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livello elementare.
ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XX SECOLO
AREA: MAR MEDITERRANEO
parole: Malta, X MAS, Teseo Tesei
E’ con piacere che pubblichiamo un articolo di Tiziano Ciocchetti, apparso originariamente su DIFESAONLINE, sull’attacco a Malta che avvenne 80 anni fa da parte dei reparti navali e subacquei della X Flottiglia MAS. Sebbene l’articolo si centri sulla figura di Teseo Tesei, colgo l’occasione per ricordare, che dei diretti partecipanti all’incursione solo 11 naufraghi del MAS 452, riuscirono a raggiungere l’Avviso Diana al largo di Capo Passero, e da lรฌ Augusta. Un’azione eroica per la quale furono conferite il maggior numero di Medaglie d’oro al Valor militare (1 a vivente e 8 alla memoria) in un’unica missione.
Il vicegovernatore di Malta, sir Edward Jackson, ricordando l’episodio scrisse: “Nel luglio scorso gli italiani hanno condotto un attacco con grande decisione per penetrare nel porto, impiegando MAS e “siluri umani” armati da “squadre suicide” (โฆ). Questa impresa ha richiesto le piรน alte doti di coraggio personale“.
l’esplosione dl ponte di San Elmo alla Valletta – quadro di Claudus
26 luglio 1941, Attacco a Malta: il sacrificio di Teseo Tesei
Lโisola di Malta, nella narrazione post bellica della Seconda Guerra Mondiale, rappresenta una sorta di roccaforte inespugnabile, capace di frustrare i tentativi di rifornimento navale dellโAfrika Korps, impegnato in una lotta mortale contro le forze del Commonwealth in Nord Africa. Eppure, almeno fino alla primavera del 1941, Malta non rappresenta alcuna minaccia alle vie di comunicazione tra lโItalia e la Libia. La situazione cambia radicalmente in seguito allo spostamento di forze aeree italo-tedesche sul fronte greco, che si sarebbe allargato, poi, a tutta la penisola balcanica. Inoltre, il X Corpo Aereo della Luftwaffe, si stava mobilitando per lโimminente invasione dellโUnione Sovietica (22 giugno 1941), quindi aveva dovuto diminuire sensibilmente la sua presenza nel Mediterraneo meridionale.
Visto lโalleggerimento della minaccia delle forze aeree dellโAsse, il comandante della Mediterranean Fleet, lโammiraglio Cunningham, decide di dislocare a Malta quattro cacciatorpediniere. Dopo i primi successi contro il naviglio italiano, Cunningham si convince di mandare nellโisola una divisione leggera composta da incrociatori e caccia (avvalendosi di radar), per attaccare i convogli carichi di rifornimenti destinati alle truppe italo-tedesche in Libia. Successivamente viene stanziata a Malta unโintera divisione di incrociatori leggeri e una flottiglia di cacciatorpediniere: una seria minaccia per il naviglio impiegato per il rifornimento delle forze dellโAsse in Nord Africa. Tale minaccia preoccupa non poco SUPERMARINA, e il cambiamento strategico nel Mediterraneo meridionale emerge in tutta la sua drammaticitร nella notte tra il 15 e il 16 aprile 1941, quando quattro cacciatorpediniere della Royal Navy attaccano il convoglio Tarigo distruggendolo completamente.
Dopo questo tragico evento, gli analisti di SUPERMARINA, si convincono che Malta sarebbe diventata la base di partenza di unitร di superficie veloci che avrebbero attaccato in modo sistematico i convogli diretti in Africa settentrionale. Sintomatico il promemoria n.65 S/RRP emesso da SUPERMARINA: “… si impone lโaumento di agguati di nostri sommergibili nelle acque che circondano lโisola e anche, campi minati permettendolo, allโinterno di quelle piรน prossime ai suoi accessi portuali, le stesse dove dovrebbero operare con maggiore e piรน costante frequenza nostri mezzi insidiosi”. Dopo qualche giorno la diffusione del promemoria, lโammiraglio Raffaele De Courten, responsabile dei mezzi dโassalto, contatta il comandante della X Flottiglia MAS, Vittorio Moccagatta, per ordinargli la pianificazione di una incursione dei mezzi dโassalto contro Malta. Lโisola costituisce un obiettivo di estrema difficoltร , soprattutto per il superamento delle ostruzioni e per i sistemi difensivi presenti sulla costa.
