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livello elementare
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ARGOMENTO: PROTAGONISTE DEL MARE
PERIODO: XX SECOLO
AREA: MAR ADRIATICO
parole chiave: Marotta, Regio pontone Faa di Bruno
Dopo la battaglia di Caporetto, la Regia Marina italiana dovette ritirare artiglierie e personale dal Settore a levante di Porto Lignano, verso il Piave. Ripiegarono anche due pontoni semoventi della Regia Marina italiana, il Faร di Bruno ed il Cappellini che, rimorchiati fuori da Grado, a causa del mare in burrasca si incagliarono e solo in un secondo tempo poterono raggiungere la laguna di Venezia.

il Faร di Bruno – ufficio storico della marina
In seguito, il 15 novembre 1917, ne fu ordinato il trasferimento, con la scorta di quattro torpediniere, verso Ancona per la difesa della cittร nel caso Venezia fosse caduta in mano al nemico. Mentre la piccola flottiglia delle torpediniere restava al largo, impegnata contro la minaccia dei sommergibili austriaci, ognuno dei due pontoni venivano rimorchiati verso Ancona da un rimorchiatore. Durante il tragitto furono perรฒ sorpresi da una nuova e piรน violenta tempesta da Grecale.
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Un’evento marinaresco da ricordare
Raccontiamo oggi la storia del Faร di Bruno che, al comando del Capitano di Corvetta Ildebrando Goiran, si incagliรฒ nei pressi di Marotta dopo aver rotto i cavi di rimorchio che lo collegavano al rimorchiatore Titano. La cosa fu notata da terra e, nonostante il mare in tempesta, undici giovani ragazze del piccolo borgo di Marotta, presero il mare con una piccola imbarcazione, una sciabica, e raggiunsero il Faร di Bruno, portando soccorso al pontone ormai in balia delle onde. la storia venne raccontata dal comandante Dolfi, sul periodico il Tempo, con questo breve ma colorito scritto:
โSulla spiaggia di Porto Marotta cโรจ tutta la popolazione. Corrono i vecchi pescatori da palischermo a palischermo, alte nel pugno le crepitanti fiaccole di catrame. Le donne serrate in neri scialli, come in gramaglie, fanno crocchio, in ginocchio, sgranando il rosario pregando ad alta voce. Eโ una visione che soltanto il Dorรจ avrebbe potuto rappresentarci. Ma il mare respinge e travolge le barche di salvataggio appena esse hanno lasciato la battigia. Lโeroismo e lo spirito di abnegazione dello equipaggio del โFaร di Brunoโ a nulla servono. Il pontone armato รจ giร nella presa mortale delle secche insidiose poco piรน di un miglio dalla riva e i frangenti la flagellano da ogni parte. Nulla sembra possano gli uomini di Porto Marotta, tra i quali, anche se vecchi, molti vi sono che sfidarono un giorno la furia degli oceani. Lโeroico tentativo su di un battello di fortuna di un marinaio di porto tale Ghirardelli, di stabilire una comunicazione con la terra e stendere ormeggi, forse ritarderร il naufragio, ma non riuscirร ad evitarlo. Il destino del โCappelliniโ giร incombe in tutta la sua drammaticitร sul โFaร di Brunoโ. Ma allโalba del secondo giorno, malgrado il mare non accenni a placarsi, una piccola e sottile โsciabicaโ sโรจ staccata dalla spiaggia. Sono dieci remi come ali battenti, sfiorano a rapido ritmo le creste delle onde. Eโ come una bandiera o unโinsegna portata di vetta in vetta da unโanelante spirito di vittoria.
