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NO PLASTIC AT SEA

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Petizione OCEAN4FUTURE

Titolo : Impariamo a ridurre le plastiche in mare

Salve a tutti. Noi crediamo che l'educazione ambientale in tutte le scuole di ogni ordine e grado sia un processo irrinunciabile e che l'esempio valga più di mille parole. Siamo arrivati a oltre 4000 firme ma continuiamo a raccoglierle con la speranza che la classe politica al di là delle promesse comprenda realmente l'emergenza che viviamo, ed agisca,speriamo, con maggiore coscienza
seguite il LINK per firmare la petizione

  Address: OCEAN4FUTURE

Reportage: Yap (Micronesia) a journey to Heaven

Reading Time: 4 minutes

 

livello elementare
.
ARGOMENTO: REPORTAGE
PERIODO: XXI SECOLO

AREA: OCEANO PACIFICO
parole chiave: Yap, Micronesia
.

Geografia politica e descrizione
Lo Stato di Yap è uno dei quattro stati federati della Micronesia. Situato nell’oceano Pacifico occidentale, comprende numerose isole dell’arcipelago delle Caroline posizionate fra la Repubblica di Palau, Guam e Chuuk. Lo stato è composto dall’isola Yap, e dagli atolli Eauripik, Elato, Fais, Faraulep, Ifalik, Lamotrek, Ngulu, Satawal, Ulithi e Woleai.

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arcipelago di Yap – autore Girart_de_Roussillon Îles Yap – Yap (isole) – Wikipedia

L’arcipelago di Yap è un gruppo di quattro isole vicinissime e circondate da una comune barriera corallina. Il terreno presenta lievi pendii densamente coperti da vegetazione culminanti con il monte Tabiwol (178 m). Le coste sono per lo più ricoperte da paludi di mangrovie. Le altre terre emerse hanno una esigua superficie e sono scarsamente popolate. La popolazione, di 11.758 abitanti, è composta da Micronesiani e le lingue ufficiali sono l’inglese, lo yapese, l’ulithiano e il woleaiano.

Tradizioni e cultura
La cultura e le tradizioni sono ancora molto forti, se comparate alle isole vicine. Nel 1731 dei missionari cattolici tentarono di convertire la popolazione ma vennero massacrati. Oggi i turisti sono una risorsa importante ed accolti con rispetto. Una curiosità: il simbolo dello Stato è la moneta Rai, grandi dischi circolari scavati nel calcare che venivano usate come forma di pagamento. Di diverso peso e dimensioni venivano usate come simbolo di potere economico delle tribù. Anche se denaro di tipo occidentale ha sostituito le poco pratiche pietre come moneta di tutti i giorni, le Rai sono ancora scambiate in modo tradizionale tra gli yapesi. 

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Casa tradizionale con diverse monete di pietra davanti che indicano uno stato elevato. Molte di queste pietre sono state estratte a Palau e trasportate con delle piroghe fino all’isola – autore Dr. James P. McVey, NOAA Sea Grant Program – Community house of Yorlap (Yap Islands) with stone money made in Palau NOAA – Îles Yap — Wikipédia (wikipedia.org)

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Governo
Yap, a differenza degli altri stati federati, ha una gestione istituzionale molto legata alla tradizione. Come potere legislativo, oltre ad avere il Governo composto da dieci membri, è dotato del Consiglio di Pilung e del Consiglio di Tamol. Questi due organismi si occupano di tradizioni e costumi. Lo stato è dotato di un aeroporto internazionale ubicato sull’isola di Yap e di quello di Ulithi, realizzato sull’isoletta Falalop dell’omonimo atollo.

Come arrivarci
Ospiti che provengono dalle Americhe, dai Carabi, dal Giappone e dall’Australia normalmente giungono a Yap via Guam. I viaggiatori dall’Europa, dall’Africa e dall’Asia occidentale fanno invece scalo a Manila, nelle Filippine. È un viaggio molto lungo per cui si consiglia di spezzarlo con una sosta di qualche giorno in una località intermedia.

Diving a Yap
Immergersi a Yap è sicuramente un’esperienza indimenticabile. Da dicembre ad aprile non è raro incontrare grandi mante birostris volare nel blu alla ricerca di un compagno (mating season). Le immersioni sulla barriera corallina (una delle più sane e fiorenti del pianeta) regalano emozioni incredibili consentendo di vedere grandi pelagici, squali di ogni tipo ed i delfini, con una visibilità orizzontale quasi costante di oltre trenta metri. Le immersioni migliori sono in corrispondenza dei canali di Mi’il e di Goofnuw dove le mante si possono osservare con maggiore frequenza. In particolare, si consiglia di recarsi nel canale di Goofnuw in estate, fino all’inizio dell’autunno, ed in quello di Mi’il nel resto dell’anno. I punti di immersione sono innumerevoli. Va sicuramente menzionato il Lionfish wall dove il fondale scende da pochi metri ai 50, mostrando lungo la parete pesci di ogni genere, dai pesci foglia ai pesci leone (leonfish) e di barriera. La visibilità è in genere migliore di quella che si trova nei canali precedentemente citati. In quelle acque non è raro l’incontro con i curiosi pesci mandarino, Synchiropus splendidus, bellissimi pesci appartenenti alla famiglia dei Callionymidae molto diffusi nelle lagune costiere e nelle barriere coralline del Pacifico orientale (dall’arcipelago indonesiano alla Polinesia Francese). Di piccole dimensioni (6 cm),  presenta una testa tondeggiante, con occhi sporgenti. Il loro corpo è allungato e cilindriforme. Presenta due pinne dorsali, la prima piccola e meno sviluppata e la seconda, ampia e a ventaglio. In particolare, le pinne ventrali, le pettorali, la pinna anale e quella caudale sono robuste e arrotondate. La sua livrea è splendida: il colore di fondo varia dal verde ramato all’arancione vivo (tendente al rosso sulla pinna dorsale e quella caudale). Tutto il corpo, pinne comprese, è decorato da punti e linee curve di un azzurro intenso.

Ecco ora un assaggio di quest’ultimo paradiso che dobbiamo preservare per le future generazioni:

in anteprima – photo credit smartshot 

Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo

 

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Andrea Mucedola
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