Ocean for Future

Ultima Clock Widget

  • :
  • :

che tempo che fa

Per sapere che tempo fa

Per sapere che tempo fa clicca sull'immagine
dati costantemente aggiornati

OCEAN4FUTURE

La conoscenza ti rende libero

su Amazon puoi trovare molti libri sulla storia del mare (ma non solo) e sulla sua cultura :) clicca sull'immagine ed entra in un nuovo mondo :)

i 100 libri da non perdere

NO PLASTIC AT SEA

NO PLASTIC AT SEA

Petizione OCEAN4FUTURE

Titolo : Impariamo a ridurre le plastiche in mare

Salve a tutti. Noi crediamo che l'educazione ambientale in tutte le scuole di ogni ordine e grado sia un processo irrinunciabile e che l'esempio valga più di mille parole. Siamo arrivati a oltre 4000 firme ma continuiamo a raccoglierle con la speranza che la classe politica al di là delle promesse comprenda realmente l'emergenza che viviamo, ed agisca,speriamo, con maggiore coscienza
seguite il LINK per firmare la petizione

Ultimi articoli

  Address: OCEAN4FUTURE

L’ultima battaglia della Bismarck

Reading Time: 6 minutes

 

livello elementare
.
ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XX SECOLO
AREA: OCEANO ATLANTICO
parole chiave: guerra in Atlantico, Bismarck

 

Il 24 maggio 1941, il HMS Hood e la nave da battaglia tedesca Bismarck si incontrarono in Atlantico in uno dei duelli più epici della storia della guerra marittima moderna. Fu l’inizio della fine per queste due signore del mare.

L’inizio della fine
Tutto iniziò in una notte scura. Era ancora buio quando, il 19 maggio 1941, la corazzata tedesca iniziò il suo viaggio inaugurale nel Baltico. Il Bismarck era il frutto della nuova politica della Marina da guerra tedesca che voleva realizzare le corazzate più potenti del suo tempo. In effetti, per le sue caratteristiche, questa corazzata tedesca era straordinaria  e venne superata solo in seguito con l’entrata in servizio delle corazzate classe Yamato giapponesi. Al suo livello erano presenti le corazzate americane e inglesi, e quelle italiane classe Littorio i cui cannoni, pur avendo lo stesso calibro del Bismarck, la superavano con una gittata superiore. Il Bismarck, per volontà della Kriegsmarine, era stata la prima corazzata costruita dalla marina tedesca dopo la prima guerra mondiale.

Nel suo viaggio inaugurale, scortata dall’incrociatore pesante Prinz Eugen, la possente nave da guerra si spinse nelle gelide acque del Nord Atlantico in una missione top-secret, nome in codice Operazione Rheinübung, per attaccare i convogli alleati che attraversano l’oceano tra gli  Stati Uniti e la Gran Bretagna e spezzare  la linea di rifornimenti degli alleati. Il 18 maggio 1941, le due navi da guerra salparono dal porto polacco di Gdynia, diretti verso Bergen, in Norvegia. Dopo il rifornimento, continuarono il loro viaggio dirigendosi in Atlantico, attraverso lo stretto della Danimarca tra la Groenlandia e l’Islanda.

La loro rotta non passò però inosservata come avevano sperato. Durante il viaggio verso Bergen, un incrociatore svedese li individuò e l’informazione arrivò all’addetto militare britannico a Stoccolma. A seguito di questi rapporti intelligence, il 21 maggio un aereo da ricognizione britannico individuò le navi da guerra ancorate in un fiordo norvegese. Sebbene fossero presenti nell’area gli incrociatori britannici HMS Norfolk e HMS Suffolk, che pattugliavano il mare tra la Groenlandia e l’Islanda, l’Ammiraglio Sir John Tovey, comandante in capo della Flotta britannica, inviò le corazzate HMS Hood ed il HMS Prince of Wales, scortate da ben sei cacciatorpediniere, alla sua caccia. In particolare, l’HMS Hood, varato nel 1918, era considerata la più grande nave da battaglia della Gran Bretagna.

L’incrociatore da battaglia Hood, orgoglio della Royal Navy tra le due guerre mondiali, poi affondato dalla corazzata tedesca Bismarck il 23 maggio 1941 nel canale di Danimarca (da Wikimedia)

La sera del 23 maggio, l’HMS Suffolk avvistò il Bismarck mentre navigava attraverso dei banchi di nebbia. Immediatamente la sua presenza fu segnalata al Hood e al Prince of Wales, che erano allora a circa 300 miglia di distanza. All’alba del 24 maggio, le navi britanniche si avvicinarono a tutta velocità verso il nemico all’interno dello Stretto della Danimarca tra la Groenlandia e l’Islanda. Da 14 miglia di distanza, l’HMS Hood iniziò a sparare i primi colpi contro il Bismarck.

