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livello elementare
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ARGOMENTO: BIOLOGIA E ECOLOGIA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: OCEANI
parole chiave: gobidi

Gobius xantocephalus
Nelle nostre immersioni abbiamo spesso incontrato questi piccoli pesci, adagiati sul coralligeno o sui fondali duri o sabbiosi. Comunemente sono spesso chiamati “ghiozzi” ed appartengono all’ordine dei Perciformi ed alla famiglia dei Gobidi.
Caratteristiche dei Gobidi
Questi simpatici pesci sono onnivori e sono facilmente riconoscibili dal corpo pressoché cilindrico caratterizzato da un capo grosso e tozzo munito di una grande bocca e grandi occhi sporgenti (non a caso sono anche chiamati big eyes). Sono diffusi nei mari di tutto il mondo, dalle acque dolci alle zone temperate e calde. In realtà sono più frequenti nelle regioni tropicali ma sono stati ritrovati anche nelle fredde acque del mar del Nord e del Baltico. Sono invece assenti nei mari polari.
Una caratteristica dei gobidi è la pinna pelvica, che forma una specie di ventosa imbutiforme sulla quale “poggiano” da fermi. Sotto il profilo anatomico i gobidi non possiedono la linea laterale, il loro sistema sensoriale è posizionato sul capo. Di norma i gobidi sono animali solitari e solo nel periodo degli amori (in primavera inoltrata) tendono ad unirsi in gruppi numerosi intrecciando anche danze nuziali. Il movimento dei gobidi sul fondale è caratterizzato da movimento a scatto, di breve durata. La maggior parte ama fondali sabbiosi o comunque sedimentari. Il maschio si occupa della costruzione del nido, della cura e della ossigenazione delle uova e gli avannotti si ritrovano nella acque libere tra il plancton. Essi costruiscono un nido in cui vengono deposte le uova dalla femmina e che poi viene guardato dal maschio. Di solito le uova vengono deposte sul soffitto del rifugio e la riproduzione avviene più di una volta all’anno. Diverse specie (come le Knipowitschia panizzae e Pomatoschistus canestrini) hanno un ciclo annuale e gli esemplari adulti muoiono dopo la stagione riproduttiva. Di indole curiosa, si lasciano avvicinare con facilità e sono quindi degli interessanti soggetti fotografici.
In Mediterraneo ve ne sono molte specie per cui ho raccolto quelli più comuni che riporto con gli elementi identificativi ed una loro foto.
Ghiozzetto maculato (Deltentosteus quadrimaculatus)
Con un corpo allungato di sezione ovale, ha una colorazione giallastra con macchie più intense nella regione anteriore. Macchie nere sono presenti anche sui primi raggi della pinna dorsale. Vive in tutto il Mediterraneo su fondi mobili fino ad una profondità di 200 metri. Raggiunge gli 8-9 cm di lunghezza.
Ghiozzo testa gialla (Gobius xanthocephalus)
Il testa gialla vive in tutto il Mediterraneo tra i due ed i 30 metri su substrati duri. Il ghiozzo testa gialla si distingue dagli altri ghiozzi per un ben visibile colore giallo.
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Ghiozzo listato (Gobius vittatus)
Il ghiozzo listato vive in tutto il Mediterraneo fino alla profondità di 60 metri. Rassomiglia alla bavosa bianca dalla quale si differenzia a prima vista dalla V sul muso.
Ghiozzo variegato (Gobius roulei)
Il ghiozzo variegato vive in tutto il Mediterraneo su fondo sabbioso e presso i limiti delle praterie di posidonia (tra i 3 ed i 20 metri); è facilmente confondibile con il ghiozzo nero ma è di taglia molto più piccola anche in maturità.
Ghiozzetto marmorato (Pomatoschistus marmoratus)
Il ghiozzetto marmorato è un ghiozzo di piccole dimensioni abitante i fondali sabbiosi costieri e baie lagunari.
Ghiozzetto di ferreri (Pseudaphya ferreri)
Il ghiozzetto di ferreri è un piccolo gobide di abitudini solitarie che vive in tutto il Mar Mediterraneo fino alla profondità di 10 metri.
Ghiozzetto di Bath (Pomatoschistus bathii)
Il ghiozzetto di Bath è un gobide di piccole dimensioni endemico in tutto il Mediterraneo che vive fino ai 20 metri di profondità.
Ghiozzetto pittato (Pomatoschistus pictus adriaticus)
Vive su substrati sabbiosi fino ai 10 metri di profondità. Il ghiozzetto pittato è un gobide di piccole dimensioni non superiori ai 5 centimetri.
