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livello medio
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ARGOMENTO: BIOLOGIA
PERIODO: NA
AREA: DIDATTICA
parole chiave: gamberi, crostacei

il gambero americano o gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), un esempio di specie aliena introdotta irresponsabilmente che ha creato gravi alterazioni ambientali nei nostri fiumi (specie tossica)
“ Un giovane gambero pensò: … Perché nella mia famiglia tutti camminano all’indietro? Voglio imparare a camminare in avanti, come le rane, e mi caschi la coda se non ci riesco. Cominciò ad esercitarsi di nascosto, tra i sassi del ruscello natio, e i primi giorni l’impresa gli costava moltissima fatica. Urtava dappertutto, si ammaccava la corazza e si schiacciava una zampa con l’altra. Ma un po’ alla volta le cose andarono meglio, perché tutto si può imparare, se si vuole. Quando fu ben sicuro di sé, si presentò alla sua famiglia e disse: “State a vedere”. E fece una magnifica corsetta in avanti. “Figlio mio”, scoppiò a piangere la madre, “ti ha dato di volta il cervello? Torna in te, cammina come tuo padre e tua madre ti hanno insegnato, cammina come i tuoi fratelli che ti vogliono tanto bene … “ così inizia “Il giovane gambero”, una bella favola di Gianni Rodari.
Questo simpatico animaletto fa parte dei crostacei, animali presenti in tutti i mari ma anche in acque dolci e salmastre del mondo. Come ci racconta il gamberetto, i suoi simili si muovono tramite le appendici poste sotto l’addome, in un modo simile alle pagaie di una canoa. Ma non solo … in caso di pericolo essi possono arretrare, utilizzando la loro coda con movimenti rapidi.
Tassonomia dei Decapodi
Tradizionalmente i decapodi sono stati divisi in due sottordini: Il Natantia, o nuotatori, e i Reptantia ovvero i camminatori (come le aragoste). I Natantia sono riconoscibili dal loro addome che, insieme alle loro appendici, sono adatte al nuoto. Il Reptantia, che comprende granchi e aragoste, hanno invece piccole appendici addominali e gambe robuste ben adattate per camminare sul fondo marino. Sebbene non ci sia un accordo pienamente condiviso tra i tassonomisti, in merito alla filogenesi di crostacei, alcuni identificano semplicemente con il termine gamberetti quelli appartenenti all’infraordine dei Caridea, e gamberi quelli del sottordine dei Dendrobranchiata. Tutti gli esemplari di interesse commerciale appartengono alla Natantia. Interessante è il fatto che la FAO definisce gamberi i “crostacei decapodi del sottordine Natantia”.
Per comodità abbiamo costruito una tabella, certamente non esaustiva, che racchiude le suddivisioni più importanti. Suddividiamo i Natantia in due Ordini, i Decapodi e i Branchiopoda.
Partiamo dai Decapodi
Appartenenti ai Dendrobranchiata, troviamo i gamberi della famiglia dei Penaeidae a cui appartengono la maggior parte delle specie commercialmente più importanti. La parete muscolare della coda di molte specie è infatti ricercata ad uso alimentare dall’Uomo. L’industria della pesca di questi animali viaggia a cifre importanti e vien effettuata principalmente con lenti a strascico che danneggiano pesantemente l’ambiente (by catch). I gamberi di questo infraordine sono di dimensioni maggiori di quelli dell’altro infraordine dei Carideae, commercialmente meno importanti a causa delle piccole dimensioni. I Carideae sono animali essenzialmente notturni e vivono all’interno del sedimento.
Altro infraordine è quello degli Stenopodidea dove troviamo i gamberi pugili (boxing shrimp) chiamati così per un set di pinze, nel terzo set di gambe (chiamati pereiopodi), che muovono in avanti come i pugili. Fra di essi i gamberi pulitori di molte specie di pesci.