Sono dieci piccole ragazze, dieci generosi cuori di adolescenti, legate tutte dal sangue di un unico ceppo. Lโundicesima, una giovanissima sposa, come da una antica arca, ha fra le mani asciutte e nervose la barra del timone dirigendo la prua lunata dellโimbarcazione sul โFaร di Brunoโ. Il bianco palischermo avanza con la stessa audace eleganza delle procellarie quando queste sfiorano a volo radente il mare tempestoso. La giovanissima e animosa โcapitanaโ forse non ha ancora diciassette anni, Erinna Simoncelli รจ il suo nome. Tutte la altre sono sorelle o cugine tra i quattordici e i sedici anni. Il โFaร di Brunoโ รจ accostato mentre la tempesta sta raggiungendo il suo culmine e nel cielo color lavagna รจ tutto un lampeggiare di saette. La coraggiosa โcapitanaโ dโun balzo รจ sul ponte dellโinfelice relitto. Viveri, vino generoso, medicinali, tutto raccolto di casa in casa quella notte stessa dellโeroica decisione, vengono trasbordati con perizia non comune da quello straordinario equipaggio, mentre gli uomini del โFaร di Brunoโ usciti compatti dalla torre binata, ove si erano asserragliati per non essere travolti dalle onde che si abbattono con colpi di maglio sulla coperta, giร in parti squarciata, salutarono le giovanette con un nutrito applauso, e rianimati da quellโentusiasmante esempio, tornarono con rinnovato vigore ai posti di manovra. Erinna! Ancor piรน mitico e simbolico รจ il nome in quellโora di disperato coraggio. Compiuta la missione, lโintrepida ragazza si senta un di piรน a bordo e senza attendere ancora un minuto solo si tuffa in mare raggiungendo a rapide bracciate la spiaggia dipanando la sagola affidatale, che servirร a filare una solida gomena che assicurerร definitivamente il โFaร di Brunoโ alla riva sino al momento in cui, diminuita la violenza dellโuragano, potrร venire disincagliato dai normali mezzi della Marina.โ
Una storia incredibile di giovani italiane che vennero poi decorate con la medaglia di bronzo al valor militare di Marina il 24 agosto 1919, nella piazza principale di Porto Marotta, davanti ad un reparto di marinai che gli presenterร le armi, con questa motivazione ยซEquipaggiarono una imbarcazione e riuscirono coraggiosamente, malgrado il forte vento e il mare grosso, a vincere i frangenti e rifornire di viveri una unitร navale da guerra che trovavasi gettata alla spiaggia di Marotta dalla violenza del fortunaleยป.
Schierate in prima fila, col diploma nelle mani e la medaglia al petto, in piedi da sinistra a destra Silvia Ginestra e Maria Marinelli sposa Zampa, che sono le grandi; poi Emilia Portavia detta la Mirra, Elda Paolini, Erinna Simoncelli con un ombrellino chiuso, e Giustina Francesconi, tutte sotto i ventโanni. Dietro loro, issate su un palchetto che le fa svettare, le altre giovani Portavia, in camicetta bianca: Maria, Arduina, Nella, la seconda Emilia e Teresa Isotti, comprese in unโetร che va dai 13 ai 17 anni
Ecco i loro nomi, per la storia ma anche per quello che hanno rappresentato queste intrepidi donne del mare: โErinna Simoncelli, Giustina Francesconi, Silvia Ginestra, Teresa Isotti, Edda Paolini, Arduina Portavia, Emilia Portavia, Emilia Portavia di Nicola, Nella Portavia di Nicola, Maria Portavia, e lโundicesima, la giovanissima sposa Maria Zampa, che alla barra del timone nonostante il mare mosso portรฒ con audacia la piccola โsciabicaโ sotto bordo al pontone, di fatto salvandolo da imminente naufragio.
Lโevento ebbe un certo risalto e Gabriele d’Annunzio scrisse la citazione per la originaria lapide commemorativa del gesto eroico di quelle coraggiose giovani che fu poi eretta nella piazza di Marotta: ยซPicene di antiche origini eran giร nel mito dellโetร primeva ancor prima dellโevento che le vide agli scalmi impavide dominare la tempesta“.
Cosa avvenne in seguito al Pontone?
Il Faร di Bruno, dopo essere stato recuperato, fu radiato il 13 novembre 1924, ma fu rimesso in servizio all’inizio della seconda guerra mondiale come batteria galleggiante GM 194 a difesa delle cittร di Genova. Non ebbe perรฒ un ruolo importante perchรฉ riuscรฌ a sparare solo due colpi durante lโattacco delle navi francesi del 14 giugno 1940 e tre colpi contro le navi inglesi il 9 febbraio 1941. Il 9 settembre 1943 fu catturato dai tedeschi che lo cedettero alla Marina della RSI come guardaporto con il nome di Biber. Ormeggiato a Savona, sotto il promontorio di Valloria, fu affondato dai Tedeschi in ritirata nel 1945.
Andrea Mucedola
immagini ufficio storico della marina militare italiana
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), รจ laureato in Scienze Marittime della Difesa presso lโUniversitร di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude allโUniversitร di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. ร docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).
Ricostruzione precisa con particolari esatti. C’รจ solo un errore nella parte descrittiva riferito al nome di Silvia Ginestra (erroneamente nominata Ersilia).
Complimenti all’autore della ricostruzione storica.
Ci farebbe piacere averlo a Marotta, qualora si potesse fare, in occasione del prossimo anniversario previsto per novembre 2021.
Complimenti al contrammiraglio!
Effettivamente ci sono delle discrepanze .. grazie abbiamo corretto … per l’anniversario, sarร un piacere