosa”. 

Nel palombaro il “colpo di ventosa” assume una certa gravità. Esso avviene quando il palombaro è sottoposto a un brusco sbalzo di pressione in aumento per effetto di una discesa molto veloce. Poteva capitare, ad esempio, quando per qualche motivo si perdeva l’appoggio alla struttura di sostegno che teneva il palombaro sospeso a mezz’acqua durante l’esecuzione di determinati lavori. Se il controllo della braga sfuggiva, il palombaro nei primi metri di discesa subiva la compressione del volume del vestito e il suo assetto diventava ancor più negativo facendolo così precipitare verso il fondale. Soprattutto con le pompe a mano non vi era la possibilità di compensare velocemente lo schiacciamento della parte elastica dello scafandro con un maggior afflusso di aria per riportare l’assetto in equilibrio. 

da “Gli incidenti subacquei” della dott.ssa Claudia Casella

Come abbiamo detto la parte elastica si comprime mentre nella parte rigida (l’elmo, il cui volume è di circa 16 litri) si crea una depressione tale da richiamare al suo interno il palombaro stesso. Questa depressione poteva diventare molto forte, soprattutto quando lo sbalzo di pressione era grande, andando a causare fratture delle clavicole e delle vertebre cervicali o emorragie interne. Nei casi più gravi si andava incontro alla morte. Viene da sé che questo tipo di incidente era molto più grave nei primi metri di acqua dove al variare di una sola decina di metri la pressione poteva raddoppiare e di conseguenza creare una depressione molto forte all’interno dell’elmo.

La causa dell’embolia non era tanto la profondità raggiunta, che spesso non andava oltre i 20-30 metri, quanto il lungo tempo di permanenza in profondità (2/3 ore ed anche più) dei palombari che svolgevano normalmente attività fisiche di un certo rilievo. Il fenomeno preoccupava e sicuramente era visto come un ostacolo allo svolgimento efficiente dell’attività ma ancora nessuno aveva avuto l’intuizione di tradurre le sperimentazioni di Paul Bert in una regola affidabile.

FIGURA D

Figura D – Un’immagine dei primi anni del 1900 che ritrae degli allievi palombari in posa. Sono tutti molto giovani e l’espressione dei loro visi è un misto tra fierezza e preoccupazione in attesa di scoprire i segreti dell’arte del palombaro (Archivio Ufficio Storico Marina Militare)

.
Verso la fine dell’ottocento diversi ufficiali medici della Regia Marina Italiana, come Luigi Abbamondi (Lesioni più comuni cui vanno incontro i palombari – Napoli, Perrotti, 1886) e Curcio, compirono esperimenti a La Maddalena per verificare gli effetti della decompressione sugli animali ma senza trovare la soluzione al problema. Non avendo scoperto quella famosa “regola” ci si abbarbicava ancora al vecchio metodo di risalita, spiegando che gli incidenti avvenivano per una non corretta applicazione delle procedure previste.

Cinquant’anni erano passati ma pochi i progressi sulla sicurezza a cavallo del nuovo secolo.

fine II parte

Fabio Vitale
.

Una sorpresa per te su Amazon Music unlimited   Scopri i vantaggi di Amazon Prime

 

Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo
,

PAGINA PRINCIPALE

.

PARTE I PARTE II PARTE III

 

 

 

print

(Visited 1.294 times, 1 visits today)
Share
0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
2 Commenti
più recente
più vecchio più votato
Inline Feedbacks
vedi tutti i commenti
Bruno Cammarota
Ospite
Bruno Cammarota
24/04/2018 8:22

Grazie Andrea,
questo articolo come già quello sulla storia dei palombari russi, ha per me un valore eccezionale nonchè molto didattico. Il mix proposto di storia tecnica e scienza, sviluppo continuo della conoscenza, della tutela della vita in mare è alla base di qualunque buona pratica civile o militare in mare. Questo è straordinariamente moderno. Oggi parliamo di come applicare le previsioni di cui al Dlgs 81/08 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro anche in questo speciale “ambiente confinato” nei termini di adattamento umano pur se sconfinato nella sua estensione naturale.
Posso citare qualcuno di questi documenti indicando naturalmente autore e fonte (ocean future)?
Cordiali saluti,
Bruno
nel sito convegni.networkaias.it ci si può iscrivere al convegno di Napoli circolo Ufficiali della Marna Militare del 31 maggio 2018.

admin
Amministratore
24/04/2018 11:37
replicare a  Bruno Cammarota

Grazie a te di seguirci … come vedi cerchiamo di fornire chicche storiche grazie ad autori di rilievo come Fabio Vitale, Giorgio Caramanna e Emiliano Beri.

