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NO PLASTIC AT SEA

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Petizione OCEAN4FUTURE

Titolo : Impariamo a ridurre le plastiche in mare

Salve a tutti. Noi crediamo che l'educazione ambientale in tutte le scuole di ogni ordine e grado sia un processo irrinunciabile e che l'esempio valga più di mille parole. Siamo arrivati a oltre 4000 firme ma continuiamo a raccoglierle con la speranza che la classe politica al di là delle promesse comprenda realmente l'emergenza che viviamo, ed agisca,speriamo, con maggiore coscienza
seguite il LINK per firmare la petizione

  Address: OCEAN4FUTURE

Cosa sono i pennant number?

Reading Time: 5 minutes

 

.livello elementare

.

ARGOMENTO: MARINE MILITARI
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA

parole chiave: navi militari
.

Molte marine militari, tra cui la Marina Militare Italiana, usano, per l’identificazione, una sigla alfanumerica che viene mostrata sullo scafo ed è definita DISTINTIVO OTTICO (in inglese pennant number). Un’usanza antica che si riferiva un tempo all’impiego di bandiere per il riconoscimento univoco della nave. Venne introdotto per la prima volta dalla Royal Navy nel 1661 ma, con vari usi e distinguo, dopo la seconda guerra mondiale, venne applicato anche dalle marine dei membri della NATO e di altri Paesi (sebbene con caratteristiche di colore diverse).

Sulle riviste specializzate viene spesso usato il termine anglosassone pennant number, letteralmente numero di pennello, per il fatto che in origine le navi militari veniva alzata per il riconoscimento un’apposita bandiera (il pennello) numerica usata appunto per identificare il tipo di unità. Il pennello è una bandiera navale di forma trapezoidale con battente corto rispetto all’inferitura, che viene ancora usata nelle comunicazioni ottiche a bandiere, ma che in passato aveva disegni diversi.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è nautical-flags.png

in basso, gli attuali pennelli numerici sa 1 a 0

Ad esempio, nella Royal Navy, un “pennello” rosso era usato per identificare le torpediniere. L’aggiunta di una bandiera o più pannelli numerici consentiva poi l’identificazione univoca delle navi. Solo successivamente s’iniziò a pitturarlo sugli scafi.

In passato le navi della Marina Militare Italiana venivano identificate con due lettere derivanti dal nome della nave o con il loro nome per intero. Ad esempio potevamo leggere FC per Freccia, AN per Antares, CN per Canopo ma anche Galilei (GL sulla torretta) per il noto sommergibile.

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Regio sommergibile Galileo Galilei – Fonte Aldo Fraccaroli. Italian Warships of World War II. Shepperton, Ian Allan Ltd., 1968 Galilei Fraccaroli Allan.jpg – Wikipedia

Curiosamente il sistema delle bi-lettere è ancora utilizzato dalla Royal Navy per i deck codes, ovvero un codice dipinto sul ponte di volo per facilitare l’identificazione da parte degli aeromobili in atterraggio. Queste lettere sono disegnate in una posizione ben visibile sul sentiero di avvicinamento dei velivoli ed eliminano qualsiasi dubbio sull’identità della nave. La Royal Navy utilizza una singola lettera (tipicamente la prima lettera del nome della nave) per le portaerei e le grandi navi che operano aerei e coppie di lettere (di solito lettere del nome della nave) per le navi minori.

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Il HMS Prince of Wales parte da Forth per le prove iniziali … notare la lettera P disegnata a poppa sul ponte di volo – autore LPhot Alex Ceolin – Open Government Licence version 1.0 – Fonte http://www.defenceimagery.mod.uk/…/2019/Sept…/MB190009035-01.jpg

Una sigla e numero per ogni tipologia
Attualmente i distintivi ottici delle navi italiane sono costituiti da un numero, preceduto in genere da una lettera che classifica il tipo di unità, ad esempio “D” per i cacciatorpediniere (dall’iniziale del termine inglese destroyer). L’uso della lettera, sebbene da considerarsi uno standard, è in certi casi omesso. Ad esempio, la Marina Militare Italiana si limita ad usare la sigla numerica, omettendo la lettera d’identificazione per i propri incrociatori e le portaerei.  Con l’entrata dell’Italia nella NATO la Marina Militare Italiana abbandonò il sistema precedente ed il distintivo ottico divenne di tipo alfanumerico, applicando una lettera seguita da numeri. Nell’esempio di seguito, per facilità, ho usato il # per i numeri successivi da 0 a 9:

55#: portaerei, incrociatore o incrociatore portaeromobili.

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Nave Cavour 550 attraversa lo stretto passaggio del ponte di Taranto

(S) 5## : sommergibile/sottomarini

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sommergibile classe Toti (S) 506

D 55#/D 56# : cacciatorpediniere lanciamissili.

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cacciatorpediniere Andrea Doria

F 59# : fregata missilistica multiruolo o fregata missilistica antisommergibile.

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Fregata Fasan classe FREMM F 591

F 58# : pattugliatore di squadra.

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pattugliatore di squadra Granatiere F 585

F 56# – 57# : fregata missilistica.

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fregata classe Maestrale F 564

F 55# : corvetta.

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corvetta classe Minerva F 551

P 40# : pattugliatore costiero.

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Pattugliatore Sirio P 409

P 41# / P 49# : pattugliatore d’altura.

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pattugliatore Thaon di Revel P 430

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Cacciamine Crotone 5558

L 989# : nave anfibia

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Nave San Giusto L 9894

A 530# : nave ausiliaria idrografica, ausiliaria per salvataggio/soccorso.

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Nave Ammiraglio Magnaghi A 5303

A 531# / A 534# : nave ausiliaria: scuola, esperienze o ricerche.

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Nave ricerca e soccorso sommergibili Anteo A 5309

A 532# : nave ausiliaria rifornitrice.

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nave Vesuvio A 5329

I distintivi ottici vengono in genere riassegnati, e non risultano quindi del tutto univoci. Ad esempio la portaerei Cavour ha ricevuto il pennant number “550” dell’incrociatore missilistico Vittorio Veneto, nel frattempo radiato. Similmente il “551” dell’incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi era stato assegnato in precedenza all’incrociatore missilistico che aveva portato lo stesso nome.

Una curiosità
La Marina Militare Italiana è l’unica al mondo ad adottare i distintivi ottici scritti in rosso. In genere le altre marine li hanno dipinti in bianco a parte la Marine Nationale che li ha dipinti in blu scuro.

Cieli sereni

Paolo Giannetti

foto marina militare – ufficio storica marina militare italiana 

 

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