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livello elementare
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ARGOMENTO: OCEANOGRAFIA
PERIODO: XXI SECOLO
AREA: OCEANI
parole chiave: acidificazione
La ricerca sull’acidificazione degli oceani (AOA) continua ed ogni anno vengono pubblicati un numero sempre maggiore di documenti scientifici per sintetizzare e confrontare i dati raccolti in modo che i Paesi possano rispondere adeguatamente al problema. Il Centro internazionale di coordinamento per l’acidificazione oceanica della IAEA, l’OA-ICC, ha compiuto cinque anni dalla sua creazione.
Limacina helicina o farfalla di mare, un gasteropode seriamente minacciato dalla acidificazione degli Oceani – credit NOAA
Purtroppo, come ha affermato James Orr, direttore della ricerca presso il Laboratorio per le scienze climatiche e ambientali (LSCE) situato in Francia, “L’acidificazione degli oceani รจ un problema internazionale crescente che riguarda tutti gli Stati membri, sia direttamente che indirettamente“.
Dall’inizio della Rivoluzione industriale a oggi, gli oceani sono diventati del 30% piรน acidi. I livelli stanno aumentando ed in alcune zone del mondo incominciano a sciogliere anche i gusci di alcuni pteropodi (farfalle di mare). Uno studio del National Oceanographic and Atmospheric Administration (NOAA) ha dimostrato che le acque della piattaforma continentale sono in gran parte fortemente acide per gli pteropodi ed il 50 percento delle farfalle di mare, Limacina helicina, รจ colpito dall’acidificazione. Ciรฒ รจ preoccupante in quanto questi molluschi sono una fondamentale fonte di sostentamento per altre specie economicamente importanti come salmoni, aringhe e sgombri. La loro scomparsa potrebbe quindi trasformare radicalmente il bioma costiero con gravi conseguenze biologiche ed economiche.
Il coordinamento dell’OA-ICC
L’OA-ICC funge da coordinamento internazionale, rafforzando la capacitร degli Stati di sviluppare risposte informate a questo problema ormai globale. Le attivitร del Centro confrontano e standardizzano le metodologie per misurare il fenomeno negli oceani sviluppando linee guida su best practices e promuovendo l’accesso ai dati e la condivisione all’interno della comunitร di ricerca. Nel 2013 l’OA-ICC, nell’ambito dell’IAEA Peaceful Uses Initiative, affermรฒ a Monaco, Principato di Monaco, che “Queste attivitร sono fondamentali per garantire che i dati, spesso generati a costi elevati, siano disponibili a tutti, in un formato comparabile e coerente“.
Da allora il progetto รจ cresciuto in scala e complessitร man mano che gli Stati membri della IAEA hanno cercato di comprendere, nell’ambito di uno sviluppo sostenibile, l’influenza dell’aumento dell’acidificazione degli oceani sui loro mezzi di sussistenza.
In particolare, i Paesi hanno come riferimento il punto 14.3 dell’obiettivo 14, ovvero quello di conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile: 14.3 riducendo al minimo le cause ed affrontando gli effetti dellโacidificazione degli oceani, anche attraverso una maggiore collaborazione scientifica su tutti i livelli).
L’uso intensivo di combustibili fossili e la deforestazione negli ultimi due secoli hanno favorito l’aumento del biossido di carbonio atmosferico del 50% rispetto ai valori stimati preindustriali. Gli oceani attualmente assorbono circa un 25% del biossido di carbonio causato dall’Uomo ma la chimica del carbonato marino si รจ fondamentalmente alterata nel processo.
In pratica, come descritto nell’immagine precedente, la COยฒ atmosferica si dissolve nell’acqua di mare HยฒO formando dell’acido carbonico HยฒCOยณ. Quest’ultimo si scinde in uno ione H+ acido che si unisce con gli ioni carbonatici liberi COยณ (derivanti dalle conchiglie e dagli scheletri dei coralli) formando altri ioni bicarbonato. Senza entrare troppo nei dettagli, il processo crea un aumento dell’aciditร del mare (ovvero una diminuzione del pH) che minaccia gli ecosistemi marini.

da https://www.eea.europa.eu/it/pressroom/infografica/il-cambiamento-climatico-e-i-mari/view
Facendo cosรฌ, l’oceano subisce una diminuzione del pH, indicata come acidificazione degli oceani che comporta una grave minaccia per gli ecosistemi marini. La preoccupazione per il suo impatto socioeconomico sui frutti di mare sta aumentando a livello mondiale e tecniche nucleari e isotopiche sono utilizzate per studiare il fenomeno. Queste tecniche hanno contribuito alla comprensione del problema sia in termini di analisi dei cambiamenti del passato nell’aciditร dell’oceano sia dell’impatto dell’acidificazione dell’oceano sugli organismi marini.
