livello elementare
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ARGOMENTO: SUBACQUEA
PERIODO: NA
AREA: NA
parole chiave: metodo, didattica
Un corretto scambio di informazioni tra persone si basa sul presupposto che tutti gli attori coinvolti ricevano lo stesso messaggio e siano in grado di comprenderlo in maniera esaustiva. Sembra una banalità ma il successo di una attività subacquea dipende in gran parte dalla preparazione precedente e dal controllo pre-immersione. Esistono un certo numero di fatti (interferenze) che possono deteriorare la qualità del messaggio causando la perdita di importanti informazioni.
Queste “interferenze” possono essere causate da una serie di diversi fattori che includono:
Situazione ambientale: ad esempio in ambienti rumorosi può essere difficile capire cosa l’altra persona stia dicendo |
Barriere linguistiche: trasmettere, o ricevere, informazioni in una lingua diversa da quella nativa può essere difficile a causa di differenza di accenti, pronuncia etc. |
Barriere culturali e di genere: modi di dire, espressioni ed atteggiamenti differiscono tra culture diverse e possono essere facilmente fraintesi portando ad errori interpretativi del messaggio |
Distrazione: sia chi trasmette che chi riceve un determinato messaggio deve rimanere concentrato per evitare di omettere, o non prestare attenzione alle informazioni importanti |
Preconcetti personali: per quanto possa sembrare strano, a volte si capisce ciò che ci si aspetta piuttosto che quello che è stato detto realmente. |
Un corretto scambio di informazioni diviene ancora più importante in ambito lavorativo; queste sono necessarie per garantire il successo delle operazioni e la sicurezza degli operatori. Il diver supervisor/leader ha quindi un compito essenziale che non può essere improvvisato ma richiede una preparazione pregressa per trasmettere ai sommozzatori le informazioni necessarie.
Briefing
Nell’ambito delle attività subacquee un momento critico è il briefing pre-immersione. E’ in questa fase infatti che i membri del team hanno l’opportunità di condividere le necessarie indicazioni per un corretto e sicuro svolgimento dell’immersione.
Per prima cosa bisogna identificare il momento ed il luogo più adatti per lo svolgimento del briefing.
Il livello di complessità delle operazioni determina il momento del briefing. Se le informazioni da scambiare sono molte il briefing dovrebbe avvenire con largo anticipo rispetto al momento dell’immersione in modo da dare tempo a tutti di elaborare ed assorbire le indicazioni ricevute. In alcuni casi i membri del team devono avere diverse riunioni (a partire da giorni o mesi) prima di operazioni molto complesse, al fine di analizzare in dettaglio le risorse necessarie e definire le procedure più adatte.
Subito prima dell’immersione è opportuno avere un briefing finale nel quale riepilogare le fasi chiave delle operazioni, i ruoli dei subacquei coinvolti e le procedure di emergenza. In questa fase potrebbe essere necessario coinvolgere anche elementi esterni al team subacqueo, come ad esempio l’equipaggio della barca appoggio.
Per quanto riguarda il luogo del briefing la scelta deve mirare ad ottenere un ambiente il più possibile privo di distrazioni. Nel caso di immersioni da una barca il team potrebbe riunirsi sul ponte di comando con il duplice vantaggio di avere un ambiente protetto e di poter condividere informazioni importanti con il comandante.
Se il numero di subacquei coinvolti è elevato, come nel caso delle immersioni didattiche in occasione dei corsi o ricreative, è opportuno dividere i partecipanti in gruppi non troppo numerosi (ogni didattica fissa un numero massimo) ed effettuare per ognuno una sequenza dei briefing consistente con il momento dell’ingresso in acqua previsto.
Per assicurarsi che tutti i subacquei abbiano compreso correttamente le informazioni fornite nel briefing, una procedura consigliata è quella di far ripetere, con parole proprie, i punti essenziali. In questo modo si ha il duplice vantaggio di verificare che tutti abbiano effettivamente capito e, al contempo, confermare che le necessarie informazioni siano state fornite in modo chiaro ed esaustivo.
