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livello elementare
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ARGOMENTO: NAUTICA e SICUREZZA MARITTIMA
PERIODO: XX – XXI SECOLO
AREA: TECNOLOGIE
parole chiave: Sistemi radar per la sicurezza marittima, ARPA, AIS
Dal radar nautico al VTS
Sebbene poche imbarcazioni da diporto ne sono dotate, per le navi il radar è uno strumento di ausilio alla navigazione obbligatorio per l’anticollisione. Questo è previsto dall’ I.M.O., come richiesto dalla Convenzione Solas 74 e sue successive modifiche ed integrazioni. Di fatto, come abbiamo accennato nel l’articolo precedente, il radar risulta molto utile in tutte le fasi della navigazione, sia diurne che notturne, ed in particolare nelle fasi di attraversamento di acque ristrette, in caso di scarsa visibilità o comunque quando il traffico nel contorno della nave è elevato. Il radar viene utilizzato anche per aumentare la sicurezza di determinate aree quando la presenza di ostacoli alla navigazione scarsamente visibili può comportare collisioni pericolose. L’aiuto del radar è quindi essenziale nella navigazione in acque ristrette dove sono sempre più diffuse le zone dove è attivo il VTS (Vessel Traffic System), basato su apparati radar fissi a terra per sorvegliare e regolare il traffico marittimo in zone ristrette o in prossimità di porti. Per fare una similitudine, la navigazione col radar assume le caratteristiche di una navigazione strumentale simile a quella in campo aeronautico. In campo nazionale (Italia) è un complesso di servizi progettati al fine di incrementare la sicurezza e l’efficienza del traffico marittimo e proteggere l’ambiente con capacità di interagire col traffico e rispondere alla evoluzione di quest’ultimo nell’area VTS. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano (MIT) – Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera è l’Autorità competente in materia VTS ed esplica in particolare i seguenti compiti:
- emana le direttive nazionali in materia di controllo e monitoraggio del traffico marittimo;
- valuta la necessità di costituire, potenziare, accorpare, riqualificare o mantenere i VTS sul territorio nazionale, proponendo al MIT gli atti necessari;
- esercita il controllo sui centri di formazione VTS per la qualifica del personale VTS e VTMIS del Corpo della Guardia Costiera.
un moderno sistema ARPA (Automatic Radar Plotting Aid) – autore ignoto – immagine da radar simulator: Radar (belajarradar.blogspot.com)
Radar ARPA
Tra gli apparati radar nautici vanno menzionati alcuni in grado di eseguire in maniera completamente automatica le manovre di anti collisione in mare. Lo sviluppo di ARPA (Automatic Radar Plotting Aid) iniziò dopo l’affondamento al transatlantico italiano Andrea Doria che, a causa della fitta nebbia, fu investito dal mercantile svedese Stockholm ed affondò al largo della costa orientale degli Stati Uniti. Il primo sistema disponibile in commercio venne consegnato nel 1969 al cargo Taimyr prodotto dalla Norcontrol, ora parte di Kongsberg Maritime. Questi radar sono previsti obbligatoriamente a bordo di tutte le navi commerciali di stazza lorda superiore a 10.000 T.S.L. unitamente ad almeno un radar tradizionale ma sono ora disponibili anche per piccoli yacht.
In estrema sintesi questi sistemi operano con un software in grado di elaborare le informazioni acquisite visualizzandole sia nella rappresentazione vera sia in quella relativa. Generalmente hanno la possibilità di:
- acquisire e seguire (tracciandoli) fino a venti bersagli navali contemporaneamente;
- tracciare in maniera analogica i percorsi veri (true vector) o relativi (relative vector) dei bersagli con vettori elettronici di lunghezza proporzionale ad un dato numero di minuti;
- fornire i dati numerici di CPA, TCPA, rotta, velocità, distanza e rilevamento dei bersagli.
- In caso di pericolo, allertare con segnali luminosi e acustici la plancia;
- effettuare calcoli cinematici;
- mostrare la storia cinematica delle tracce;
- tracciare sullo schermo linee ausiliarie di navigazione (sea lines, separation zone, ecc..)
Queste prestazioni sono previste e precisate dalla Risoluzione IMO 422 “ARPA performance” mentre la strumentazione ARPA viene spesso identificata con la sigla CAS (Collision Avoidance System).
Attenzione
Sebbene un apparato ARPA sia un valido aiuto per l’Ufficiale di Guardia, a lui spetta sempre e comunque l’ultima scelta decisionale sulla migliore manovra evasiva, oltre che l’inserimento manuale dei limiti di sicurezza in termini di CPA e TCPA.
A bordo delle navi commerciali l’impiego del radar a bordo è riservato a personale opportunamente certificato, come previsto dal Codice STCW 95. La certificazione avviene a seguito della frequenza di attraverso la frequenza degli appositi corsi propedeutici al conseguimento dei Titoli Professionali Marittimi.
AIS
Parlando di sicurezza, un accenno all’AIS (Automatic Identification System) sistema di identificazione automatica). Lo scopo dell’AIS è fornire una serie di informazioni sulle navi presenti nelle immediate vicinanze che possono essere visualizzate su schermo e usate dal sistema di pilotaggio per dare un allarme in caso di rotta di collisione. I dati trasmessi consentono inoltre alle autorità marittime di monitorare i movimenti delle navi.

Schermo Long Range AIS, le figure colorate sono navi in transito di divers tipo. Attraverso lo zoom è possibile seguire attentamente le loro tracce e leggerne le caratteristiche estratto da https://www.vesselfinder.com/it
In breve, l’AIS è formato da un ricetrasmettitore VHF collegato a un sistema di posizionamento come un LORAN o un ricevitore GPS, con altri sensori elettronici di navigazione, quali ad esempio il radar e la girobussola. Date le caratteristiche delle frequenze radio utilizzate, ricevibili solo in condizioni di portata ottica, il segnale copre una distanza relativamente ridotta, dipendente dall’altezza delle antenne, in genere attorno le 20 miglia nautiche.

monitoraggio in acque ristrette AIS – AIS screen shot courtesy of Raymarine da Coast Guard warns of inaccurate AIS data | WorkBoat
L’Organizzazione marittima internazionale (IMO) e la Convenzione internazionale per la salvaguardia della vita umana in mare (SOLAS) richiede che l’AIS siano montati a bordo di tutte le navi con stazza lorda pari o superiore a 300 tonnellate, e su tutte le navi passeggeri, indipendentemente dalle dimensioni. Nel 2007 è stato introdotto sul mercato l’AIS Classe B che ha permesso una nuova generazione di ricetrasmettitori a basso costo che possono essere imbarcati su unità di piccole dimensioni che consentono la sola ricezione e visualizzazione dei dati utilizzando in genere il display di un plotter cartografico e del radar.
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con numerosi Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Atlantide e della Scuola internazionale Subacquei scientifici (ISSD – AIOSS).