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livello elementare
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ARGOMENTO: MARINA MILITARE
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: PALOMBARI
parole chiave: Corso ordinario palombari, COM.SUB.IN.
un’eccellenza italiana: i palombari della Marina Militare – photo credit COMSUBIN
Stamattina. 21 febbraio 2020, alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare italiana ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone, nello storico piazzale del Raggruppamento Comando Subacquei ed Incursori, piรน noto come COM.SUB.IN., avverrร la cerimonia formale della consegna del basco blu allโultimo corso ordinario palombari.
ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Capo di Stato Maggiore della Marina Militare italiana – photo credit Marina Militare
L’ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone, tra i primi piloti di AV 8B VSTOL della Marina Militare italiana, in passato ha anche comandato il COM.SUB.IN. (2008-2011), Comando a cui รจ restato molto legato. In particolare, nell’ultima cerimonia di cambio comando del Comandante del Raggruppamento del Varignano ha sottolineato l’importanza dello sviluppo del progetto di realizzazione di un simulatore iperbarico che consentirร alla Marina Militare italiana di rafforzare il network di relazioni con universitร ed il comparto industriale nel settore della fisiologia subacquea, della ricerca e della sperimentazione dei materiali subacquei. Un progetto ambizioso avviato dall’ammiraglio Paolo Pezzutti in collaborazione con universitร e l’industria che si spera raggiunga presto una maturitร . Un contributo duale che vede il Raggruppamento del Varignano condurre da sempre studi scientifici altamente qualificati per ottimizzare le procedure esistenti e sviluppare nuovi sistemi per migliorare le attivitร dโimmersione.
Tra le tante personalitร presenti, parteciperร anche Domenico Cubeddu, un decano dei palombari militari, con un curriculum professionale straordinario che lo portรฒ, dopo una intensa vita operativa e di servizio presso il centro studi iperbarici del COM.SUB.IN. ad operare nel mondo civile come dirigente di spicco nella gestione degli impianto off-shore in tutto il mondo.
Domenico Cubeddu e Domenico Matarese con i 15 neo brevettati palombari – photo credit COMSUBIN
Ma torniamo ai veri protagonisti della giornata, i quindici neo palombari, che finalmente realizzeranno un sogno inseguito durante un lungo anno di fatiche e sacrifici, entrando ufficialmente a far parte del glorioso Gruppo Operativo Subacquei (GOS).
corso ordinario palombari 2019 – 2020 – photo credit COMSUBIN
Senza voler togliere il merito a nessuno di questi ragazzi, a cui va il nostro piรน affettuoso abbraccio, questโanno abbiamo una novitร , tra di essi vi รจ una donna, la prima nella storia ad aver raggiunto questo ambito brevetto.
il neo palombaro Chiara Giamundo – photo credit COMSUBIN
Lโavrete vista sicuramente vista su tutti i giornali e programmi televisivi nazionali, Chiara Giamundo, 23 anni compiuti da poco, ha da sempre avuto un sogno nel cassetto, quello di indossare il basco blu del GOS, il reparto d’รฉlite della Marina militare cui sono affidati compiti delicatissimi e rischiosi, come la neutralizzazione delle mine e degli ordigni esplosivi trovati in mare ma anche il salvataggio degli equipaggi dei sommergibili.
Chiara Gimundo si prepara per un’immersione con lo scafandro leggero – photo credit COMSUBIN
Nei 170 anni della Scuola Palombari, istituita il 24 luglio 1849 a Genova, nessuna donna aveva mai compiuto questa impresa. A Tarquinia, suo paese natale, tutti ricordano quella ragazzina che, in piscina a Montaldo di Castro, si distingueva per tenacia e coraggio, raccogliendo vittorie su vittorie, tanto da essere soprannominata la ยซsirenaยป. Un’acquaticitร innata che forse la ha aiutata in questo corso ma che non sarebbe stata sufficiente a superarlo senza la grande determinazione che ha saputo dimostrare.
Ripercorriamo in breve la sua storia: entrata nella Marina Militare italiana due anni fa come volontario a ferma prolungata, dopo aver superato il corso di inquadramento a Taranto, fece richiesta di partecipare al corso ordinario palombari presso il Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare Italiana del Varignano, La Spezia. Dopo aver superato tutte le prove mediche e fisiche che selezionano i partecipanti al corso ha iniziato il percorso addestrativo che prevede settimanalmente test continui atti a determinare l’idoneitร psicofisica dei frequentatori. Secondo gli istruttori, Chiara ha dato prova di grande decisione e coraggio giร dalle prime prove nella gelida vasca Panerai (con una temperatura di circa 8 gradi) quando le fu chiesto di togliersi sottโacqua la maschera e lโerogatore. Chiunque lo abbia provato ricorda il fastidio acuto agli occhi, dovuto alla bassa temperatura, che va sempre gestito con grande tranquillitร senza lasciarsi prendere dal panico. Chiara, invece di annaspare, affrontรฒ la situazione con lucida freddezza. Un approccio mentale che ha dimostrato anche nelle immersioni sempre piรน complesse che gradualmente l’hanno portata allโimpiego dello scafandro nelle acque dellโarcipelago della Maddalena dove ha raggiunto i 60 metri di profonditร , un’immersione considerata di sbarramento che, se non superata, non consente di terminare il corso ordinario palombari.
