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NO PLASTIC AT SEA

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Petizione OCEAN4FUTURE

Titolo : Impariamo a ridurre le plastiche in mare

Salve a tutti. Noi crediamo che l'educazione ambientale in tutte le scuole di ogni ordine e grado sia un processo irrinunciabile e che l'esempio valga più di mille parole. Siamo arrivati a oltre 4000 firme ma continuiamo a raccoglierle con la speranza che la classe politica al di là delle promesse comprenda realmente l'emergenza che viviamo, ed agisca,speriamo, con maggiore coscienza
seguite il LINK per firmare la petizione

  Address: OCEAN4FUTURE

La storia dei sistemi di navigazione: dal XII al XIV secolo – parte II

Reading Time: 4 minutes

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livello elementare
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ARGOMENTO: STORIA DELLA NAVIGAZIONE
PERIODO:  IV – XV SECOLO DC
AREA: DIDATTICA
parole chiave: stelle, costellazioni, direzione, navigazione costiera
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Le conoscenze del moto delle costellazioni consentì ai navigatori antichi non solo di apprezzare la direzione del moto delle loro navi ma anche di “mettere su carta” venti e mari predominanti in funzione delle stagioni. Nacquero le cartografie descrittive che produssero portolani di rara bellezza. La tipologia dei fondali forniva utili informazioni per gli ancoraggi che venivano  riportate nei portolani. Come sempre conoscere era potere. La mappatura costiera e delle isole si estendeva alla rete viaria al fine di fornire ai commercianti le informazioni necessarie per i loro spostamenti.

estratto della tavola Peutingeriana – sulla sinistra la penisola italica -CC-BY-3.0-RS – Tabula Peutingeriana Serbia.jpg – Wikimedia Commons

Famosa la Tabula Peutingeriana, una copia del XIII secolo di una antica mappa romana che mostra le strade e le principali città dell’Impero romano. Consisteva in dodici pergamene, di cui una si è perduta, che mostrano una rete di 200.000 km di strade, 555 città e 3.500 altre caratteristiche geografiche, rappresentando l’intero impero romano dal Portogallo alle rotte per orientali.

In epoca romana le attrezzature nautiche si evolsero raggiungendo una sofisticazione notevole, considerando i materiali disponibili. Le navi erano già dotate di pompe di sentina per svuotare l’acqua che vi penetrava, le vele erano impiegate con maggiore competenza consentendo diverse andature ed anche la propulsione remiera fu ottimizzata.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è nave-di-nemi.jpg

una delle navi di Nemi – Fonte Museo delle navi di Nemi – photo credit @andrea mucedola

Con la caduta dell’impero romano i mari tornarono ad essere insicuri, ma la navigazione mercantile continuò. Di fatto le reti commerciali, già molto floride dai tempi di Augusto, erano ormai un’esigenza sociale e contribuivano al benessere di tutti i popoli. Il mare era diventato uno strumento primario di prosperità, tutto sommato più sicuro ed efficiente delle rotte terrestri e vennero incrementate le tecnologie costruttive per renderle più adatte alle nuove esigenze.

I cosiddetti barbari del Nord penetrarono nel Mediterraneo e, lentamente, si romanizzarono, comprendendo il vantaggio di continuare ad usare un sistema burocratico che aveva funzionato per oltre quattro secoli. Una cosa interessante è che essi, pur non avendo potuto godere dello scambio informativo con altri popoli avevano sviluppato delle conoscenze nautiche notevoli.

Tra di essi vanno menzionati i Norreni, erroneamente chiamati Vichinghi, popoli del mare provenienti per lo più dalla Scandinavia che si stabilirono nel Nord Europa, e nelle isole britanniche e dell’Atlantico settentrionale dal 750 al 1050 d.C.. Sebbene alcuni di loro erano guerrieri  dediti alla pirateria ed alle razzie, i Vichinghi, i Norreni erano per lo più commercianti, abili navigatori in grado di attraversare migliaia di chilometri di mare aperto tra la loro terra natale e l’Islanda, fino a raggiungere la sconosciuta Groenlandia. Come navigavano  attraverso l’oceano senza avere strumenti di navigazione? Come si orientavano?
In genere il Sole, la luna e le stelle gli fornivano le direzioni dove navigare ma le condizioni meteorologiche non erano sempre ottimali. Nella nebbia e con un cielo nuvoloso questi corpi celesti non erano visibili, e su lunghi tratti, una deviazione di pochi gradi dal percorso pianificato, poteva significare mancare completamente la destinazione prevista.

In realtà, la loro capacità di spostarsi su grandi distanze fa comprendere che erano tutt’altro che primitivi. Conoscevano l’uso della meridiana con la quale potevano localizzare il nord geografico lungo la latitudine 61° Nord da maggio ad agosto … naturalmente se il Sole era visibile.

Tutto quello che dovevano fare era tenere il disco del quadrante orizzontale con il Sole e ruotarlo attorno al suo asse verticale (coincidente con l’asse dello gnomone) finché la punta dell’ombra dello gnomone non raggiungeva la corrispondente incisione sul quadrante. Per poter individuare la posizione del Sole anche in condizioni di cattiva visibilità, cosa non rara a quelle latitudini, usavano dei cristalli di calcite che chiamavano le pietre del Sole. Ruotandoli riuscivano a identificare la direzione del Sole impiegando il fenomeno fisico chiamato polarizzazione. Queste pietre furono menzionate in diverse fonti scritte tra il XIII e il XIV secolo in Islanda.

in anteprima scafo della nave di Nemi  – photo credit @andrea mucedola

 

fine parte II – continua
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Alcune delle foto presenti in questo blog sono prese dal web, pur rispettando la netiquette, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o chiedere di rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo
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