Esistono molte altre specie di gamberi appartenenti ai Branchiopodi che differiscono moltissimo dai comuni gamberi. Ad esempio i gamberetti scheletro che hanno gambe corte ed una coda slanciata come una coda di scorpione, ed i gamberetti foglia che nuotano a testa in giù con appendici di movimento che sembrano foglie, e i piccoli gamberetti che hanno carapaci bivalva che si possono aprire o chiudere. Va citato, per l’importanza ecologica, il Krill (termine di origine norvegese) che indica diverse specie di creature marine invertebrate appartenenti all’ordine degli Euphausiacea.
Questi piccoli crostacei sono cosmopoliti e vivono in particolare nelle acque fredde e polari. Essi compongono lo zooplancton, cibo primario di pesci, uccelli e mammiferi marini. La pesca commerciale del krill è praticata nelle acque meridionali delle coste giapponesi. La pesca globale ammonta a 150-200.000 tonnellate annue il cui pescato è usato come cibo per acquacoltura e per componente dell’industria farmaceutica. In Giappone (okiami, オキアミ) e nella Russia orientale viene consumato anche sulle tavole locali.
Fisiologia
I gamberi sono crostacei con un addome stretto e lungo e lunghe antenne. Tra i crostacei, che includono granchi e aragoste, le antenne rappresentano un identificatore importante. Le antenne dei granchi sono corte a fronte di quelle delle aragoste e dei gamberi che sono lunghe, a volte quasi due volte la lunghezza del loro corpo. Inoltre i granchi possiedono un addome più corto. Alcune aragoste sono in possesso di chele di grandi dimensioni (astici) molto differenti delle aragoste comuni che hanno lunghe antenne ed un carapace spinoso. I gamberi sono invece dotati di lunghe e sottili appendici posteriori, sub addominali, dette (pleopodi) che utilizzano per il movimento e, storicamente, si differenziano fra loro tra i camminatori (Reptantia) ed i nuotatori (Natantia).
Il gambero comune europeo, Crangon crangon, è un gambero molto diffuso caratterizzato da un colore grigio trasparente e si presta come buon esempio di gambero decapode. Il suo corpo è diviso in due parti principali, la testa ed il torace, fusi insieme per formare il cosiddetto cefalotorace che è seguito da un lungo e stretto addome. La corazza che protegge il cefalotorace è dura ed è chiamata carapace. Il carapace protegge le branchie attraverso le quali l’acqua viene pompata dall’azione delle mandibole. Il rostro (dal latino rostrum ovvero becco) si presenta come un naso appuntito nella parte anteriore della testa del gambero. Il rostro è un’estensione rigida del carapace e può essere utilizzato per l’attacco o per difesa. Inoltre ha anche una funzione stabilizzatrice quando il gambero nuota all’indietro. Su entrambi i lati del rostro sono presenti due occhi composti che hanno una visione panoramica e sono adatti a rilevare il movimento. Possiede due coppie di antenne che fuoriescono dalla testa. Una di queste coppie è molto lunga, e può essere due volte la lunghezza del gambero, mentre l’altra coppia è di dimensioni minori. Le antenne sono dotate di sensori che permettono al gambero di sentire ciò che tocca ma anche di odorare e gustare le sostanze chimiche nell’acqua. Le antenne lunghe aiutano i gamberi ad orientarsi mentre le antenne corte aiutano a valutare le prede. Sotto il cefalotorace, sono presenti otto coppie di appendici; le prime tre coppie, i maxillipedi, latino per “piedi mascella”, sono utilizzati come supporto alla bocca nell’introduzione del cibo. Nel caso del Crangon crangon, la prima coppia, detta maxillula, pompa l’acqua nella cavità branchiale. Dopo di essa si hanno cinque coppie di appendici, i pereiopodi che costituiscono le dieci gambe (da cui decapodi). Le rimanenti sei appendici sono lunghe e sottili e sono utilizzate per muoversi.