Il Comandante della flotta che era a bordo  della nave da battaglia Bismarck, ammiraglio Gunther Lutjens

A bordo del Bismarck, l’ammiraglio Gunther Lutjens, comandante della flotta tedesca, sorpreso dalla situazione, non reagì al violento fuoco nemico.  Il Comandante della nave da battaglia, Ernst Lindemann, ruppe l’indecisione del suo superiore, e prese la manovra. Iniziò quindi una battaglia tra titani. Il Bismarck e l’HMS Hood si scambiarono per quattro lunghi ed interminabili minuti una serie di colpi di cannone di grande calibro finché i tedeschi non trovarono il loro bersaglio. I proiettili della Bismarck squarciarono il ponte dell’incrociatore e colpirono la sua torre principale. Poi un proiettile perforante penetrò in profondità in un deposito munizioni dell’HMS Hood, scatenando una massiccia esplosione che lanciò una colonna di fuoco a seicento piedi di altezza. I marinai a bordo del Prince of Wales osservarono con orrore la scena. L’HMS Hood si spezzò in due ed affondò sotto le onde. Solo tre dei 1421 membri dell’equipaggio si salvarono facendo dell’accaduto la più grande perdita di vite della Royal Navy su una sola nave.

Nel frattempo la nave da battaglia tedesca, danneggiata dai colpi della nave inglese, cercò di defilarsi, cercando di raggiungere un porto francese occupato dai tedeschi. Tovey, infuriato per la perdita della HMS Hood, ordinò alla flotta britannica di dare la caccia al Bismarck per impedirgli di raggiungere il porto francese.

Il 26 maggio, la situazione divenne critica. Il Bismarck aveva raggiunto un’area che non consentiva la protezione da parte della Luftwaffe. La portaerei britannica HMS Ark Royal, che operava in prossimità della penisola iberica, lanciò i suoi bombardieri Fairey Swordfish, armati di bombe e siluri antinave. Nonostante le pessime condizioni atmosferiche, gli aerei decollarono e si diressero verso l’obiettivo in mezzo alle nubi temporalesche. Attraverso la burrasca, i vecchi biplani si diressero su quello che ritenevano fosse il  loro bersaglio,  lanciando i loro siluri che, solo per un fortuito caso, non esplosero. Non si resero conto che quella sagoma fra le nubi non era il Bismarck ma un’altra nave inglese, l’HMS Sheffield.

La foto mostra il Bismarck che spara una salva contro il HMS Principe di Galles poco dopo l’affondamento del HMS Hood

Faticosamente i bombardieri tornarono alla portaerei per riarmarsi per un secondo attacco contro il vero obiettivo. I biplani attaccarono quindi la nave tedesca. I siluri britannici dei vecchi bombardieri riuscirono a colpire il punto più debole della nave da battaglia ovvero i suoi timoni. Il siluro creò un’enorme feritoia nello scafo della Bismarck, disabilitando il meccanismo di governo. A questo punto la Bismarck, non più in grado di navigare, incominciò a ruotare in grandi cerchi, circondata dal nemico.

I Britannici, per ridurre il rischio di fuoco amico, attesero fino al mattino per continuare l’attacco. All’alba del 27 maggio, tre navi da guerra britanniche si avvicinarono alla corazzata ormai paralizzata ed aprirono il fuoco devastandola. In poco più di un’ora, tutti i cannoni della Bismarck furono distrutti. In tutto, la Royal Navy sparò 2.876 proiettili contro il Bismarck, colpendola 400 volte.

l’affondamento della nave da battaglia Bismarck – immagine tratta dal film “Affondate la Bismark”

Dopo un’ora e mezza, con la Bismarck ancora a galla, l’ammiraglio Tovey ordinò all’incrociatore HMS Dorsetshire di lanciare i suoi siluri contro il nemico. Le armi colpirono il bersaglio e, intorno alle 10:40, la nave da battaglia tedesca, a seguito dell’ultima salva britannica o per autoaffondamento, iniziò ad affondare. Centinaia di marinai tedeschi si buttarono in mare ma le navi britanniche recuperarono solo 110 naufraghi in quanto l’operazione di salvataggio fu interrotta da un allarme causato dalla presenza di sommergibili tedeschi.

Epilogo
Meno di dieci giorni dopo l’inizio del suo viaggio inaugurale, la corazzata Bismarck, la nave da battaglia considerata inaffondabile dallo Stato Maggiore tedesco, scomparve tragicamente negli abissi dell’Oceano Atlantico, portando con se quasi duemila marinai. L’affondamento della Bismarck per mano della Royal Navy fu doppiamente paralizzante per la flotta tedesca, perché dopo la vittoria britannica del 26 maggio l’altrettanto imponente nave gemella del Bismarck, il Tirpitz, non osò avventurarsi fuori dal porto, passando gran parte della guerra in un fiordo norvegese.