Legenda

Legenda

livello elementare
articoli per tutti

livello medio
articoli che richiedono conoscenze avanzate

livello difficile
articoli specialistici

Traduzione

La traduzione dei testi è fornita da Google translator in 42 lingue diverse. Non si assumono responsabilità sulla qualità della traduzione

La riproduzione, anche parziale, a fini di lucro, e la pubblicazione per qualunque utilizzo degli articoli e delle immagini pubblicate è sempre soggetta ad autorizzazione da parte dell’autore degli stessi che può essere contattato tramite la seguente email: infoocean4future@gmail.com


If You Save the Ocean
You Save Your Future

OCEAN4FUTURE

Salve a tutti. Permettetemi di presentare in breve questo sito. OCEAN4FUTURE è un portale, non giornalistico e non a fini di lucro, che pubblica articoli di professionisti e accademici che hanno aderito ad un progetto molto ambizioso: condividere la cultura del mare in tutte le sue forme per farne comprendere la sua importanza.

Affrontiamo ogni giorno tematiche diverse che vanno dalla storia alle scienze, dalla letteratura alle arti.
Gli articoli e post pubblicati rappresentano l’opinione dei nostri autori e autrici (non necessariamente quella della nostra redazione), sempre nel pieno rispetto della libertà di opinione di tutti.
La redazione, al momento della ricezione degli stessi, si riserva di NON pubblicare eventuale materiale ritenuto da un punto di vista qualitativo non adeguato e/o non in linea per gli scopi del portale. Grazie di continuare a seguirci e condividere i nostri articoli sulla rete.

Andrea Mucedola
Direttore OCEAN4FUTURE

Chi c'é online

5 visitatori online

Ricerca multipla

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
Archeologia
Associazioni per la cultura del mare
Astronomia e Astrofisica
Biologia
Cartografia e nautica
Chi siamo
Climatologia
Conoscere il mare
Didattica
Didattica a distanza
disclaimer
Ecologia
Emergenze ambientali
Fotografia
Geologia
geopolitica
Gli uomini dei record
I protagonisti del mare
Il mondo della vela
L'immersione scientifica
La pesca
La pirateria
La subacquea ricreativa
Lavoro subacqueo - OTS
Le plastiche
Letteratura del mare
Malacologia
Marina mercantile
Marine militari
Materiali
Medicina
Medicina subacquea
Meteorologia e stato del mare
nautica e navigazione
Normative
Ocean for future
OCEANO
Oceanografia
per conoscerci
Personaggi
Pesca non compatibile
Programmi
Prove
Recensioni
Reportage
SAVE THE OCEAN BY OCEANDIVER campaign 4th edition
Scienze del mare
Sicurezza marittima
Storia della subacquea
Storia Navale
Storia navale del Medioevo (post 476 d.C. - 1492)
Storia Navale dell'età antica (3.000 a.C. - 476 d.C,)
Storia navale dell'età moderna (post 1492 - oggi)
Storia navale della prima guerra mondiale (1914-1918)
Storia navale della seconda guerra mondiale (1939 - 1945)
Storia navale Romana
Subacquea
Subacquei militari
Sviluppi della scienza
Sviluppo compatibile
Tecnica
Uomini di mare
Video
Wellness - Benessere

I più letti di oggi

 i nodi fondamentali

I nodi fanno parte della cultura dei marinai ... su Amazon puoi trovare molti libri sul mare e sulla sua cultura :) clicca sull'immagine ed entra in un nuovo mondo :)

Follow me on Twitter – Seguimi su Twitter

Tutela della privacy – Quello che dovete sapere

> Per contatti di collaborazione inviate la vostra richiesta a infoocean4future@gmail.com specificando la vostra area di interesse
Share
Translate »
2
0
Cosa ne pensate?x