In alcune situazioni il briefing deve essere integrato dall’uso di checklist per controllare che tutti abbiano la necessaria attrezzatura personale e di lavoro.
I punti essenziali da trattare durante il briefing sono:
Identificazione della missione o attività |
Stato di salute dei subacquei: accertarsi che tutti siano in condizioni di immergersi sia dal punto di vista fisiologico che psicologico |
Rivedere gli obbiettivi: confermare gli obbiettivi previsti dell’immersione |
Controllo del rischio: verificare che i potenziali rischi siano ben compresi e che adeguate procedure di mitigazione siano in atto |
Condizioni ambientali: confermare che le condizioni meteo marine del luogo di immersione siano quelle previste |
Materiali e procedure: confermare che le necessarie attrezzature siano disponibili e che i subacquei abbiano ben chiare le procedure da adottare |
Profilo d’immersione: confermare massima profondità pianificata, tempo di immersione previsto, tipo di gas respiratorio e riserva minima |
Emergenze: rivedere le procedure d’emergenza sia con i subacquei che con eventuali team di supporto |
Ruoli: definire chiaramente i diversi ruoli nel team subacqueo |
Discussione finale: incoraggiare tutti ad esprimere idee, commenti e, soprattutto, perplessità |
Debriefing
La fase del de-briefing è non meno importante di quella del briefing pre-immersione perché consente di rielaborare i punti salienti delle operazioni per discutere i risultati ottenuti e valutare eventuali correzioni alle procedure effettuate. In questa fase avviene anche il controllo della restituzione dei materiali di lavoro, al fine di evitare che vadano perduti.
In sintesi, le fasi di briefing e de-briefing sono fondamentali per migliorare la sicurezza e l’efficacia delle attività subacquee sia a livello individuale che di gruppo. Sebbene esistano procedure consolidate, il conferenziere (briefer) dovrà sempre essere in grado di adattarle alle diverse circostanze per massimizzare i risultati.
Giorgio Caramanna
Geologo oceanografo – Geoaqua Consulting
è un geologo italiano specializzato in idrogeologia e geochimica, con oltre quindici anni di esperienza come subacqueo scientifico in una varietà di ambienti e attività di ricerca. Svolge anche il ruolo di delegato nel Comitato europeo di immersioni subacquee. Ha lavorato come ricercatore presso molte istituzioni internazionali e ha esperienza multidisciplinare in diverse università. Ha fondato nel 2015 GeoAqua Consulting con il desiderio di condividere la sua esperienza di ricercatore e subacqueo scientifico con il desiderio di sensibilizzare l’opinione pubblica sui principali problemi ambientali. È autore di oltre cinquanta articoli ed è revisore per riviste internazionali. Giorgio Caramanna, dal 2015, è anche collaboratore ed inviato dagli Stati Uniti di Ocean4future. Nel 2018 ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee.

geologo (PhD) ed oceanografo, ha fondato la società di consulenza GeoAqua nel 2015 anche al fine di condividere la sua esperienza di ricercatore e subacqueo scientifico, sensibilizzando l’opinione pubblica sui principali problemi ambientali. In possesso di una notevole esperienza in idrogeologia e geochimica ed oltre quindici anni di esperienza come subacqueo scientifico in una varietà di ambienti ha condotto diverse attività di ricerca ed è sttao delegato del gruppo europeo di immersioni scientifiche. Ha lavorato come ricercatore presso molte istituzioni internazionali operando in ambienti multidisciplinari con diverse università. È autore di più di cinquanta articoli ed è revisore di riviste internazionali. Attualmente lavora negli Stati Uniti collaborando come consulente al Woods Hole Oceanographic Institution. Nel 2018 ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche subacquee. Non ultimo è main reporter di OCEAN4FUTURE dagli Stati Uniti
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