L’addome muscolare ha sei segmenti ed ha un guscio più sottile del carapace. Ogni segmento ha un guscio di sovrapposizione separato che può essere in alcuni casi trasparente. I primi cinque segmenti possiedono ognuno una coppia di appendici sul lato inferiore, a forma di piastre, utilizzate principalmente per il nuoto in avanti. Le appendici sono chiamate pleopodi. Alcune specie di gamberetti le utilizzano per covare le uova, altri hanno delle branchie per la respirazione. Nei maschi di alcune specie, la prima coppia è usata per l’inseminazione. Il sesto segmento termina in un telson affiancato da due coppie di appendici chiamate uropodi che permettono ai gamberetti di nuotare all’indietro, e funzionano come timoni. Insieme, telson e uropodi formano una coda. Se un gambero è in allarme, può flettere rapidamente la coda con un movimento rapido.
Habitat e abitudini alimentari
I Gamberi sono molto diffusi e possono essere trovati nei fondali marini della maggior parte delle coste e degli estuari, così come nei fiumi e nei laghi. Questa caratteristica dimostra la grande adattabilità di queste creature a qualsiasi particolare habitat. La maggior parte delle specie di gamberetti sono marine e si trovano a profondità fino a 5.000 metri (16.000 piedi) dai tropici alle regioni polari. Un quarto delle specie conosciute si trova in acqua dolce. La maggior parte dei gamberetti sono onnivori, ma alcuni sono specializzati per particolari modalità di alimentazione. Alcuni sono filtratori, usando le sottili ed ispide gambe come un setaccio; altre specie raschiano le alghe dalle rocce, o agiscono come pulitori per eliminare i parassiti ed il tessuto necrotico dalla bocca dei pesci.
Hanno una vita media che varia da uno a sette anni. Sono animali generalmente solitari che si radunano in gruppi numerosi durante la stagione di deposizione delle uova. Il loro ruolo è importante nella catena alimentare per molti animali marini: dai pesci ai mammiferi nonché per l’Uomo che ne ricerca la qualità della parete muscolare della coda. L’industria della pesca di questi animali viaggia a cifre importanti e viene effettuata principalmente con lenti a strascico che danneggiano pesantemente l’ambiente (a causa del by catch). I tassi di catture non volute sono insolitamente alti nella pesca di gamberetti, con la cattura di animali di grandi dimensioni come le tartarughe marine.

diagramma sulla pesca dei gamberi e gamberoni negli ultimi sessant’anni da Epipelagic – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=19294288
In questo video potrete vedere la pesca dei gamberi e conoscere i vari tipi di attrezzature impiegate.
Per concludere due parole sulla diffusione perniciosa di una varietà esotica, il gambero americano o gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), una specie aliena che si è acclimatata nei nostri fiumi e laghi negli ultimi trenta anni ed è divenuta responsabile di gravi alterazioni ambientali.

gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii) … NON MANGIATELO PUO’ ESSERE TOSSICO
Rispetto al gambero di fiume nostrano presenta chele rosse-bluastre ed è di dimensioni maggiori. Inoltre si sposta agevolmente fuori dall’acqua, si adatta a vivere anche in acque moderatamente calde e più povere d’ossigeno, e risulta molto prolifico, aumentando la sua presenza grazie alla mancanza di predatori. Fu importato in Europa dagli Stati Uniti per l’alimentazione, ma poi si scoprì che la sua carne poteva contenere tossine (ingerite attraverso il consumo di alghe) pericolose per l’Uomo (che provocavano danni al fegato, ai polmoni ed ai reni). Ne fu immediatamente vietato l’allevamento e il commercio ma alcuni esemplari riuscirono a raggiungere i fiumi .. un danno che stiamo ancora subendo.
Sui gamberi potremmo parlare ancora molto oggi ma ci fermiamo qui. Spero di avervi incuriositi … alla prossima.
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ammiraglio della Marina Militare Italiana (riserva), è laureato in Scienze Marittime della Difesa presso l’Università di Pisa ed in Scienze Politiche cum laude all’Università di Trieste. Analista di Maritime Security, collabora con Centri di studi e analisi geopolitici italiani ed internazionali. È docente di cartografia e geodesia applicata ai rilievi in mare presso l’I.S.S.D.. Nel 2019, ha ricevuto il Tridente d’oro dell’Accademia delle Scienze e Tecniche Subacquee per la divulgazione della cultura del mare.
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