livello elementare
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ARGOMENTO: STORIA NAVALE
PERIODO: XX SECOLO
AREA: OCEANO PACIFICO
parole chiave: Test nucleari
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Durante la guerra fredda vennero effettuati test nucleari segreti in mare ma solo da pochi anni questi esperimenti sono stati resi noti grazie alla declassifica di documenti ufficiali. Era il 14 maggio 1955 quando a circa 400 miglia da San Diego, California avvenne il primo esperimento di detonazione di una bomba atomica nelle profonditร marine, al fine di indagare gli effetti di un esplosione nucleare sui sottomarini. La storia, poco conosciuta, vale la pena di essere raccontata.
Operazione Wigman
Negli anni ’50 il Dipartimento della Difesa statunitense (US DoD) commissionรฒ allo Scripps Institution of Oceanography di San Diego il compito di identificare localitร del Pacifico, dei Caraibi e dell’Oceano Atlantico dove poter effettuare in sicurezza questo esperimento nucleare che non era mai stato provato prima di allora.
Il sito prescelto doveva essere sufficientemente profondo per “contenere” gli effetti dell’esplosione e sito in zone lontane dal passaggio di barche da pesca e commerciali. Per poter valutare gli effetti furono poste ventisette navi a circa cinque miglia dal USS Tawasa, responsabile di rimorchiare la piattaforma che trainava il dispositivo nucleare, una bomba di profonditร B-7 (Mk-90) di circa 30 chilotoni, a circa 2000 piedi di profonditร . In una guerra fredda tra i due blocchi il pericolo erano i sommergibili strategici e si voleva capire gli effetti di un’esplosione subacquea sugli scafi. Una delle tante idee folli del periodo.
A distanza piรน ravvicinata erano state posizionate due navi, lโUSS George Eastman (YAG-39) e USS Granville S. Hall (YAG-40), protette da una pesante schermatura anti radiazioni. Una serie di sensori scientifici, per la misurazione dell’onda di pressione e dei livelli di radiazione, erano stati collocati in prossimitร del punto di esplosione, anche per valutarne l’impatto su alcuni simulacri di sommergibili e di imbarcazioni. Subito dopo lโesplosione una bolla si proiettรฒ verso la superficie creando un plume di acqua radioattiva ad un’altezza di 12.000 piedi. Fu calcolato che l’esplosione interessรฒ un’area di circa un milione e mezzo di miglia quadrate dell’oceano, disperdendo in aria oltre 330 miliardi di metri cubi di acqua marina altamente radioattiva. Un disastro.
Le navi che erano in prossimitร del sito di detonazione furono completamente sommerse da un’onda di 1.200 piedi, che causรฒ gravi danni alle sovrastrutture e alle macchine, alle attrezzature di comunicazione ed ai sistemi idraulici delle navi. La formazione circolare delle navi poste intorno al punto di esplosione fu colpita da ripetute onde d’urto, in alcuni casi con onde alte quasi 30 metri.
Naturalmente gli scienziati, l’equipaggio dell’U.S.S. Tawasa ed i tecnici imbarcati con il compito di riprendere l’evento subirono in primis gli effetti devastanti dellโesplosione. Il rimorchiatore fu sollevato in aria e poi completamente sommerso, subendo gravissimi danni strutturali tra cui la rottura delle linee idrauliche e la torsione dell’albero dell’elica. L’onda gigante trasportรฒ nell’aria una nebbia radioattiva che avvolse e contaminรฒ ogni nave presente nei pressi del punto dell’esplosione.

una rara foto dell’esplosione
I rapporti governativi ufficiali descrissero quello spray come un “pericolo insidioso, che si trasformรฒ in un aerosol radioattivo invisibile“.
La nebbiolina creatasi dall’esplosione fu inalata dal personale militare e civile imbarcato sulle navi che subรฌ negli anni gravi conseguenze sanitarie legate all’esposizione radioattiva. Gli scienziati dello Scripps, analizzando le misurazioni dei sensori, dichiararono da subito impraticabili tutti i locali della nave. Rilevarono alti livelli di radiazioni che penetrarono tra il ponte principale e gli spazi delle cucine. Ironia della sorte, in seguito si scoprรฌ emerse che, ignari del pericolo, i tecnici della US Navy avevano effettuato tali misure senza indossare nemmeno una minima protezione. Furono contaminati anche i subacquei che si erano immersi in quelle acque radioattive ed piloti che avevano sorvolato la zona dellโesplosione, esponendosi inconsciamente alle forti radiazioni.