Il comandante della X Flottiglia MAS, Vittorio Moccagatta, in data 26 aprile 1941, invia a De Courten una comunicazione riservata in cui illustra le possibilitร operative per condurre lโattacco a Malta. Nella relazione, Moccagatta, individua negli MT (Motoscafo Turismo) gli unici mezzi in grado di eludere il sistema difensivo dispiegato a La Valletta, precisando, tuttavia, lโimpossibilitร di unโazione di sorpresa, viste le dimensioni dellโingresso del porto. Caldeggiando quindi lโipotesi unโazione di forza, con lโimpiego di almeno otto MT, di cui tre o quattro sacrificati per la distruzione delle ostruzioni.
MT italiani – Ufficio storico della Marina Militare
Nonostante le perplessitร sulla missione, espresse dagli ambienti di SUPERMARINA, la X Flottiglia MAS viene autorizzata a procedere nella pianificazione. Per verificare in maniera appropriata il sistema di sbarramenti che difendono lโobiettivo, Moccagatta invia, il 25 e il 28 maggio, due MAS in ricognizione esplorative delle coste maltesi, senza comunque acquisire elementi in grado di agevolare la missione. Viste le scarse informazioni acquisite, SUPERMARINA decide di posticipare lโattacco.
l’attacco degli M.T. contro la Valletta: la direttrice in nero indica il piano studiato; quelle colorate indicano le evoluzioni dei barchini davanti al viadotto di Sant’Elmo ed i punti di affondamento – fonte USMM Vol. XIV I mezzi di assalto ediz. 1972
Il 26 giugno i MAS 451 e 452 compiono una nuova ricognizione, arrivando fino a circa un miglio e mezzo dalla costa maltese. Dalle informazioni ottenute si decide di procedere nellโattuazione dellโoperazione. Il 30 giugno, dalla base di Augusta, salpa una formazione navale ma una serie di avarie ai mezzi costringe SUPERMARINA allโannullamento della missione.
maggiore del Genio Navale Teseo Tesei, il padre degli S.L.C. – Ufficio storico della Marina Militare
A luglio, comunque, ricominciano i preparativi con un nuovo piano dโattacco. A questo punto entra in scena il maggiore del Genio Navale Teseo Tesei, il padre degli S.L.C. (Siluri a Lenta o Lunga Corsa). Questi riesce a convincere Moccagatta ad inserire nellโoperazione, a fianco degli MT, anche gli SLC.. Quindi, contro Malta, si sarebbe svolta unโoperazione combinata, rendendola con ciรฒ ancora piรน complessa e rischiosa.
Perchรฉ Moccagatta accetta di modificare il piano (in quello originale gli S.L.C. erano stati scartati per lโimpossibilitร di inserimento con i sommergibili a causa della scarsa conoscenza dellโubicazione delle mine nemiche) e accetta le richieste di Tesei?
Credo che a tal proposito siano illuminanti le parole dellโammiraglio Virgilio Spigai: “Teseo Tesei riuscรฌ a far accogliere anche la propria idea di partecipare alla spedizione con semoventi subacquei che erano stati esclusi dai progetti primitivi, contemplanti solo lโimpiego dei barchini esplosivi: Spaventosamente provato nel fisico dalle prove superate nel dramma dellโIride e nella seconda spedizione dello Scirรจ contro Gibilterra, dichiarato idoneo per sei mesi al servizio di sommozzatore per grave vizio cardiaco, egli voleva bruciarlo, quel resto di cuore che gli restava, in una memorabile impresa da eroeโฆ Non era piรน padrone che del resto dei resti della sua originale possente salute. I superiori non osarono impedirgli di spenderlo in modo degno. Cosรฌ fu deciso che anche due semoventi partecipassero alla spedizione, che risultรฒ terribilmente complessa.
La spiegazione di Spigai getta una luce su unโincursione che rappresenta, senza ombra di dubbi, un chiaro fallimento tattico. Il 23 luglio, la ricognizione aerea della Regia Aeronautica segnala una forte presenza di naviglio nemico a Malta: รจ lโoccasione attesa per lanciare lโattacco.
