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livello elementare.
ARGOMENTO: NAUTICO
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: impianti di bordo
LE TUBOLATURE DI BORDO, FASCETTE, CENTRALINA E FILTRI
Fino a una decina di anni fa (spesso mi capita ancora di trovarne tracce a bordo di vecchi cabinati), si trovavano impianti idraulici in barca realizzati con tubi di gomma flessibile, tipo โpompa verde da giardinoโ. Non si prestava cosรฌ tanta attenzione. Oggi con avvento della tecnologia si รจ fatto un grande passo avanti anche nella tecnica degli impianti idraulici.
Per fortuna oggi le tubolature si trovano a prezzi accessibili a tutti. In relazione al liquido che vi deve passare, le variabili per poter scegliere oculatamente le giuste tubazioni sono quanto ne deve passare, a che temperatura, pressione, la distanza e il percorso. Quelle in โArmorvinโ, spesso trasparenti con il rinforzo spiralato armato, sono ancora largamente utilizzate per aspirazione e scarico acqua di mare, anche se le ritengo ormai superate per essere usate in un intero schema di adduzione acqua dolce. Sono inadatte per pressioni alte, il fissaggio avviene con fascette metalliche a raccorderia in ottone o bronzo, tendono a riempirsi di vegetazione allโinterno, trasudano gli odori e nel tempo hanno antiestetici ingiallimenti.
Le tubolature in PVC, Polietilene (PE) o Polipropilene di tipo โPlug and Playโ con innesti rapidi conici auto stringenti sono ottim3 ma assolutamente da non piegare e curvare (da raccordare).
Il multistrato, malleabile grazie ad uno strato interno in alluminio, รจ ottimo e puรฒ essere invece curvato e quindi adatto in barca.
Qualche anno fa, sono nati i tubi semi rigidi e flessibili, con i raccordi a innesto rapido chiamati โJohn Guestโ, con il quale si realizzano impianti in modo professionale, velocemente e con una perfetta tenuta della pressione. Si innestano semplicemente spingendo il tubo allโinterno dei raccordi senza che vi sia necessitร di fare altro. Quando lโimpianto va in pressione, lโacqua tenta di spingere il tubo verso lโesterno che sโincastra ancora meglio nel raccordo. I tipi Whale o John Guest sono i piรน diffusi sistemi di tubazioni semirigidi flessibili in polietilene, ideali per schermature idriche nautiche sia per acqua calda, fredda, riscaldamento, compresi quelli pressurizzati. Questi tubi sono commercializzati in rotoli, a metraggio. Di colore azzurro per lโacqua fredda e rosso per quella calda.
Le FASCETTE stringi tubo sono componenti molto importanti da avere sempre a bordo in quantitร e di diverse misure. Devono essere in acciaio inox e dimensionati per il tubo a cui sono collegati. Effettuate un controllo costante del loro serraggio, usura e se sono datate, sostituitele. Non si lubrificano e non si spazzolano, non si stringono โa morteโ e se ci sollevano dubbi, si sostituiscono e basta. Costano poco e sono i ricambi essenziali piรน utilizzati e presenti in ogni imbarcazione. Si consiglia, soprattutto nei passa-scafi a mare la doppia fascetta perchรฉ vibrazioni, pressioni o difetti della stessa possono allentare la โmorsaโ e causare danni anche seri.
CENTRALINA o โclarinettoโ
Eโ un collettore lineare parallelo che raggruppa tutte le diramazioni, ognuna con la propria valvola di chiusura, in modo tale da poter isolare, in caso di necessitร , lโutenza desiderata. La centralina riceve lโacqua dallโautoclave, da cui parte poi per ogni singola utenza. Non รจ indispensabile per il funzionamento ma utile. Sono sempre usate nelle abitazioni, in barca perรฒ usiamole con valvole anti corrosione.
FILTRI
Non sono indispensabili ma se li montiamo รจ molto meglio. Allโentrata dellโautoclave e prima della distribuzione dellโacqua alle utenze. Eliminano il cloro, piombo, sedimenti e contaminazioni organiche, ripuliscono lโacqua dalla torbiditร , rimuovono i cattivi odori e i solidi in sospensione.
Possono essere a cartucce di Sali, a Carboni Attivi e altre sostanze filtranti e depuranti. Il filtro รจ quindi una delle prime componente dellโimpianto da controllare quanto lโautoclave da problemi!