L’OA-ICC dell’IAEA mantiene un database bibliografico completo, con oltre 4500 riferimenti e un database scientifico con facile accesso a piรน di 900 insiemi di dati sull’impatto dell’acidificazione dell’oceano sugli organismi marini. Questi database sono disponibili per gli scienziati per identificare le attuali lacune di ricerca e aiutare a sviluppare le attivitร OA-ICC per affrontarle. Il Centro sostiene gli sforzi condotti dalla Commissione intergovernativa oceanografica dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (IOC-UNESCO) per sviluppare una metodologia standardizzata per i paesi che riferiscono sull’obiettivo SDG 14.3, che contribuirร a generare dati comparabili in tutto il mondo.
Sviluppare capacitร in tutto il mondo
La ricerca sull’acidificazione degli oceani รจ complessa e interdisciplinare. L’OA-ICC, in collaborazione con partner internazionali, organizza corsi di formazione specializzati su misura per le esigenze di ricerca locali.
Questi corsi riguardano gli aspetti chimici e biologici dell’acidificazione degli oceani e utilizzano le piรน recenti metodologie e le linee guida per promuovere le migliori pratiche. Negli ultimi cinque anni, l’OA-ICC ha formato piรน di 150 ricercatori provenienti da tutto il mondo e ha consentito a piรน di 60 scienziati di sviluppare gli Stati membri della IAEA di presentare il loro lavoro e connettersi con i colleghi alle principali conferenze internazionali. L’OA-ICC supporta attivamente la Global Observation Network di Ocean Acidification (GOA-ON) che mira ad aumentare le osservazioni in aree critiche di dati sparse, come lungo le coste africane e nell’Oceano Indiano, cosรฌ come le reti regionali di acidificazione degli oceani in latino America (LAOCA) e Africa.
Il Centro collabora inoltre con Ocean Foundation, GOA-ON, IOC-UNESCO, US Oceanic Oceanic e Atmospheric Administration Ocean Acidification Program (NOAA OAP) e altri partner per sviluppare toolkit specializzati progettati per istituti di ricerca con infrastrutture e capacitร tecniche limitate. Inoltre, l’OA-ICC diffonde notizie quotidiane sull’acidificazione degli oceani con oltre 1000 post con quasi 40.000 visitatori per anno da 185 paesi.
Recentemente, l’OA-ICC ha progettato un nuovo progetto di ricerca, sempre coordinata dell’AIEA, che consentirร ai Paesi di utilizzare un approccio collaborativo per valutare gli impatti dell’acidificazione degli oceani sulle principali specie di pesce in varie regioni del mondo. L’OA-ICC ha ricevuto contributi diretti e in natura da otto Stati membri dell’AIEA: Australia, Francia, Italia (Agenzia nazionale italiana per le nuove tecnologie, Energia e sviluppo economico sostenibile, ENEA), Giappone, Nuova Zelanda, Svezia, Stati Uniti Regno Unito e Stati Uniti, nonchรฉ importanti organizzazioni e progetti internazionali. Sta adattando le sue attivitร per evolversi con questo campo di ricerca in rapida crescita e per garantire che le risorse siano utilizzate dove sono piรน necessarie. Questo argomento sarร discusso al Forum scientifico dell’AIEA: Nuclear Technology for Climate: Mitigation, Monitoring and Adaptation, che si terrร a Vienna, in Austria, dal 18 al 19 settembre 2018.
L’acidificazione degli oceani puรฒ anche influenzare negativamente la capacitร dei pesci di evitare i predatori. Uno studio sui sistemi olfattivi dei pesci pagliaccio ha dimostrato che i giovani allevati in ambienti a basso pH possono effettivamente diventare fatalmente attratti dal profumo dei predatori (Dixson 2010).
Per completezza, l’AIEA sta lanciando un nuovo progetto di ricerca coordinata di quattro anni (CRP) che inizierร nel 2019 per far progredire la comprensione degli effetti dell’acidificazione degli oceani sui frutti di mare in tutto il mondo e per esplorare le strategie di adattamento per l’acquacoltura e le industrie ittiche.
Per maggiori informazioni seguite questi due link: AOA CRP
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