Ghiozzetto cenerino (Pomatoschistus canestrinii)
è un piccolo ghiozzo che vive nelle acque salmastre e dolci delle acque lagunari del Nord Adriatico. È un tipico ghiozzetto che si distingue per la colorazione grigio bruna chiara con sfumature giallastre con maculature nere sottili ed irregolari più nette nella regione della testa e con una macchia scura alla base della pinna caudale ed un’altra macchia nera con contorno azzurrino nel terzo posteriore della prima pinna dorsale. La seconda dorsale è caratterizzata da tre fasce grigie longitudinali. La femmina fertile ha il ventre giallo arancio. La taglia non supera i 6 cm per il maschio ed i 5 per la femmina.
Ghiozzetto di laguna (Knipowitschia panizzae)
ha corporatura affusolata non superiore ai 4-5 centimetri con capo relativamente grande. Il ghiozzetto di laguna è capace di tollerare variazioni di salinità per cui i suoi territori abituali sono le foci dei fiumi e le lagune.
Ghiozzo testone (Gobius cobitis)
Tra i gobidi mediterranei il ghiozzo testone è sicuramente quello di maggiori dimensioni; vive su substrati rocciosi adiacenti ai fondali sabbioso ed in ambienti riparati come le pozze profonde di marea fino ai dieci 10 metri.
Ghiozzo rossetto (Aphia minuta)
Vive nel Mediterraneo settentrionale su fondi mobili. Lo si trova fino a 70 metri di profondità. Il ghiozzo rossetto è un piccolo gobide il cui corpo è semitrasparente e diafano, tanto da far trasparire buona parte degli organi interni.
Ghiozzo rasposo (Gobius buchicchi)
Questo ghiozzo è presente in tutto il Mediterraneo e vive in simbiosi con l’Anemonia sulcata. Il ghiozzo rasposo si contraddistingue dai suoi simili per una linea scura che attraversa ciascun occhio come una v simmetrica.
Ghiozzo paganello (Gobius paganellus)
Il ghiozzo paganello è tra i gobidi più comune nell’Adriatico centro settentrionale. Vive in ambienti rocciosi nelle zone di marea.
Ghiozzo nero (Gobius niger)
Presente in tutto il Mediterraneo vive sia su sabbia che fango detritico. Sopravvive in zona altamente inquinate, in acque di differente salinità come negli estuari, nei porti e nelle lagune fino alla profondità di 100 metri.
Ghiozzo leopardo (Thorogobius ephipiattus)
Il ghiozzo leopardo di indole timida e schiva. Lo si ritrova prevalentemente in grotte sommerse e in convivenza con murene e gronghi. Vive in tutto il Mediterraneo a profondità tra i 10-30 metri.
Ghiozzo geniporo (Gobius geniporus)
Lo si ritrova in tutto il Mediterraneo su fondali sabbiosi e fangosi ma anche nelle praterie di posidonia fino ai 50 metri di profondità. Il ghiozzo geniporo si distingue grazie ad una ben visibile macchia scura irregolare sotto l’occhio.
Ghiozzo fallace (Gobius fallax)
Il ghiozzo fallace è simile al ghiozzo rasposo ma con linea di punti senza macchie più grasse sul fianco. Non ha simbiosi con le attinie.
Ghiozzo dorato (Gobius auratus)
Il Ghiozzo dorato è specie rara (nel Mediterraneo lo si incontra in Liguria, nell’arcipelago toscano, lungo la costa azzurra, in Croazia, ed in Sicilia. E’ facilmente avvicinabile ma se disturbato fugge velocemente. Lo si trova tra i 10 e i 30 metri.
Ghiozzo di liechtenstein (Corcyrogobius liechtensteini)
Il ghiozzo di liechtenstein è un gobide di piccole dimensioni di cui si hanno poche segnalazioni nel Mar Mediterraneo (in particolare nel Mediterraneo occidentale ed Adriatico orientale). Vive lungo le pareti rocciose in ombra e cavità rocciose tra i 5 ed i 20 metri. E’ ritenuto una specie rara.
Ghiozzo boccarossa (Gobius cruentatus)
E’ un gobide presente in tutto il Mediterraneo, prevalentemente su fondali rocciosi e sabbiosi e nei posidonieti ad una profondità tra i 10 ed i 40 metri. Il ghiozzo boccarossa è generalmente solitario ma di indole curiosa. Si può riconoscere in profondità illuminandolo con la torcia che ne evidenzia la colorazione rossa delle labbra che lo contraddistingue.
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare.
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