Il giorno X รจ fissato per il 26 luglio 1941. La sera del 25 luglio la formazione navale lascia Augusta diretta verso Malta. Ovviamente, nรฉ a SUPERMARINA nรฉ al comando della X Flottiglia sono a conoscenza della presenza dei radar, i quali annullarono lโeffetto sorpresa dellโattacco e mise gli Inglesi nella condizione di tendere una sorta di agguato ai mezzi italiani.
Alcide Pedretti – Ufficio storico della Marina Militare
Tralasciando le vicende degli altri componenti della missione, ci soffermeremo sul crollo del ponte di SantโElmo che รจ direttamente collegato alla scomparsa di Teseo Tesei e del suo secondo, Alcide Pedretti. Dal rapporto del tenente di vascello Costa, pilota di uno degli SLC: “alle 4,30 esatte la rete doveva saltare perchรฉ ciรฒ era previsto nelle operazioni di insieme, combinate anche con un contemporaneo attacco aereo che avrebbe dovuto mascherare lโesplosione della rete.
Tesei, in quella circostanza, mi ha detto le seguenti parole che valgono a testimoniare, mediante la mia deposizione, la fede e il coraggio di tale ufficiale, portati fino al sacrificio [presumo che non farรฒ in tempo altro che a portare a rete il mio SLC. Alle 4,30 la rete dovrร saltare e salterร . Se sarร tardi spoletterรฒ al minimo]. Egli partiva alle 3,45 circa. Non ha potuto avere il tempo di arrivare a rete per eseguire le operazioni di spolettamento con un conveniente anticipo per allontanarsi dalla zona di esplosione. Alle 4,45 ho udito lo scoppio. Il maggiore Tesei ha volutamente, per la riuscita dellโazione, sacrificato la sua vita, con quella del suo secondo uomo che con lui ha voluto eseguire la missione fino alla fine, spolettando al minimo e saltando con il suo ordigno“.

Il Ponte di San Elmo dopo il crollo dovuto all’esplosione – Ufficio storico della Marina Militare
Sulla fine di Teseo Tesei, e del suo secondo, Alcide Pedretti, permangono seri dubbi, visto che la spolettatura dei maiali era generalmente regolata a 30 minuti, in modo da permettere agli assaltatori di allontanarsi dal luogo dellโesplosione. ร da escludere, quindi, una volontaria deflagrazione della carica esplosiva.
Dei due MAS partecipanti all’attacco, il 451 affondรฒ mentre il 452 fu catturato dagli inglesi mentre ripiegavano verso la Sicilia subito dopo la conclusione dellโattacco a Malta. Il capitano di fregata Moccagatta venne ucciso insieme a molti membri dell’equipaggio del MAS 452 dalle raffiche di mitragliatrice di un caccia Hurricane. Nel 1960, Nave Proteo riportรฒ in patria i resti di Vittorio Moccagatta, Giorgio Giobbe , Giobatta Parodi, Bruno Falcomatร , Leonildo Zocchi, Luigi Costantini, Vincenzo Montanari, Federico Fucetola che furono sepolti nel sacrario militare di San Michele nei pressi di Cagliari – Ufficio storico della Marina Militare
Negli anni โ50 dello scorso secolo – ad opera dellโesperto navale Joseph Caruana – venne ripescato il relitto di un S.L.C., ancora munito della testa esplosiva, portato poi sfortunatamente ad affondare in alti fondali, insieme ad altri residuati bellici rinvenuti in vicinanza della costa.
Le conclusioni piรน veritiere sembrano essere ancora una volta quelle di Spigai: “risultaโฆaccertato in sede tecnica che la regolazione minima delle spolette degli apparecchi era di 30 minuti. Anche regolando al minimo, lโoperazione avrebbe dovuto avere tempo sufficiente per sottrarsi allโeffetto dellโesplosione. E allora? Poichรฉ lโapparecchio risulta certamente distrutto si deve pensare che il pilota sia stato colto da malore sulle ostruzioni oppure ucciso per lo scoppio di cariche diverse da quella del suo apparecchio? “. Mistero.
Io ritengo inutile indagare troppo su come si svolsero i fatti; Teseo Tesei รจ un eroe chiamato dal destino della sua vocazione alla gloria umana e alla pace del Cielo.
Tiziano Ciocchetti
articolo pubblicato in origine su www.difesaonline.it
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