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Nelle prime ventiquattro ore si creรฒ un’area radioattiva del diametro di 9.900 piedi. Gli scienziati di Scripps lo identificarono come il “punto caldo” del test e scoprirono che quel volume di acqua e aria cominciรฒ a muoversi lentamente verso sud-ovest. Le unitร navali statunitensi continuarono a monitorarlo prendendo periodicamente dei campioni alle diverse profonditร oceaniche. Ci vollero oltre 40 giorni per i livelli di radiazione per scendere a livelli non critici.
Il Post operazione
Il danno ecologico marino non fu completamente valutato; probabilmente tonnellate di pesci furono interessati dalla massa di acqua radioattiva, semplicemente passando attraverso l’hot spot e furono poi pescati dagli ignari pescatori nei mesi a seguire. Dai rapporti emerse che, nonostante tale area, prescelta dallo Scripps, fosse ritenuta un deserto biologico, dopo la detonazione la superficie dell’oceano si ricoprรฌ di vita marina morta. L’Agenzia Nucleare della Difesa riportรฒ che a seguito dellโesperimento la radioattivitร in acqua fu ritrovata anche a circa 80 miglia dal punto dell’esplosione. ma non solo in mare. Prima del test, i tecnici dello Scripp avevano posizionato monitor a raggi infrarossi al confine della California/Messico, a sud di San Diego, fino alla cittร di Oceanside, a nord di San Diego. Dopo 4 giorni dall’evento essi segnalarono a San Diego letture di radioattivitร con livelli venti volte superiori alla radioattivitร naturale di fondo. I residenti di San Diego non furono informati e le informazioni furono mantenute nella massima segretezza per decenni. Dopo l’esplosione, i residui galleggianti si sparsero in un raggio di cinque miglia. Mentre i rottami piรน grandi furono recuperati, quelli di minori dimensioni furono affondati con le armi delle navi. Uno dei simulacri subacquei, altamente radioattivo, fu posto su una chiatta ed una nave ausiliaria della Marina lo rimorchiรฒ verso il porto di Long Beach. A causa delle condizioni meteo, la chiatta si capovolse nei pressi dell’isola di Catalina ed il simulacro radioattivo affondรฒ in una zona di pesca sportiva molto popolare.
Quando i documenti relativi all’Operazione Wigwam furono declassificati, emerse che, a causa delle condizioni meteorologiche avverse, il 70 per cento degli esperimenti successivi furono un fallimento.
Conseguenze per gli equipaggi
Entrambe le navi intorno al punto di esplosione furono contaminate dalla radioattivitร anche se la loro schermatura mantenne i livelli di esposizione entro il limite di dose di 3.9 rems. Tutto il personale aveva dei badge per registrare i livelli di radiazione ed emerse che solo tre persone ricevettero dosi superiori a 0,5 rem.
Ciรฒ nonostante, pochi anni dopo l’operazione Wigwam, al tenente di vascello Richard Purdy dell’U.S.S. Marion County, la cui nave fu colpita dall’onda causata dall’esplosione, fu diagnosticata una leucemia ed il cancro ai polmoni. Tom McCarthy al momento dell’esplosione era sul ponte del Mount McKinley e rimase in plancia anche nei quattro giorni successivi. Anni dopo, all’etร di soli 36 anni, McCarthy si ammalรฒ con sintomi non subito diagnosticati. Perse la vita a 44 anni a causa di molteplici forme di cancro, ma sul suo certificato di morte fu riportato un cancro ai polmoni. Non c’era stata storia di cancro nella famiglia di McCarthy e nessuno dei suoi parenti morรฌ di cancro dopo di lui. Nel 1994, la moglie di McCarthy Joan testimoniรฒ davanti al Advisory Committee on Human Radiation Experiments riferendo che il marito le aveva confidato di essere stato coinvolto nell’operazione Wigwam.
