.
livello elementare
.
ARGOMENTO: ARTE SUBACQUEA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: OCEANI
parole chiave: statue, ambientalismo, protezione degli oceani
Jason deCaires Taylor è uno scultore britannico, ambientalista, fotografo ed istruttore subacqueo, che si è specializzato nell’installazione di parchi subacquei “abitati”, si fa per dire, da gigantesche sculture sottomarine. Ormai le sue opere sono diffuse in tutti gli oceani come messaggi immobili di speranza per la loro sopravvivenza.

le grandi strutture della Coral Greenhouse nella barriera corallina australiana
In collaborazione con gli scienziati della James Cook University e dell’Australian Institute of Marine Science, deCaires Taylor ha trascorso anni ad ottenere le autorizzazioni per installare la prima barriera corallina artificiale nelle acque della Great barrier australiana. Il risultato è la Coral Greenhouse, una raccolta di sculture sottomarine iperrealistiche ispirate ai giovani della comunità. Sono questi giovani che l’autore spera sposino il loro ruolo di conservatori di questo prezioso ecosistema. Ormai le sue opere popolano i fondali di mezzo mondo.

la Coral Greenhouse
Nel 2020, dopo cinque anni di preparazione, è stato inaugurato il museo sottomarino di Cannes, il suo primo lavoro in Europa e nel Mediterraneo. Il parco comprende sei sculture di grandi volti ispirati alla gente del posto. Di fatto essi sono stati scelti in seguito a dei veri e propri casting, organizzati dal consiglio comunale della città. L’artista ha poi realizzato degli stampi in gesso dei prescelti per la realizzazione delle opere che giaceranno per sempre sotto le acque del Mediterraneo, visibili dal vivo solo dai subacquei.

le grandi statue di Cannes
Questa non è la sua prima opera. Come ho premesso, le sue statue sono state posate in tutti gli oceani per lanciare messaggi di speranza per l’Umanità. Mentre i gruppi di sculture possono essere visti concettualmente come delle opere museali, secondo l’autore ogni singola scultura contiene un messaggio personale. Prima che vengano gradualmente ricoperti dalla crescita della vita marina si possono osservare figure singole o in gruppo intente a fare azioni quotidiane. Testimonianze di una Umanità che vive sopra le onde e spesso non si rende conto dell’impatto che ciascuna delle sue azioni può avere sull’ambiente.
Il grande museo subacqueo di Cancun
Recentemente, lo scultore britannico ha terminato le sue ultime sculture in cemento (febbraio 2021) che sono state posizionate nelle acque calde di Cancun, Messico, insieme alle oltre 500 già presenti. Il museo monumentale subacqueo di Cancun, chiamato MUSA (Museo Subacuatico de Arte), il più grande museo di scultura subacquea del mondo, l’Underwater Museum Cancún, situato al largo della costa tra Cancún e Isla Mujeres, in Messico. Esso si è arricchito negli anni di numerose statue e strutture, rendendolo un luogo unico. Per molte delle sue opere deCaires ha usato cemento, acciaio e coralli vivi che sono stati impiantati nel cemento, rendendo di fatto viventi queste opere d’arte. Ecco alcune delle sue ultime opere, in attesa di poterle un giorno vedere sott’acqua.

No Turning back
“No Turning Back” ritrae una forma femminile solitaria situata appena sotto la superficie del mare a bassa profondità in modo da poterla vedere facilmente anche dagli amanti dello snorkeling. La sua schiena ricurva è stata ideata per meglio catturare i raggi della luce solare che filtrano dall’alto, ondeggianti come le onde sulla superficie del mare dei Caraibi. L’opera vuole rappresentare un grido di dolore per la perdita dell’80% delle barriere coralline.

The listener
La scultura del listener è stata posizionata a circa tredici piedi di profondità nel sito del museo a Punta Nizuc. La statua è ricoperta di orecchi (in cemento). Una curiosità, all’interno della statua è stato installato un registratore acustico ecologico, sviluppato congiuntamente dall’Università delle Hawaii e dalla National Oceanic and Atmospheric Administration; da allora ha registrato clip di 30 secondi ogni 15 minuti. Una banca dati straordinaria sui suoni della barriera.

The Holy Man
Questa statua rappresenta una figura umana in piedi davanti ad un leggio, Dal suo corpo si propagano oltre duecento frammenti di Acropora Prolifera, una specie ibrida di staghorn coral che fa parte dei coralli a corna di alce. Forse deCaires vuole rappresentare il dolore dell’essere umano, sottoposto ai tanti dolori della vita, come spine che lo affliggono nel suo processo ascetico verso una vita minore.

Vein Man
“Vein Man” è un’imponente struttura composta da tubolari, colonizzata dalla struttura calcarea dei coralli di fuoco. Il vuoto interno ospita il corallo, il cui nome latino millepora significa mille pori che ricorda da vicino la struttura della pelle umana. L’opera vuole anche essere uno spazio in cui rifugiarsi per le specie ittiche giovanili. Essa fa riferimento alle reti di trasporto del corpo umano e all’intima connessione tra il mondo naturale e noi stessi.

Man on Fire
La seconda scultura della serie “Man on Fire” non può essere più appropriata. Essa raffigura una figura solitaria in “fiamme”. Alla statua umana sono state fissate delle “spine” in acciaio inossidabile per favorire il popolamento dei coralli di fuoco (Millepora alcicornis). Questa specie di corallo a crescita rapida, giallo brillante, oltre al suo caratteristico aspetto prende il nome dalla capacità di infliggere al tatto una dolorosa ustione alla pelle umana. I subacquei che lo hanno provato sanno cosa vuol dire. Usando del cemento marino nero a pH neutro, la statua raffigura un messaggio drammatico di protesta per la perdita degli habitat marini naturali. Nel corso del tempo si prevede che il corallo di fuoco avvolgerà la statua con una patina gialla brillante.

Resurrection
Usando due ventagli formati da grandi rami di corallo di una gorgonia viola (Gorgonia flabellum), salvati dalla barriera corallina dopo una violenta tempesta, “Resurrection” rappresenta una forma femminile alata che sembra decollare dal fondo del mare. La statua è orientata in modo che l’orientamento del corallo a ventaglio sia, non a caso, perpendicolare alle correnti marine locali, per favorirne la sopravvivenza (che può così estrarre meglio i nutrienti dalla colonna d’acqua). La statua rappresenta il concetto di rinascita in contrapposizione alla statua del No Turning back. Una speranza di resurrezione affinché la specie umana si renda conto dei propri errori e proceda in una direzione positiva alla sua sopravvivenza.
Ambienti suggestivi che popolano gli oceani e che, prima o poi, saranno ricoperti dalle creature del mare, rendendo delle strutture inanimati elementi pulsanti dell’universo mare.
Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo

La redazione di OCEAN4FUTURE è composta da collaboratori che lavorano in smart working scelti tra esperti di settore che hanno il compito di redigere e pubblicare gli articoli di non loro produzione personale. I contenuti restano di responsabilità degli autori che sono sempre citati. Eventuali quesiti possono essere inviati alla Redazione che provvederà ad inoltrarli agli Autori.
Lascia un commento