Il ritrovamento
L’8 giugno 1989 il relitto del Bismarck, ancora in ottime condizioni, fu localizzato da una spedizione statunitense condotta da Robert Ballard. L’enorme corazzata giace ai piedi d’una catena montuosa sommersa alla profondità di 4791 metri, circa 650 chilometri a ovest del porto francese di Brest, Bretagna, ma … del suo ritrovamento parleremo in un prossimo articolo.

Nel frattempo potete vedere questo video, parte del documentario di James Cameron trasmesso da Discovery Channel.

Andrea Mucedola

 

Alcune delle foto presenti in questo blog possono essere state prese dal web, citandone ove possibile gli autori e/o le fonti. Se qualcuno desiderasse specificarne l’autore o rimuoverle, può scrivere a infoocean4future@gmail.com e provvederemo immediatamente alla correzione dell’articolo

..

         

 

Una sorpresa per te su Amazon Music unlimited   Scopri i vantaggi di Amazon Prime

 

PAGINA PRINCIPALE

 

 

 

print

(Visited 2.347 times, 1 visits today)
Share

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Legenda

Legenda

livello elementare articoli per tutti

livello medio articoli che richiedono conoscenze avanzate

livello difficile articoli specialistici

Traduzione

La traduzione dei testi è fornita da Google translator in 42 lingue diverse. Non si assumono responsabilità sulla qualità della traduzione

La riproduzione, anche parziale, a fini di lucro, e la pubblicazione per qualunque utilizzo degli articoli e delle immagini pubblicate è sempre soggetta ad autorizzazione da parte dell’autore degli stessi che può essere contattato tramite la seguente email: infoocean4future@gmail.com


If You Save the Ocean
You Save Your Future

OCEAN4FUTURE

Salve a tutti. Permettetemi di presentare in breve questo sito. OCEAN4FUTURE è un portale, non giornalistico, che pubblica articoli e post di professionisti e accademici che hanno aderito ad un progetto molto ambizioso: condividere la cultura del mare in tutte le sue forme per farne comprendere la sua importanza.

Affrontiamo ogni giorno tematiche diverse che vanno dalla storia alle scienze, dalla letteratura alle arti.
Gli articoli e post pubblicati rappresentano l’opinione dei nostri autori e autrici (non necessariamente quella della nostra redazione), sempre nel pieno rispetto della libertà di opinione di tutti.
La redazione, al momento della ricezione degli stessi, si riserva di NON pubblicare eventuale materiale ritenuto da un punto di vista qualitativo non adeguato e/o non in linea per gli scopi del portale. Grazie di continuare a seguirci e condividere i nostri articoli sulla rete.

Andrea Mucedola
Direttore OCEAN4FUTURE

Chi c'é online

10 visitatori online

Ricerca multipla

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
Archeologia
Associazioni per la cultura del mare
Astronomia e Astrofisica
Biologia
Cartografia e nautica
Chi siamo
Climatologia
Conoscere il mare
Didattica
Didattica a distanza
disclaimer
Ecologia
Emergenze ambientali
Fotografia
Geologia
geopolitica
Gli uomini dei record
I protagonisti del mare
Il mondo della vela
L'immersione scientifica
La pesca
La pirateria
La subacquea ricreativa
Lavoro subacqueo - OTS
Le plastiche
Letteratura del mare
Malacologia
Marina mercantile
Marine militari
Materiali
Medicina
Medicina subacquea
Meteorologia e stato del mare
nautica e navigazione
Normative
Ocean for future
OCEANO
Oceanografia
per conoscerci
Personaggi
Pesca non compatibile
Programmi
Prove
Recensioni
Reportage
SAVE THE OCEAN BY OCEANDIVER campaign 4th edition
Scienze del mare
Sicurezza marittima
Storia della subacquea
Storia della Terra
Storia Navale
Storia navale del Medioevo (post 476 d.C. - 1492)
Storia Navale dell'età antica (3.000 a.C. - 476 d.C,)
Storia navale dell'età moderna (post 1492 - oggi)
Storia navale della prima guerra mondiale (1914-1918)
Storia navale della seconda guerra mondiale (1939 - 1945)
Storia navale Romana
Subacquea
Subacquei militari
Sviluppi della scienza
Sviluppo compatibile
Tecnica
Uomini di mare
Video
Wellness - Benessere

I più letti di oggi

 i nodi fondamentali

I nodi fanno parte della cultura dei marinai ... su Amazon puoi trovare molti libri sul mare e sulla sua cultura :) clicca sull'immagine ed entra in un nuovo mondo :)

Follow me on Twitter – Seguimi su Twitter

Tutela della privacy – Quello che dovete sapere

> Per contatti di collaborazione inviate la vostra richiesta a infoocean4future@gmail.com specificando la vostra area di interesse
Share
Translate »