Il giornalista Nick Thorp, nell’articolo Plutonium to Operation Wigwam off the coast of San Diego, del maggio del 2011) riportรฒ che R.J. Ritter, un membro dell’equipaggio dell’USS Tawasa, aveva cercato di far emergere la veritร su quella strana operazione coperta dal segreto con divieto di divulgazione per 25 anni. Secondo Ritter, ” The planners major concerns were focused on the scientific and military results of the test. Any concerns for the possible hazards facing thousands of men involved first hand and stationed at the blast site, seemed at the time to be secondary in nature. In fact, the US Navy was more concerned about their original proposal to stage a much larger operation. But, that event had to be scaled down because of a somewhat restricted budget.”
Nel 1980, il Centro di Investigating Reporting di Oakland pubblicรฒ un articolo sul test nucleare, “Operation Wigwam: The Story of California’s secret Nuclear War, the Enemy 6,500 Americans“. L’articolo cita che ” The task force of Scripps scientists knew that what they were readying was an experiment and an experiment involving human life. The chief objective of Operation Wigwam was to determine with accuracy at what ranges, under various conditions, a submarine or surface vessel will be destroyed by a deep underwater atomic explosion, and second, to determine the hazards to the ship and supporting forces. โฆ In other words, the naval personnel being assembled for the blast were unwittingly participating in a nuclear war games experiment.“
Nel 1980, quando i dettagli dell’Operazione Wigwam divennero pubblicamente noti, il Governatore Brown della California chiese al governo federale di pubblicare i nomi di tutti i militari coinvolti nell’esperimento al fine di potergli concedere un adeguato trattamento medico. Si scoprรฌ cosรฌ che dopo Wigwam la Difesa americana condusse altri test nucleari subacquei.

Nuclear explosion, Operation Hardtack, test UMBRELLA June 8 1958; Site:Enewetak Lagoon; Detonation:Underwater, depth โ 150ft; Yield:8kt; Type:Fission
L’esplosione nucleare nella foto fu un test nucleare subacqueo denominato Umbrella nell’ambito dell’Operazione Hardtack, avvenuto l’8 giugno 1958 per valutare i danni alle imbarcazioni e ai materiali della Marina. Nuovamente vennero svolte delle indagini oceanografiche, sismografiche e idrografiche dopo ogni esplosione nucleare. In particolare lo scopo di Umbrella fu quello di utilizzare un’esplosione nucleare per eliminare i campi minati. 120 mine inerti furono poste a distanze diverse (tra i 1.500 a 8000 piedi fra di loro). Queste mine vennero poi estratte dall’acqua per studiare gli effetti dell’esplosione. Per quanto di conoscenza, nessun uomo fu contaminato ma gli effetti sull’ambiente furono spaventosi, superando le peggiori aspettative.
L’operazione Wigwam e gli esperimenti seguenti furono una pazzia che lasciรฒ un segno nelle coscienze e nel personale coinvolto โฆ dopo che ne fu rivelati i particolari si sperรฒ che questo orrore terminasse ma non fu cosรฌ; nonostante l’indignazione pubblica gli esperimenti continuarono anche da altre nazioni giustificandoli con l’affinamento delle loro capacitร nucleari. La pazzia umana continuรฒ con altri esperimenti nucleari rendendo non piรน praticabili isole paradisiache ai confini del mondo. Col senno del poi ci possiamo ancora chiedere per che cosa.
Riferimento storico: link
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contrammiraglio in congedo della Marina Militare Italiana (riserva). Ha frequentato l’Accademia di Livorno dal 1977 al 1981. Nei suoi 40 anni di servizio ha servito 15 anni a bordo delle unitร di superficie, in numerosi Comandi nazionali e all’estero e in zone di guerra. E’ laureato in scienze marittime delle difesa presso lโUniversitร di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude allโUniversitร di Trieste. E’ un analista indipendente di sicurezza marittima per diversi Think Tank geopolitici e collabora con riviste on line del settore italiane ed internazionali. Istruttore subacqueo, con immersioni effettuate in quasi tutti gli oceani, si รจ brevettato Scientific Diver nel 1993 presso lโInternational School Scientific Diving di cui, l’anno successivo, รจ diventato docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare. Nel 2015 ha ideato OCEAN4FUTURE con lo scopo di divulgare la cultura del mare. Nel 2019 ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee.
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