Stamattina sarร il suo istruttore, il luogotenente Massimiliano Miglioranza, a poggiarle il basco blu sulla testa: unโimmagine destinata ad entrare nella storia del prestigioso comando. ยซUn momento che si farร premio dopo tante fatiche…ยป dice l’anziano sottufficiale ยซChiara รจ una ragazza di grande acquaticitร , โฆ ma soprattutto รจ lโemblema della sua determinazione, alimentata da intelligenza e controllo. Punta un obiettivo e, pacata, dร il massimo per arrivarciยป.
palombaro leggero – photo credit COMSUBIN
Prima donna Palombaro della storia della Marina Militare italiana
Con orgoglio Chiara Giamundo indosserร il basco blu diventando la prima donna palombaro della Marina Militare italiana. Ribadisco Palombaro e non palombara come chiaramente espresso nel comunicato stampa dalla Marina Militare in cui si parla della ยซprima donna a cui sarร conferito il brevetto da palombaroยป. Questo perchรฉ il termine palombaro non ha genere (non รจ maschile nรฉ femminile) e voler crearne una versione linguistica femminile appare essere una risibile forzatura. Il merito di Chiara, come di tutte le donne che servono nelle Forze Armate e in quelle dell’ordine, anche con compiti di grado elevato, รจ nelle capacitร che hanno dimostrato non nel loro sesso.
Lโamico giornalista Corrado Ricci, che sta seguendo da vicino questo evento storico al Varignano, ci riferisce che con lei saranno brevettati altri 14 compagni di corso. Allโinizio erano 29, tutti volontari in ferma prefissata di un anno (Vfp1). Dopo aver superato la selezione al Centro addestramento reclute di Taranto, si erano presentati un anno fa al Varignano per ultimare i test psico-fisici e quindi frequentare il corso ma, come โfisiologicamenteโ avviene, la metร dei frequentatori iniziali non ha ultimato il corso. Tra di essi vi erano altre donne che, come accadde, quattro anni fa, per la prima donna che si cimentรฒ nel corso, hanno abbandonato per cause diverse lโaddestramento assieme ai colleghi maschi.
Una professione non per tutti
Chi ha frequentato quel piazzale sa che il Comando del Varignano non ha mai regalato nulla a nessuno, ricercando sempre lโeccellenza per il proprio personale. La delicatezza dei compiti futuri richiede di avere uomini e donne con caratteristiche superiori perchรฉ dal loro operato puรฒ derivare la salvezza di vite umane. Che si tratti di bonificare i tanti ordigni in mare o lanciarsi con il paracadute sulla verticale di sommergibili sinistrati, i palombari devono agire con freddezza e meticolositร , operando in condizioni al limite del possibile.
addestramento al salvataggio sommergibili – photo credit COMSUBIN
la ricerca e bonifica dei ordigni in mare – photo credit COMSUBIN
gli ordigni vengono rimossi e portati su alti fondali per la loro neutralizzazione – photo credit COMSUBIN
ogni anno migliaia di proietti sono bonificati lungo le coste, ordigni ancora potenzialmente pericolosi per la popolazione – photo credit COMSUBIN
Non chiamateli supereroi, non si considerano tali … sono professionisti altamente qualificati, punte di diamante della Marina Militare italiana, che operano in silenzio rifuggendo la visibilitร mediatica, con umiltร e professionalitร .
Avendo avuto l’onore di comandare il gruppo navale speciale del COM.SUB.IN. (CGNS) ho avuto modo di condividere con loro giorno e notte la loro vita per un anno. Palombari eccezionali che mi raccontavano la loro vita professionale, dura sotto tutti gli aspetti e il loro corso ordinario, in cui erano nate le amicizie di una vita. In quel corso lโinsuccesso era spesso legato alla mancanza di convinzione e abnegazione dei frequentatori ed ogni volta che il vicino di letto lasciava il corso โฆ i dubbi e i timori di non riuscire a superare il corso si riaffacciavano โฆ ma questo non รจ stato il caso di Chiara che ha brillantemente ultimato il suo addestramento e raggiungerร presto i Reparti operativi.
palombari del GOS in Antartide in supporto alle operazioni della base scientifica italiana – photo credit COMSUBIN
un operatore del GOS si prepara ad una ricognizione operativa dei fondali – photo credit COMSUBIN
Chiara Giamundo ce lโha fatta e indosserร il basco blu, simbolo di tradizione e orgoglio di questa componente di รฉlite della Marina Militare italiana.
Oltre allโambito riconoscimento militare, riceverร il ยซPremio donnaยป da Matteo Cozzani, sindaco del Comune di Porto Venere, solitamente consegnato nel borgo ligure ad agosto nella notte di San Lorenzo. Un traguardo, quello di Chiara Giamundo, che rappresenta un forte messaggio per tutti i giovani, al di lร del loro sesso, affinchรฉ in ogni circostanza della vita si ricordino il vecchi detto che โvolere รจ potereโ, solo chi รจ disposto a sacrificarsi per realizzare i propri sogni puรฒ raggiungerli.
Bravo Zulu a tutti i neo brevettati palombari per una felice e prestigiosa carriera futura.
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nel 1958 ero imbarcato sulla Nave Salvataggio ” PROTEO ” Vi era un nucleo di subacquei e palombari di Comsubin. Ho quindi potuto assaporare l’atmosfera di, questi soli uomini, che tra immersioni e camera iperbarica di decompressione e GP Galeazzi affrontavano gli abissi del mare.