SERBATOI
Ne esistono di materiali diversi: acciaio inox, alluminio, neoprene o pvc, polietilene e vetroresina. Collocati normalmente al centro, a sx e dx e nel punto piรน basso per una miglior distribuzione dei pesi o, piรน raramente, a poppa sotto le cuccette o uno (piรน piccolo di tipo morbido) a prua.
Tutti i serbatoi nella parte alta sono dotati di un tubo di grosso diametro per il riempimento, attraverso il bocchettone montato di solito in coperta, e uno piรน piccolo, indispensabile per lo sfiato dellโaria che ha la funzione anche del troppo pieno, con lo scarico messo nella parte piรน alta della fiancata, sotto alla falchetta. Controllare se ostruito da impuritร . Spesso uno sfiato tappato inganna sulla capacitร di rifornimento del pieno di acqua. La pressione esercitata nel serbatoio, non trovando sfogo dallo sfiato, si comprime fino a diventare un tappo e impedire il riempimento (spesso nei serbatoi di acciaio quando, durante il pieno, si sentono rumori di assestamento della lamiera puรฒ essere un segnale di questo problema facilmente risolvibile, pulendo lo sfiato). Sono dotati (almeno quasi tutti) di unโapertura dโispezione nella parte superiore per la pulizia interna quando questa si rende necessaria. Nella parte bassa รจ posizionato lโinnesto del tubo di aspirazione dellโautoclave ed eventualmente un utile bypass per alimentare il circuito delle pompe a pedale.
Sono realizzati in: |
Acciaio inox un materiale igienicamente ideale; sono i piรน sicuri e durano molto a lungo prima di dare problemi di perdite. Controllare gli angoli interni e che le saldature angolari siano integre (si spera eseguite bene al Tig o con elettrodi adatti e compatibili con il tipo di acciaio da saldare). La ruggine รจ in agguato, particolarmente in quei punti. Costruiti spesso per realizzare una forma particolare di adattamento allo scafo. Fondamentale รจ lโispezionabilitร attraverso tappi flangiati e imbullonati di dimensioni adatte. Spesso hanno paratie forate anti-sbattimento e rollio. Attenzione ad utilizzare l’amuchina per disinfettare, i composti clorati fanno bucare i serbatoi inox (succede spesso). |
Alluminio compatibili per barche costruite con questo materiale o raramente in vetroresina, meno usati in Italia e piรน allโestero. |
Neoprene o Pvc sono morbidi, a forma cilindrica o triangolare, che si prestano molto bene per quei gavoni nei quali non si potrebbe infilare nessun altro serbatoio, oppure nel triangolo di prua, non molto indicato per i pesi. Hanno una capacitร che varia da 50 litri fino a 175 e oltre. Eโ necessaria unโaccurata pulizia dei gavoni per evitare tagli o forature. |
Polietilene Probabilmente i serbatoi migliori e piรน diffusi in assoluto. Ormai i cantieri montano quasi tutti questi in polietilene rigido perchรฉ economici, duraturi, pratici e leggeri. Si vedono su molte barche, soprattutto recenti e a vela e hanno sopra un grosso tappo svitabile per la pulizia e lโispezione. Hanno anche il pregio di non amplificare il rumore dello sbattimento del liquido, contenuto nel serbatoio, durante la navigazione. |
Vetroresina non vengono piรน costruiti e sono invece ancora presenti nelle barche di una certa etร . Strutturali allo scafo lโinterno รจ trattato con speciali vernici per alimenti per evitare lโinquinamento dellโacqua. |
Come pulirli?
Aceto di vino bianco da 0,50 Euro/litro. Eโ naturale, disinfettante e non aggressivo. Poi possiamo divertirci e provare con Ipoclorito di Sodio (amuchine, candeggine varie), Pura Tank, Aqua Clean, Micropur Forte, ioni dโargento o sali quaternari di ammonio, fino al detersivo per piatti poco clorato. Buona pulizia!
Fine IV parte – continua
Sacha Giannini
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architetto, yacht designer, perito navale ed ex ispettore di sicurezza del diporto per il rilascio delle certificazioni di sicurezza, รจ un appassionato e profondo conoscitore delle imbarcazioni a vela che effettua valutazioni tecniche e stime commerciali. Dal 2000 esercita la professione di architetto, tra terra e mare, impegnato nellโarchitettura come nel refitting di barche.