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livello elementare
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ARGOMENTO: OCEANI E CLIMA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: DIDATTICA
parole chiave: Meteorologia, climatologia, oceani
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Ieri, 23 marzo 2021, si è celebrata la Giornata Mondiale della Meteorologia, il cui tema di quest’anno è l’oceano, il clima ed il tempo meteorologico.
Quando si parla di clima e di tempo (ovviamente quello meteorologico) si è indotti a pensare solamente a ciò che accade sopra le nostre teste, nell’aria dell’atmosfera, troppo spesso tralasciando l’oceano che, tuttavia, ha un ruolo fondamentale in tutti i processi.

I satelliti orbitanti polari NOAA ottengono le immagini della temperatura della superficie del mare che generano i dati. Questa è un’immagine composita di 15 giorni che mostra l’estensione della corrente di Leeuwin intorno alla Tasmania. Fonte: CSIRO (Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation) è una agenzia australiana governativa responsabile per la ricerca scientifica photo credit NOAA/CSIRO
I mari e gli oceani, coprendo circa il 70% della superficie terrestre, sono i principali motori del tempo e del clima sulla Terra nonché dell’economia globale; si pensi solo che negli oceani e nei mari si muove oltre il 90% del commercio mondiale ed il 40% dell’Umanità vive entro i cento chilometri dalla costa. Quest’anno (2021) inizia il decennio delle Scienze Oceaniche per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030) che è stato istituito dalle Nazioni Unite. Un decennio in cui verranno concentrati tutti gli sforzi per sviluppare idee innovative nel campo dell’oceanografia a beneficio dello sviluppo sostenibile.

Secondo il Rapporto speciale dell’IPCC 2019, l’oceano, che assorbe oltre il 90% del calore in eccesso nel sistema climatico, si sta riscaldando senza sosta dal 1970. Questo riscaldamento è dovuto alle attività umane ed avviene a tutte le profondità. Il tasso di riscaldamento degli oceani è più che raddoppiato dal 1993 (nello strato tra la superficie e 2.000 metri di profondità). Le osservazioni fornite dai satellite mostrano che le ondate di calore marine sono raddoppiate nel periodo 1982-2016, e sono diventate più lunghe, più intense e più estese. Questo comporta la perdita di ghiaccio marino artico, di ossigeno, una maggiore acidificazione delle acque, con conseguente moria di molte specie animali (ad esempio i coralli), ondate di calore marine sempre più frequenti ed un indebolimento della circolazione meridionale dell’Atlantico. In assenza di misure per la riduzione delle emissioni questi cambiamenti probabilmente procederanno anche nella seconda metà di questo secolo a ritmo ed intensità sempre più elevati, esacerbando anche i fenomeni climatici – autore Denis Luyten File:2007.Snow-Hill-Island.Luyten-De-Hauwere-Sea-Ice-40.jpg.- Wikimedia Commons
Citiamo solo alcuni esempi per capire lo stretto legame tra il mare e l’atmosfera e come la loro interazione modelli il tempo meteorologico e l’andamento delle stagioni.
1) L’ oceano assorbe la maggior parte dell’energia solare che raggiunge la Terra. Poiché l’Equatore riceve molta più energia solare rispetto ai poli, si creano delle enormi correnti oceaniche orizzontali e verticali che, come un enorme nastro trasportatore, fanno circolare questo calore in tutto il pianeta. Alcune di queste correnti trasferiscono calore per migliaia di chilometri prima di rilasciarlo nell’atmosfera.
2) L’ oceano si riscalda e si raffredda più lentamente dell’atmosfera, quindi il clima costiero tende ad essere più moderato del clima continentale, con minori temperature estreme di caldo e di freddo.
3) L’evaporazione dal mare, specialmente nella fascia tropicale, crea la maggior parte delle nuvole e delle piogge, influenzando la distribuzione delle zone umide e secche sulla terra.
4) Gli oceani “catturano” un enorme quantità di energia che viene rilasciata con potenti tempeste ed eventi tra i più estremi e distruttivi al mondo come i cicloni tropicali.
5) L’oceano assorbe il 90% del calore extra intrappolato sulla Terra dalle emissioni di carbonio dell’umanità (l’atmosfera solo il 2,3%).
Questo calore in eccesso contribuisce all’innalzamento del livello del mare a causa della sua espansione termica, allo scioglimento del ghiaccio marino, allo sbiancamento dei coralli alla nascita di aree anossiche (senza ossigeno) e di altri ambienti inospitali per la vita marina.
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Per questo motivo i ricercatori e gli operatori dei servizi meteorologici “osservano” quotidianamente gli oceani e i mari ed i loro cambiamenti, con misurazioni di temperatura (atmosferica e superficie del mare), pressione atmosferica, vento, onde, precipitazioni e altre variabili che sono gli input necessari per i sempre più sofisticati modelli di previsione.
Cieli sereni
Paolo Giannetti
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entrato in Accademia nel 1977 (Corso SAOREN) ha prestato servizio e comandato numerose unità navali, specializzandosi nel tempo in Idrografia (Idrographic Surveyor di categoria “A” ) e Oceanografia con un Master presso la Naval Postgraduate School di Monterey, California. Appassionato divulgatore ha creato Capitan Bitta, detto il “Gianbibbiena, un personaggio immaginario che racconta con brevi scritti curiosità di nautica, meteorologia e astronomia