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livello elementare
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ARGOMENTO: BIOLOGIA MARINA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: ESTINZIONE
parole chiave: estinzione

Il Sympterichthys unipennis è stato dichiarato dall’Unione internazionale per la conservazione della natura estinto.
Per secoli gli umani hanno creduto che l’oceano fosse così vasto che fosse impossibile creare un danno misurabile. Ora sappiamo che le attività umane possono distruggere gli habitat marini critici, inquinare pericolosamente l’acqua di mare e rendere gli ambienti marini più acidi, uccidendo su larga scala specie marine che potrebbero avere un’utilità sociale ancora da scoprire. Basti pensare alle recenti scoperte nel campo farmacologico in cui coralli e altre forme di vita marina hanno rivelato di contenere principi anti tumorali oggigiorno utilizzati per le terapie oncologiche. Non ultimo l’impatto della pesca eccessiva che ha interrotto le catene alimentari e portato molte specie in pericolo di estinzione totale.
Lo scorso marzo il pesce palla liscio, Sympterichthys unipennis, è diventato ufficialmente il primo pesce marino ad essere dichiarato estinto, una specie un tempo endemica nelle acque al largo della costa della Tasmania, principalmente il canale D’Entrecasteaux.
In passato, era probabilmente comune, poiché era uno dei primi pesci descritti nel sondaggio sull’Australia di François Péron, unico esemplare noto della specie. Quando e come si estinse la specie è relativamente poco chiaro, ma probabilmente potrebbe essere legata alla pesca intensiva di capesante e ostriche che si svolgeva nell’area tra il XIX e la metà del XX secolo, che dragò senza regole ogni parte del canale, distruggendo l’habitat di questo pesce bentonico.
Il pesce palla liscio apparteneva ad uno dei cinque generi dei Brachionittidi, una famiglia di pesci ossei marini dell’ordine Lophiiformes, endemici dell’Australia. Questi curiosi pesci hanno un aspetto caratteristico, soprattutto a causa della prima pinna dorsale che è posta molto anteriormente, quasi sul muso, e che è composta da tre raggi, il primo libero, cosiddetto illicio, e gli altri due distanti tra loro e uniti da una vistosa membrana. La pelle è priva di scaglie ma può avere dei dentelli ossei sparsi. Le pinne pettorali sono robuste e dotate di uno spesso peduncolo. Le dimensioni sono piccole, non superiori a 15-17 cm e questi curiosi animali bentonici si incontrano in acque poco profonde, fino a 60 metri di profondità.
Cosa hanno di particolare questi pesci decisamente curiosi?
Essi utilizzano le loro pinne pettorali e pelviche per spostarsi sul fondo marino, preferendo “camminare” lentamente con tali pinne anziché nuotare. A causa di tale caratteristica, nel loro nome compare il termine latino brachium che significa “braccio”, assieme al termine greco ichthys che significa pesce. Dunque il loro nome scientifico ha il significato di “pesce con le braccia”. Basta guardarli per capire il perchè.
I pesciolini sono una famiglia di quattordici specie di fondo legate alla rana pescatrice di acque profonde. A differenza della maggior parte degli altri pesci, non hanno una fase larvale e non si muovono molto da adulti; questi tratti li rendono sensibili ai cambiamenti ambientali, secondo Graham Edgar, ecologo marino dell’Università della Tasmania. “Trascorrono la maggior parte del tempo seduti sul fondo del mare, spostandosi mollemente di alcuni metri se sono disturbati“, dice Edgar. “Poiché mancano di uno stadio larvale, non sono in grado di disperdersi in nuove posizioni e, di conseguenza, le popolazioni di pesci a mano sono molto localizzate e vulnerabili alle minacce“. Nel 1996, aggiunge, un’altra specie chiamata il pesce spada macchiato è stato il primo pesce marino elencato come in pericolo di estinzione nella Lista rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN).

un’illustrazione di un ‘Chironectes’ unipennis da Cuvier originale del 1817 sulla descrizione delle specie ittiche dell’Australia
Un tempo il pesce palla liscio era abbastanza comune tanto da essere una delle prime specie di pesci descritte dagli esploratori europei in Australia. Ora questo pesce sembra essersi definitivamente estinto, visto che il frequente campionamento scientifico non ha restituito da molti anni alcun esemplare. Le linee guida della Red list definiscono una specie ufficialmente “estinta” quando “non vi è alcun ragionevole dubbio che l’ultimo individuo sia morto“. Edgar e i membri del National Handfish Recovery Team australiano sono arrivati a questa conclusione all’inizio di quest’anno e questa specie è stata purtroppo inserita nella Lista Rossa delle specie estinte. La causa della sua estinzione non è altresì chiara ma potrebbe essere legata alla pesca a strascico effettuata per la raccolta dei bivalvi.
Edgar ritiene che anche altre specie di pesci marini potrebbero essere estinte o sono in pericolo di estinzione. “Potrebbe essere difficile immaginare il motivo per cui un piccolo organismo che occupa una piccola nicchia in un posto che pochi umani visitano potrebbe essere importante, ma … contiene un enzima di un microbo estremofilo che viene utilizzato in questo momento nei test per diagnosticare il COVID-19 “, ha affermato Katie Matthews, capo scienziato del gruppo ambientalista no profit Oceana. “La biodiversità conta, anche se non puoi vederla con i tuoi occhi”.
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